Troina, Enna – In occasione della “Giornata Europea della Cultura Ebraica ”, si inaugurerà domenica 10 settembre 2017
presso il museo della Torre Capitania di Troina (EN), la mostra “Cultura e Memoria” di Alberto
Baumann (1933-2014). La mostra rimarrà aperta fino al 27 gennaio 2018, “Giornata della Memoria".
La mostra, che verrà presentata dal prof. Paolo Giansiracusa, è nata da un progetto del Dr. Giovanni
Gaudio e di Maria Grazia Malagamba, ed è curata dal Comune di Troina in collaborazione con “ABEF –
archivio baumann e fischer”.
Nei dipinti esposti, la tematica di questa XVIII edizione della Giornata “Diaspora – identità e dialogo”,
viene interamente rappresentata. Nel lavoro di questo eclettico ed istrionico artista, attraverso forme,
colori e tecniche, si aggrovigliano ebraismo, famiglia, vicissitudini della guerra, desideri reconditi e
soprattutto perenne ricerca intellettuale.
Alberto è stato un comunicatore multifacciale al servizio della cultura e diceva: “… Se sei un poeta,
anche dipingendo un quadro puoi scrivere dei versi”. L’uomo qualunque si perde nel proprio tempo e
si ritrova attraverso una costante ricerca delle proprie origini, della società quotidiana e delle emozioni
da vivere e lasciare come ricordo ed insegnamento.
All’inaugurazione interverrà il sindaco di Troina, Dr. Fabio Sebastiano Venezia.
Nel catalogo, testi critici anche del prof. David Meghnagi (Psicoanalista, Università Roma Tre e
Assessore alla Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) e della Dott.ssa Francesca Pietracci
(Storica d’Arte).
Le opere sono di proprietà “ABEF – archivio baumann e fischer”.
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Cultura e Memoria
Opere di Alberto Baumann
Dal 10 settembre 2017 al 27 gennaio 2018
A cura di
Dr. Giovanni Gaudio
Inaugurazione
Domenica 10 settembre 2017 in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica
ore 18.00 presso la Sala Miani
Torre Capitania – Troina
Da martedì a domenica ore 9.30-12.30 e 17.00-20.00
www.albertobaumann.com
http://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_Baumann
https://www.facebook.com/albertobaumann
Biografia di Alberto Baumann
Alberto Baumann è nato a Milano nel 1933, ma è cresciuto in Toscana. All’inizio degli anni cinquanta si è lasciato
“adottare” dalla città di Roma, dove si è spento il 1° novembre 2014.
Dopo la sua nascita, la famiglia si stabilì a Montecatini Terme. La madre, Estelle, scomparve quando Alberto
aveva sei anni. Il padre Alessandro – giornalista ungherese ed inviato di guerra nel primo conflitto mondiale del XX
secolo -, fu spedito al confino dal regime fascista in quanto ebreo, apolide e perché ne aveva rifiutato il distintivo.
Alberto dovette perciò crescere con i nonni e con la “banda” della sua strada, di cui era il più piccolo.
Le peripezie di quegli anni hanno sempre accompagnato la sua estesa fantasia, quasi nutrendola : prima i svariati
modi per sopravvivere, poi le fughe alle persecuzioni dei nazisti che avevano occupato Montecatini. Vagando
nelle campagne toscane trovò rifugio presso dei gitani fiorentini dai quali apprese varie arti circensi.
Culturalmente, come i più indottrinati geni artistici, Alberto Baumann è stato cittadino di quel mondo perverso,
senza scrupoli, duro, ma anche tenero e romantico, preciso ma dispersivo e soprattutto insaziabile ed infinito.
Quel mondo ha creato il legame tra la fantasiosa epopea artistica e la nuda realtà.
E' stato giornalista per gran parte della sua vita, iniziando come corrispondente da Montecatini per La Nazione di
Firenze, poi collaborando con Il Mondo di Pannunzio e con L’Umanità diretta da Aldo Garosci. E’ stato fra i
fondatori del mensile Shalom.
Scrittore e poeta, ha pubblicato la selezione di racconti “Se esco vivo da qui” (1969) e le raccolte di poesie “Il
sapore delle cose” (1968) e “Ti presento il Signore Dio tuo” (1970). E' stato inoltre tra i precursori delle televisioni
commerciali collaborando nell’organizzazione del palinsesto della GBR, una delle prime televisioni private di
Roma, per la quale ha creato e diretto delle trasmissioni divenute poi dei format di successo.
Dai primi anni Ottanta ha espresso il suo estro attraverso la pittura e la scultura: “… Se sei un poeta – diceva -,
anche dipingendo un quadro puoi scrivere dei versi”.
La sua opera pittorica si ispira al primo astrattismo, benché nelle sue composizioni siano riconoscibili, in grado o
misura diversi, elementi figurativi che danno al suo discorso una personalissima piega filosofica di origine
letteraria, con diretti richiami a poeti come Paul Celan, Giuseppe Dessì, Giacomo Noventa, Salvatore Quasimodo e
ad amici come Sandro Penna, Alfonso Gatto, Rafael Alberti. Fonte di ispirazione del suo agire di getto col
pennello sono state anche le musiche di compositori a lui particolarmente cari quali Chopin e Mahler, Max Bruch,
Gershwin, Burt Bacharach e l’amico Ennio Morricone nonché le voci di Sinatra, Nat King Cole, Louis Armstrong,
Ella Fitzgerald, Dean Martin.
Anche gran parte delle sue sculture rappresentano le intuizioni ricevute, ma a volte dettate, da musica, poesia e
letteratura, dall’arte di cui Alberto si nutriva e respirava sin dal suo arrivo a Roma negli anni cinquanta. Le ha
tramutate in totem di ferro, aggrovigliamenti di emozioni da palpare, statue che gemono ad ogni sussurro del
vento, pietre che sfidano le intemperie, vortici che si incuneano nei pensieri.
La sua arte ha trovato immediatamente riscontro positivo negli Stati Uniti d'America. Sono numerosi i suoi
collezionisti in California, Florida e a New York.
Con estrema naturalezza, Alberto Baumann ha giocato con le forme e i colori, interpretando vari ruoli. I
contendenti – rincorsi o rincorrenti – rappresentano episodi di passione, ma anche di malavita, e tentano tutti di
deviare il corso degli eventi, strappandolo da una realtà spesso crudele ed “incollandolo” o “materializzandolo”
in segno di liberazione.
Per maggiori info sull’artista: www.albertobaumann.com – info@albertobaumann.com