ROMA, 29 ott 2018 – Palazzo Marina, conosciuto da molti anche come “Palazzo delle ancore” che manifestano la vittoria italiana sul mare nella Grande Guerra, il 28 ottobre ha compiuto 90 anni. La sede centrale della Marina Militare, nei giorni scorsi ha ospitato proprio per questa occasione l’evento culturale “Palazzo Marina ed il quartiere Flaminio” svoltosi a cura della soprintendenza capitolina con la collaborazione dell’Istituto Luce per la proiezione di interessanti filmati storici, inquadrato nel programma annuale “educare alle mostre, educare alla città”.
I 90 anni rappresentano un traguardo importante per l’edificio che, come nessun altro in Italia, rappresenta la Marina.
Esso si erge sulle sponde del Tevere a ribadire la naturale e storica vocazione marittima dell’Italia e a ricordare come la penisola abbia conquistato un ruolo preminente nella storia ogni qual volta abbia investito sul mare, assecondando la sua geografia. Questo è il messaggio che “trasmette” da 90 anni attraverso la sua posizione e attraverso un programma iconografico (e quindi comunicativo) espresso fin dalla facciata e poi ribadito all’interno nel susseguirsi degli ambienti di rappresentanza.
Anche il 28 ottobre 1928 cadeva di domenica e il Palazzo della Marina veniva inaugurato dal Capo del Governo, Benito Mussolini, all’epoca anche Ministro pro tempore della Forza Armata, a seguito delle dimissioni rassegnate volontariamente dall’Ammiraglio Thaon di Revel a causa di alcune significative decisioni politiche sfavorevoli alla Marina. L’edificio era solo una delle 2802 opere pubbliche che venivano inaugurate nella ricorrenza del VI anno dalla Marcia su Roma.
Nonostante la sua “data di nascita”, il palazzo non era un’opera del Regime ma del programma edilizio governativo di Roma Capitale di epoca giolittiana. La spesa della sua costruzione fu autorizzata con la legge speciale del 18 luglio 1911; il suo posizionamento era stato individuato già l’anno prima. Secondo la moderna idea giolittiana di non concentrare le sedi dell’amministrazione pubblica in un unico quartiere, l’edificio del Ministero della Marina non fu allineato con gli altri palazzi della Difesa su via XX Settembre – considerata per quarant’anni dopo la breccia di Porta Pia l’arteria principale di Roma Capitale – ma venne destinato al quartiere Flaminio che offriva allora nuovi spazi e nuove prospettive all’espansione della città. La scelta della zona fu fortemente condizionata dalla vicinanza al fiume, tanto che solo per la Marina il Governo Giolitti fu disposto a spendere denaro pubblico per l’acquisto del terreno su cui edificarne il Ministero, vincolando invece tutti gli altri dicasteri coevi ad aree demaniali.
L’ubicazione in prossimità del Tevere, e in particolar modo del porto fluviale, poneva il nuovo Ministero della Marina in una “ideale e anche fisica continuità tra il Tevere navigabile e il mare”, riallacciandosi al contempo all’identità marinara che Roma, attraverso il suo fiume – antica via per il Mediterraneo-, aveva sempre voluto affermare, ponendosi alla stregua di Venezia e Genova.
Genova, Roma e Venezia sono i nomi iscritti sulle tre finestre monumentali dell’avancorpo centrale della facciata di Palazzo Marina sul Lungotevere sono i simboli dell’Imperium Maris italiano nella storia che vengono menzionati anche all’interno di Palazzo Marina, sia nelle decorazioni pittoriche e scultoree, sia nelle arti applicate.
L’edificio, eretto appositamente per la Marina Militare (all’epoca Regia Marina) e ad esso esclusivamente dedicato, “parla” di mare attraverso iscrizioni, simboli, raffigurazioni e quello straordinario “ordine architettonico marinaro” che il suo progettista, Giulio Magni, inventa per l’occasione. Vero e proprio unicum per la sua intonazione navale, Palazzo Marina offre l’occasione di percorrere un viaggio simbolico e storico attraverso le glorie dell’Italia sul mare. A chi passi, invece, solo frettolosamente davanti alla facciata, presenta le sue due grandi ancore nere che, provenienti dalle corazzate austroungariche Teghettoff e Viribus Unitis, fanno della facciata il manifesto della vittoria italiana sul mare nella Grande Guerra.
Conosciuto dai romani come il “Palazzo delle ancore”, oltre ad essere la bella e storica sede della Marina Militare nella Capitale, è un importante baluardo di cultura marinara nonché strumento di comunicazione della marittimità italiana.
Scopri tutti i segreti di Palazzo Marina attraverso il percorso multimediale a questo link
Palazzo Marina è anche il titolo della nuova monografia dedicata al "Palazzo delle ancore".
dal notiziario della Marina, Desirée Tommaselli – Storia 28 ottobre 2018
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