Un francobollo “ fantasma”, mai entrato in uso e perfino annullato: come non chiedersi il come e il perché di tale inusuale, senonché impossibile, timbratura? E’ la storia dei tre non emessi della fratellanza d’armi italo-tedesca, obliterati durante una manifestazione filatelica del 1941 che saranno messi in vendita dalla Casa D’Aste Ferrario a Milano (lotto 1645) alla sottoquotata base di 2.500 € il prossimo 18 e 19 novembre.
A “scovare” questa autentica rarità è Roberto Nardacci, appassionato studioso e cultore di filatelia: “Non volevo credere ai miei occhi: i tre non emessi (così sono chiamati i francobolli mai entrati in uso) della fratellanza d’armi italo-tedesca annullati nel 1941 erano lì… Proprio davanti a me…”
Le intere tirature vennero da subito occultate ancor fresche di stampa, per volere di Mussolini, nei caveau del ministero delle poste e lì giacquero dimenticate per l’intero corso bellico. I tre furono “scoperti” e strappati all’oblio dalla neonata e malmessa Repubblica. A causa dell’indebitamento pubblico furono subito proposti in asta destando immediato interesse e curiosità in quanto prima di quel momento nessuno ne aveva mai inteso parlare.
Impossibile non restare affascinati dalla storia che si cela dietro quei 3 straordinari francobolli: dopo l’entrata in guerra dell’Italia a fianco dell’alleato tedesco il 10 giugno del 1940, per commemorare l’Asse Roma-Berlino si decise un’emissione filatelica congiunta denominata “fratellanza d’armi italo-tedesca”, di propaganda a favore dell’Asse e della guerra comune. L’Italia stabilì di emettere una serie di sei valori e la Germania di un solo francobollo. Il bozzetto della serie italiana fu commissionato a Carlo Mezzana, noto artista dell’epoca. La serie rivestiva un’importante rilevanza storico-politica e per la prima volta sarebbe apparsa su un francobollo l’effige di Mussolini. Altro particolare rilevante e significativo era che la serie non avrebbe presentato alcuna traccia del simbolo statale, ossia lo scudo crociato dei Savoia che, affiancato dai fasci, figurò anche dopo questa emissione su tutti i francobolli del ventennio. Il disegno realizzato dal Mezzana fu subito approvato: in primo piano figuravano i profili di Hitler e Mussolini e sullo sfondo si stagliavano, tra loro speculari per motivi “artistici”, due militi dei rispettivi eserciti. Appena stampati i sei valori, e poco prima che gli stessi fossero immessi nel circuito postale, Mussolini fu informato che sul francobollo tedesco sarebbe apparsa la scritta“Zwei Völker und ein Kampf”.
La serie venne parzialmente emessa con i valori da 50c., 75c. e 1,25 l. (realizzati in unica vignetta, la stessa dei “tre” “non emessi”) il 30 gennaio del 1941, sincronicamente con l’emissione tedesca e fu poi successivamente completata dall’uscita dei valori da 10, 20 e 30centesimi (realizzati usando la seconda vignetta quasi completamente modificata dal Mezzana) il 2 aprile dello stesso anno.Ma se in Italia l’ufficio propaganda era efficiente, lo erano e forse ancor di più anche sull’altro fronte bellico… I servizi segreti inglesi del P.W.E. (Political Warfare Executive), che eseguirono nell’ottobre del 1943 una versione ironica delle due vignette realizzando due falsi di guerra altrimenti detti imitazioni di guerra, francobolli di spionaggio o anche di propaganda. In una di queste versioni Mussolini fu reso ridicolo raffigurandolo atterrito mentre Hitler, di fronte a lui, lo sta guardando torvo e minaccioso sopra la campeggiante, ma mutata e denigrante, nuova versione didascalica: DUE POPOLI UN FURHER. Nel secondo falso appare invece un Mussolini interdetto e la scritta“Zwei Völker, Ein Krieg” (due persone/nazioni, una guerra). Questa dicitura, al posto della scritta originale poste italiane, fu scritta in tedesco per meglio significare ed evidenziare che la guerra, voluta dal Führer tedesco, coinvolse gli italiani non per convinzione ma per il solo personale timore Mussoliniano di rompere l’alleanza in atto.
