Dalla Sicilia all’Irlanda: Due Suore irlandesi nel S. Domenico di Taormina

Fondato nel 1430, da una famiglia principesca per i Frati Domenicani, il San Domenico di Taormina fu un convento fino al 1896 quando divenne hotel. Ed è al suo interno che il San Domenico Palace Hotel protegge e tramanda la tragica storia di Honoria de Burgo ed Honoria Magaen, consorelle del Terz’Ordine Domenicano di nobili origini

Un territorio mozzafiato quello della Contea di Mayo, all’Ovest dell’Irlanda. Campi di torba si alternano a paddocks verdi sotto un cielo grigio. Raggi di sole spesso li illuminano di un raro ""e indescrivibile splendore dorato. Bovini e ovini vi pascolano indisturbati, senza la presenza di alcun pastore. Accanto la vita di piccoli borghi e case rurali, disseminati tra colline gentili, scorre quasi fuori dal tempo, scandito da una pigra pioggerellina. Centri più popolati si stagliano nella notte tra laghi e monti che si profilano in lontananza. Su tutti si eleva il Croagh Patrick, il  monte su cui S. Patrizio:– si dice – abbia digiunato per 40 gorni e 40 notti, prima di iniziare la sua attivita’ missionaria in Irlanda.

Il maestoso e piramidale Croagh Patrick richiama un po’ l’Etna. Un punto in comune tra le due isole d’Irlanda e Sicilia. Un simile legame lo si ritrova nei due mari: il Mediterraneo e l’Oceano Atlantico dalle cui acque nascono queste montagne.

Fu ai bordi di Lough Furnace, nel recinto dell’abazia di Burrishole, con Croagh Patrick all’orizzonte, appena 30 km lontano, che abbiamo ascoltato una storia,racchiusa in affreschi del lussoso S. Domenico Palace Hotel di Taormina, protetto dalla grande piramide dell’Etna. Le rovine dell’abazia si ergono ancora accanto al ruscello che, sgorgando da Lough Furnace, forma la mistica baia di Clew, un tempo teatro di navi e commercianti,per perdersi poi nell’Atlantico. Il nobiluomo Richard ‘in iron’ de Burgo la fondo’ su terreno di sua proprieta’ per i Frati Domenicani nel 1469.Lui stesso vi si ritiro’ nei giorni della sua vecchia e vi mori’. Lo splendore di questa abazia doveva essere particolare, a giudicare dal meraviglioso calice d’argento di cui le fecero dono Thomas de Burgo, nipote di Richard, e la moglie Grainne. Questo calice adesso lo si puo’ ammirare nel Museo Nazionale di Dublino.

Duecento anni dopo la fondazione del sito monastico di Burrishole, due nobil donne, Honoria de Burgo ed Honoria Magaen, divennero Sorelle del Terzo Ordine di S. Domenico. E’ proprio la storia di queste due consorelle che l’hotel S. Domenico protegge e tramanda.

""La cornice storica e’ quanto mai interessante. Siamo durante le cosiddette Leggi Penali in Irlanda, quando i dominatori inglesi non permettevano agli irlandesi di esercitare la propria liberta’ religiosa e i propri diritti fondamentali. Anzi non poteva esistere, secondo tali  leggi, un irlandese cattolico con un reddito superiore alle cinque sterline, cioe’ 12.500 lire di un tempo o sei Euro di oggi. Clero e prelati erano perseguitati. A chi li scovava, gli inglesi davano £5 (sterline) per la testa di un prete o di un lupo e £10 per la testa di un vescovo. E tanti erano allora i cacciatori di teste! Nel cimitero accanto all’abazia di Ballintubber, situata a circa 11 km da Castlebar, la capitale della Contea o Provincia di Mayo, e vicina a quella di Burrishoole, esiste ancora la tomba di uno di questi procacciatori di teste.

