Per tre giorni, dal 21 al 23 settembre, Museo del Novecento e Fondazione Furla presentano Simone Forti. To Play the Flute, una selezione di performance dell’artista, coreografa e performer italoamericana nello sfondo d’eccezione della Sala Fontana del Museo del Novecento.
Le serate, a ingresso libero, prevedono due turni di performance della durata di 45 minuti ciascuno.
Simone Forti. To Play the Flute è il primo appuntamento di Furla Series #01 – Time after Time, Space after Space, un programma dedicato alla performance a cura di Bruna Roccasalva e Vincenzo de Bellis che, attraverso cinque focus su altrettanti artisti di generazioni e provenienze differenti, presenterà una pluralità di approcci a questa forma espressiva.
Simone Forti è da oltre cinquant’anni una delle figure di riferimento della danza postmoderna. Dai movimenti minimali e prosaici dei suoi primi lavori, alle improvvisazioni che coniugano parola e movimento, la sua ricerca ha profondamente influenzato la danza e le pratiche performative contemporanee.
To Play the Flute consiste nel reenactment di quattro performance storiche che rappresentano tappe fondamentali nel percorso artistico di Simone Forti: da Huddle e Censor (entrambe del 1961) fino aCloths (1967) e Sleepwalkers (1968), la selezione restituisce alcuni degli elementi chiave che contraddistinguono il suo approccio alla performance, come la combinazione di azioni e oggetti e il ruolo fondamentale del suono.
Simone Forti si afferma sulla scena artistica degli anni Sessanta con le celebri Dance Constructions – oggi parte della collezione permanente del Museum of Modern Art di New York – come innovatrice e sperimentatrice del linguaggio del corpo. Presentate per la prima volta nel 1961 come parte delle Five Dance Constructions and Some Other Things durante una serie di eventi organizzati da La Monte Young nello studio di Yoko Ono a New York, queste performance ripensano la relazione tra corpo e oggetto, movimento e scultura, rispetto delle regole e improvvisazione. Si tratta di azioni costituite da movimenti semplici o dall’interazione con oggetti, in cui l’espressione personale e l’improvvisazione vengono sempre precluse dagli sforzi richiesti per svolgere determinati movimenti o seguire delle regole.
Performer: Claire Filmon con Barbara Boiocchi, Rossana Bossini, Martina Brembati, Camilla De Siati, Diego Giannettoni, Leonardo Maietto, Carolina Mancini, Jacopo Martinotti, Luna Paese, Marco Resta, Floida Skraqi.
La programmazione di Time after Time, Space after Space include altri quattro appuntamenti con artisti internazionali che si alterneranno a cadenza bimestrale: Alexandra Bachzetsis (novembre 2017), Adelita Husni-Bey (gennaio 2018), Paulina Olowska (marzo 2018) e Christian Marclay (aprile 2018).
Il progetto prevede inoltre, a partire dal mese di settembre, un ricco calendario di workshop, laboratori, conferenze e visite guidate.
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Immagine di copertina: Simone Forti. Huddle (1961), performed at Le Mouvement – Performing the City, Biel/Bienne, 2014. The Museum of Modern Art, New York. © 2017 The Museum of Modern Art. Photo: Meyer & Kangangi. Photo courtesy the artist]
Primo appuntamento di FURLA SERIES #01
Time after Time, Space after Space
a cura di Bruna Roccasalva e Vincenzo de Bellis.
Sala Fontana, Museo del Novecento, Milano
Primo ingresso ore 18.30, con inizio performance ore 19.00
Secondo ingresso ore 20.00, con inizio performance ore 20.30
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INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI
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