Parallelamente alla visibile guerra degli eserciti si stavano svolgendo altre guerre, silenziose e invisibili, che avevano come protagonisti spie, agenti segreti e… francobolli: spy stamps! Avversari e oppositori politici stamparono diversi francobolli falsi per delegittimare i capi tedeschi e italiani. Questi falsi di propaganda deridevano Hitler e Mussolini e miravano a creare malcontento verso la guerra e i due dittatori. tra le tante operazioni legate a francobolli di propaganda fu particolarmente ingegnosa e originale la beffa “Operation Cornflakes” dell’Office of Strategic Services degli Stati Uniti, un ingegnoso ed originale attacco propagandistico in cui il 5 gennaio 1945 venne bombardato un treno delle poste tedesche a Leinz. Insieme alle bombe furono gettati dagli aerei anche pacchi contenenti corrispondenza falsa ma indirizzi veri, affinchè tra le macerie tale posta si confondesse e fosse poi recuperata insieme alla posta originale. Corrispondenza falsa affrancata con falsi di guerra di cui uno in particolare proponeva un Hitler trasfigurato in un teschio con la scritta “Futsches Reich”. All’interno dei pacchi e delle missive vi era materiale propagandistico tra cui false copie del giornale nazionalsocialista “Das Neue Deutschland”. Che beffa!!!: Usare postini “nazisti” della Deutesche Reichpost per recapitare ai tedeschi propaganda anti-nazista!
Dopo queste curiose ed anedottiche divagazioni storiche passiamo, rimanendo in tema, ai nostri tre non emessi obliterati ed al racconto del discendente collaterale di un gerarca: “ Ho rinvenuto queste tre cartoline tra vari oggetti ereditati e a riguardo la versione che venne tramandata nella mia famiglia era che Mussolini, nel momento stesso in cui ordinò ai dirigenti del Ministero delle poste di occultare i tre valori sostituiti, si fece consegnare alcune serie comprendenti “emessi” e “non emessi” e ne fece dono, come particolare “chicca”, ai gerarchi italiani e tedeschi compreso Hitler. Tutti i maggiorenti italiani e tedeschi serbarono quel dono della serie nuova di sei più i tre valori “sostituiti” ma almeno un gerarca italiano (il solo mio prozio?), in occasione della XV Giornata Filatelica Nazionale di Torino dell’ottobre 1941 svoltasi nei giorni 11 e 12 c/o il Grand’Hotel Principe di Piemonte, si fece obliterare su cartoline ufficiali tutti e nove i valori.”
I tre “non emessi” del ’41, sono accompagnati da una perizia tecnica di Caffaz di Padova e del certificato oro rilasciato dallo Studio Raybaudi di Roma, e allo stato di obliterati, sono di gran lunga più rari del Gronchi rosa annullato (e considerato, vox populi, da timbrato estremamente raro).
Forse ci troviamo addirittura di fronte ad esemplari che potrebbero essere UNICI!!!
(Roberto Nardacci, appassionato studioso e cultore di filatelia, condivide la tesi di Federico Zeri che il francobollo è da considerarsi alla stregua di un multiplo d’arte. E di Arte e con l’Arte R.N. ha convissuto e vissuto professionalmente: gìà editore d’arte (edizioni IL NARDO e IL TETTO) ed amministratore e direttore artistico della ex Galleria IL TETTO di Via Margutta in Roma è stato sentimentalmente legato per 28 anni alla pittrice e campionessa italiana di scacchi Daniela Romano prematuramente scomparsa nel 2009)