A cura di Willy Montini e Massimo de Luca
Dal 29 Novembre 2018 al 26 Gennaio 2019
Inaugurazione: Giovedì 29 Novembre, h. 18.30
TAG TheArtGallery | via Carlo Frasca 3 | Lugano, Svizzera
www.taglugano.ch
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In collaborazione con:
ArtCom | www.artcomproject.com
Antigallery | www.antigallery.it
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TAG TheArtGallery di Lugano presenta dal 29 novembre al 26 gennaio 2019 una selezione di opere, circa venti, di Fernando Garbellotto realizzate negli ultimi dieci anni di carriera e raccolte nella mostra Frattali in Rete (inaugurazione giovedì 29 aprile 2018 ore 18.30).
I lavori dell’artista veneziano sono tele precedentemente trattate e dipinte e successivamente tagliate a fettucce che vengono annodate tra loro in modo da formare un sistema di reti dentro altre reti. Queste reti sono il frutto di un lungo lavoro di ricerca, che parte dalla seconda metà degli anni '80, sulle geometrie non euclidee e sugli schemi sistemici. Partendo dalla premessa che per comprendere qualsiasi sistema vivente dobbiamo studiare due elementi fondamentali: la materia e la forma e che mentre nello studio della materia misuriamo e pesiamo le cose, nello studio della forma dobbiamo individuarne lo schema; l'artista fa osservare che gli schemi però non possono essere né misurati né pesati e per capirli dobbiamo dare loro una rappresentazione grafica. Ne consegue che per comprendere uno schema dobbiamo delineare graficamente la sua configurazione di relazioni.
“Lo studio dello schema” – sostiene Garbellotto –“è cruciale per la comprensione dei sistemi viventi e per la comprensione del concetto di ecologia profonda: quando distruggiamo un organismo vivente distruggiamo il suo schema, i componenti ci sono ancora ma la configurazione delle relazioni tra i componenti dell’organismo non ci sono più e l’organismo muore. Questi schemi di organizzazione, comuni a tutti i sistemi viventi, sono schemi a rete ed ogniqualvolta incontriamo sistemi viventi – organismi, parti di organismi o comunità di organismi – possiamo verificare che i loro componenti sono configurati come delle reti. In definitiva, ogniqualvolta osserviamo la vita, osserviamo delle reti…”