In una gelida giornata del febbraio 1652 i soldati di Cromwell misero a ferro e fuoco questo territorio, distruggendo abazie e luoghi di culto. Un anno dopo essi tentarono di abbattere anche l’abazia di Ballintubber. Una descrizione di quegli eventi ce l’ha lasciata il Priore della medesima: Non e’ sfuggita neppure una singola localita’ in tutta la nazione alla loro furia. Attaccarono anche il nostro convento, ma vennero respinti per ben due volte. Al terzo attacco entrarono. Uccisero tutti i soldati che avevo con me. Dei religiosi, alcuni sono stati fatti prigionieri, altri feriti, altri sono fuggiti sulle montagne. Io stesso e un ragazzo abbiamo trovato un guscio d’albero e in quella piccola imbarcazione ci siamo lanciati nelle profondita’ dell’acqua. Ho preferivo mille volte affidarmi alle merce’ delle onde – e quelle atlantiche sono particolarmente pericolose – anziche’ alla pazza rabbia dei cromwelliani assetatati di sangue. Quando tutti pensavano che io ero certamente annegato in quella piccola canoa fatta di un solo guscio d’albero, raggiunsi Clare Island. Qui ho trovato alcuni soldati ed anche alcuni nobili ed ecclesiastici che durante molti mesi, per la loro Fede, avevano affronato i rigori delle montagne e delle foreste e gli attacchi del nemico  prima di fuggire in quest’isola.

Le due suore del Terzo Ordine dei Domenicani, gia’ in eta’ avanzata, per sfuggire alla violenza dei soldati di Cromwell, cercaronobrifugio in un vicino isolotto in Luogh Furnace. I soldati comunque riuscirono a scovarle, denudandole e massacrandole di santa ragione. Honoria de Burgo e’ morta sotto le percorse, ma Honoria Magaen riusci’ a sottrarsi alla loro rabbia satanica, nascondendosi dentro la cavita’ di un albero. Il giorno seguente la sua serva fedele la trovo’ stecchita per assideramento dentro il tronco dell’albero. La riporto’ in abazia e ne seppelli’ il corpo accanto alla sua amica. Ma la storia di Honoria Magaen raggiunse anche la Sicilia, dove si trovano tanti legami con l’isola d’Irlanda, illuminati dal libro: Sicilia e IrlandaLegami culturali.

""Taormina, tra le tante regine, principesse e stelle del cinema e del teatro che ha ospitato attraverso i secoli, ricorda ancora oggi questo momento tragico della storia irlandese e  l’umile suora del Terz’Ordine di S. Domenico, Honoria Magaen, in un affresco all’interno del suo piu’ prestigioso hotel.

Come sia potuto accadere tutto questo?

Sappiamo che S. Domenico fu un convento, fondato nel 1430, da una famiglia principesca per i Frati Domenicani. Rimase tale fino al 1896 quando divenne hotel, dopo la secolarizzazione che l’allora massonico Governo italiano opero’ subito dopo il 1870. Al suo interno si trova una sequenza di affreschi di Suore Domenicane e tra queste precisamente l’ovale che riproduce nella cavita’ dell’albero in cui si era rifugiata nel tentativo di salvarsi, Beata Honoria Magaen, in atteggiamento di preghiera, proveniente dall’Hibernia ossia dall’Irlanda. Ma, dov’e’ l’affresco di Honoria de Burgo? Non meritava anche lei un affresco non solo per il suo lignaggio aristocratico, ma anche perche’ morta da martire?

Una spiegazione potrebbe essere il bombardamento a cui il S. Domenico e’ stato soggetto il 9 luglio 1943 da parte degli Alleati Anglo-Americani. Questi credevano, infatti, che il quartier generale dei tedeschi si trovasse proprio li’. Due delle celle con gli affreschi, all’estremita’ dell’ala sinistra, entrando nel vasto corridoio, sono stati quasi certamente colpiti e distrutti. Nella ricostruzione il nome di Honoria Magaen e’ stato riprodotto sopra l’entrata della cella – e di Honoria Magaen possediamo una foto del vecchio affresco che la riproduce, in atteggiamento di preghiera all’interno del tronco dell’albero -, mentre, la cella dell’altra Honoria de Burgo, all’inizio del corridoio, e’ stata assegnata a un Santo Domenicano…, che sembra proprio fuor di posto, trovandosi primo in una serie di Suore Sante o Beate. Nella seconda meta’ del corridoio, infatti, sono rappresentati solo uomini.

Si pensa che le due Honorie del Terz’Ordine Domenicano siano state commemorate dal Capitolo Generale dell’Ordine dei Domenicani, tenutosi nel 1656 e, quindi, immortalate in affreschi di artista ignoto, a ricordo della loro triste storia. 

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                                                                  San Domenico Palace Taormina

 

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