C’è un luogo affascinante e ancora poco conosciuto dal pubblico, a pochi km da Roma: si tratta della fattoria del Papa, un antico rustico immerso nel verde, tra alberi da frutto e lecci secolari, magnolie, ninfei, un piccolo anfiteatro e un'imponente fontana dedicata ad Apollo. Fondata all’inizio degli anni trenta, nacque dall’ idea geniale e lungimirante di Pio XI, che sin da quell’epoca volle che tutto quanto si fosse prodotto nella villa, avrebbe avuto uno straordinario carattere di genuinità. Quindi, niente concimi chimici, oppure altri ritrovati per far crescere prematuramente i prodotti della terra: perché i tempi della Chiesa sono lunghi, anche in agricoltura. E così, dopo diversi autorevoli predecessori, oggi Papa Francesco puo’ disporre di una fonte preziosa di alimentazione, ottima e gratuita. Certo, ne beneficano anche tutti i prelati, che con lui, mangiano quotidianamente alla mensa di Santa Marta ed anche la piccola popolazione dello stato vaticano. Prodotti genuini, frutto del lavoro di esperti agricoltori ed allevatori, i quali curano il patrimonio zootecnico ed avicolo della fattoria, che conta settanta mucche, circa cinquecento galline e persino due struzzi.
Il Pontefice ha puntato alla sobrietà anche a tavola, scegliendo una cucina umile e genuina, dai sapori di una volta, con i prodotti che provengono da un’agricoltura «tradizionale ma non di certo biologica». A raccontarlo è il Direttore delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, Osvaldo Gianoli, sorte sulle rovine della residenza dell’Imperatore romano Domiziano, che scelse quel territorio per la straordinaria fertilità del terreno vulcanico e per il vicino, bellissimo lago di Castel Gandolfo.
Ogni mattina, all’alba, da Castel Gandolfo, che dista 33 chilometri da Roma, parte un furgone diretto alle cucine del Vaticano. Trasporta carne, uova, latte, verdura freschissima, yogurt ,legumi, frutta, erbe aromatiche, olio e formaggi. La fattoria è grande 25 chilometri quadrati ed è il primo fornitore di prodotti a chilometro zero della tavola di Papa Francesco. nell'azienda agricola ci sono anche 50 vitelli, 30 conigli e ancora i campi per il fieno, i frutteti e ovviamente un curatissimo orto, dove si coltivano prodotti di stagione. Qui vengono rispettate tutte le antiche tradizioni agricole: ad esempio, per la semina di ortaggi, vengono tenute in piena considerazione le fasi lunari: infatti, alcuni vegetali e tuberi vengono seminati, a secondo delle lune calanti e crescenti. Dolcissimo è il miele pontificio: 15 famiglie di api producono una media di 130 chilogrammi l’anno di millefiori. Sono 1500 le piante di olivo presenti, e altrettanti i litri di olio che, in media, si riescono a fare ogni anno. E per non farsi mancare nulla, ecco anche i vitigni, con tre lunghi filari di uve di trebbiano e malvasia tipici della zona. Altri 25 chilometri quadrati sono ricchi di bellissimi giardini, che adornano la residenza estiva del Papa. Contrariamente a tutti i suoi predecessori pero’, Papa Francesco non ha mai voluto fare una vacanza nella grande villa pontificia, ma ha sempre preferito trascorrere le sue ferie lavorando nel suo piccolo appartamento in Vaticano. Nel periodo estivo la Villa Pontificia e l’attigua fattoria possono essere visitate dai turisti che ogni anno accorrono numerosi a CastelGandolfo . C’è inoltre la possibilità di acquistare i prodotti genuini del complesso agricolo per poter dire, almeno una volta nella vita, di aver davvero mangiato “come un Papa”.