“Visioni”, il filo conduttore del quinto festival della comunicazione, che si terrà a Camogli dal sei al nove settembre. “Visioni” porta avanti l’eredità di Umberto Eco, ideatore e padrino della manifestazione. Quelle stesse visioni che sono state ricercate ed illustrate dai partecipanti alla conferenza stampa tenuta oggi nella sede RAI di Milano. Ecco, allora, l’economista Severino Salvemini individuarle come tema condiviso nell’economia, nelle aziende, nel mondo della produzione e del lavoro. “Dopo un trattamento razionale, dettagliato e didascalico della scienza economica (che ha caratterizzato gli studi nei decenni precedenti, ndr), ci siamo accorti che si combatteva con armi spuntate, perché il futuro non è pianificabile”. Ecco, allora, l’esigenza di affrontare le cose con una strategia più ampia, multi disciplinare. “Visione è un sogno, ma è anche osare, azzardare. E’ impostare nuovi modelli e nuovi processi. Bisogna motivare le persone e coinvolgerle. Bisogna fare riferimento ai sentimenti, alle emozioni”. Quanto sembra attuale ed innovativa questa impostazione della scienza economica, rispetto a trenta anni fa! Quando l’economista e premio Nobel Franco Modigliani, a precisa domanda dell’intervistatore, rispose: “ma gli economisti non si interessano ai riflessi sociali dell’economia!”, lasciando senza parole chi, quella domanda, gliela aveva posta. Il concetto della “visione” lo condivide anche il genetista e scrittore Guido Barbujani, ma restando con i piedi per terra. “Qui rappresento la scienza -ha detto- della quale oggi troppo spesso non si parla con correttezza. Anche i giornalisti hanno la tendenza a ‘montare’ la notizia e questo provoca sconcerto tra i lettori. Un poco di razionalità, nel caso nostro, fa invece molto bene”. Lo scrittore Andrea De Carlo è tornato al punto. Abita da nove anni a Camogli ed ha ricordato l’inglese Charles Dickens, che nel suo libro “Pictures of Italy”, ha definito la cittadina ligure “luogo di storia e di visioni”.
Molti autori hanno oggi la tendenza a descrivere la realtà facendo leva sulla visione. Come Cinzia Leone, che ha descritto il “graphic novel”, il suo modo di raccontare, come un mix di parole ed immagini.
Ma torniamo al festival. Il sindaco di Camogli, Francesco Olivari, ha detto che “è cresciuto, anche a livello internazionale”. Quest’anno, l’amministrazione punta anche ad una presentazione del territorio, con visite guidate e momenti di studio che si dispiegheranno tra terra e mare. I direttori del festival, Rosangela Bonsignorio e Danco Singer, hanno spiegato, dal canto loro, che il tema della “visione” è legato al futuro. Una occasione per discutere del futuro, nel corso della quale si confronteranno oltre cento tra i più prestigiosi rappresentanti del giornalismo e della comunicazione, della cultura, dell’economia, della scienza, dello spettacolo, dell’innovazione tecnologica dell’Italia e del mondo, ma anche i top manager di alcune delle maggiori aziende nazionali ed internazionali. Inutile fare nomi. Sarà piuttosto importante esserci e partecipare.