Roma – Come era prevedibile quest’estate non verrà eretta in Piazza di San Cosimato l’Arena del Piccolo Cinema America e non sarà possibile per il pubblico di Trastevere di godere del buon cinema di autore, o meglio come finemente precisato da una grande cineasta ed esponente della cultura italiana, la consigliera Guerrini, del puro “feticismo”.
I Ragazzi del Cinema America avevano già proposto nell’autunno appena passato delle nuove misure per l’Estate in piazza 2018, in modo da venire incontro alle esigenze di decoro e per ovviare a malumori scaturenti dall’alto volume delle proiezioni. Infatti, erano stati presi accordi con il Municipio I di Roma Capitale (con fondi totalmente a carico del Piccolo Cinema America) per “l’allestimento di una parete del suono all’interno dello schermo cinematografico, al fine di diminuire del 60% il riverbero sulla piazza” e la “sostituzione delle luminarie e delle tende rotte del mercato fisso di Piazza San Cosimato”, come si legge nel comunicato del Piccolo Cinema America. Questi ultimi interventi avranno inizio i primi giorni di marzo, in accordo con gli operatori del mercato, restituendo una nuova vita e dignità alla piazza. Dunque, un intervento volto al rinnovo di un luogo che territorialmente appartiene a Roma Capitale, a cui quindi sarebbe spettato doverosamente intraprendere dei lavori di risanamento e ristrutturazione di questa piazza. Tutto ciò soprattutto alla luce della crescente e inaspettata voglia della Giunta di Roma Capitale di far rientrare nel programma “Estate Romana 2018” la suddetta piazza, ma forse sfuggono alla nostra umile comprensione le ragioni sottostanti tale decisione.
Tornando agli interventi del Piccolo Cinema America, erano anche stati previsti investimenti per formare i soci ragazzi dell’associazione come “Personale di sicurezza – Alto rischio”, attraverso i corsi dei Vigili del Fuoco e di Primo Soccorso nei luoghi di lavoro.
Ma tutto ciò non è bastato per permettere la concessione dell’area di Piazza di San Cosimato al Piccolo Cinema America. Questa mattina i ragazzi dell’associazione hanno scritto alla sindaca Virginia Raggi un messaggio: una proposta di riconciliazione. Il cosiddetto ramoscello di ulivo è stato portato non da una colomba, ma da Whatapp e propone una soluzione di compromesso, eliminando ogni polemica passata e presente. Si chiede al Primo cittadino di Roma di rinunciare al bavaglio acustico e al bando previsto per la concessione della piazza. In ritorno, i Ragazzi del Piccolo Cinema America propongono di pagare 35.000 euro di OSP – Occupazione di Suolo Pubblico (eliminando in tal modo ogni contributo indiretto) e di mettere le cuffie agli utenti della piazza per due volte alla settimana durante le proiezioni. Infine, augurano un incontro concreto con la Sindaca proprio in quella piazza, lontani dalle campagne elettorali e dalla fredda comunicazione telematica, a contatto con il cuore della città.
Si era, quindi, discusso negli ultimi giorni di un trasferimento del Cinema nella città di Napoli o in altre location. Per fortuna il Piccolo Cinema America, nato e cresciuto a Roma, rimarrà nella capitale. Infatti, l’Associazione Piccolo Cinema America già da questo autunno aveva previsto un piano B per l’estate romana 2018. Il 12 febbraio è stato emanato un comunicato ufficiale con cui viene descritto il programma per sommi capi. Il Piccolo Cinema America si triplicherà, allargando il proprio raggio di azione alla periferia di Roma che sarà invasa da un’ondata di cultura e cinema per i mesi di giugno e luglio. Inoltre, sono stati presi accordi anche con il Commissario di Ostia, il cui porto turistico ospiterà per 90 giorni l’evento del Piccolo Cinema America.
Nel dettaglio i luoghi coinvolti nel progetto saranno:
1) Monte Ciocci (nel municipio XIV di Valle Aurelia) dal 16 Giugno al 31 Luglio. Uno dei colli più alti di Roma che affaccia su San Pietro e sul quale è stato girato il celeberrimo film di Ettore Scola“Brutti, Sporchi e Cattivi” (film già trasmesso nella stessa location proprio dal Piccolo Cinema America il 13 maggio 2016). I posti a sedere saranno 199 (rimossi ogni giorno per permettere ai cittadini di usufruire della pista ciclabile ivi presente), ogni giorno verranno fatte proiezioni e il sabato sono state previste delle maratone fino all’alba di serie tv e grandi saghe.
2) Casale della Cervelletta (nel Municipio IV – Tor Sapienza) dal 9 Giugno al 29 Luglio. Per la sua struttura non saranno previsti posti a sedere, ma il pubblico verrà automunito di plaid, cuscini e coperte. Potranno accedere fino a 1000 persone per serata e come a Monte Ciocci sono state previste maratone notturne il sabato.
3) Il porto turistico di Ostia dall’11 Giugno all’8 Settembre, con circa 1500 posti a sedere in platea.
Il tutto ovviamente e come sempre a ingresso gratuito e grazie alla collaborazione con l’Ente Roma Natura.
Attraverso tale programma, i Ragazzi del Cinema America sono riusciti a migliorarsi sotto un duplice fronte: permettere un accesso maggiore e in diverse zone della città (non rimanendo esclusiva di un’unica zona altamente trafficata) e ovviando ai problemi sonori di vicinato (essendo i luoghi isolati e lontani da abitazioni). È ovviamente una soluzione di compromesso. La volontà dei Ragazzi del Cinema America era di rimanere anche in Piazza di San Cosimato. Purtuttavia, nella mia opinione, questo piano B è stato un’ottima idea che avrà dei notevoli risvolti pratici. Innanzitutto, perché mostra quanto questa associazione sia propulsiva e positiva, nonostante le difficoltà politico-burocratiche affrontate negli anni. Inoltre, perché da quella che potrebbe apparire come una “sconfitta” (l’abbandono di San Cosimato), si è generato un movimento che abbraccia concretamente tutta Roma e immerge il cittadino nella cultura e nell’ambiente, due capisaldi poco considerati dalle istituzioni locali e nazionali.
Si propone qui un cambiamento in positivo per la città di Roma, con proposte di giovani che fuoriescano dalla classica concezione di divertimento a loro affibbiato (“la movida”, in primis) e contemplino l’aggregazione di persone intorno a ciò che è più bistrattatodal mondo occidentale odierno, il valore della cultura e dell’arte.
Considerare l’arte e il cinema di autore come feticcio è imbarazzante, tanto quanto relegare questo movimento a un partito o a una colorazione politica che di politico non ha nulla, ma possiede solamente i colori della propria città (ed è un laziale a parlare). Ad ogni modo ognuno ha la sua opinione che deve essere rispettata. Se questo è quindi il termine di riferimento scelto dal vicepresidente vicario della commissione cultura, Daniela Guerrini, non ho problemi a dire con orgoglio che io sono un feticista.