Catania – Il valore delle persone e le persone come valore. È quanto ha testimoniato la presentazione di PIRATERIE, edito da Medinova, il nuovo libro di Francesco Pira, giornalista, sociologo e docente di Comunicazione e Giornalismo all’Università di Messina, che ieri pomeriggio, lunedì 28 gennaio 2019, alle 18, nella sede di Catania della Feltrinelli, in via Etnea 283, ha incontrato i lettori. “PIRATERIE – riflessioni brevi di vita social – ha affermato la Serena Di Stefano, responsabile Feltrinelli – è il testo di Francesco Pira, edito da Medinova, che raccoglie gli 81 articoli, pubblicati dal 17 gennaio 2017 al 16 settembre 2018, sul quotidiano “La Sicilia” in un’apposita rubrica, denominata PIRAterie, che ogni domenica si è meritata la Terza Pagina del giornale”. Hanno conversato con l’autore, iAntonello Piraneo, Direttore Responsabile del quotidiano “La Sicilia”, autore della prefazione; Cristina Graziano, docente di Lettere e giornalista, autrice della postfazione e. Antonio Liotta, presidente Medinova ed editore del volume. Tutti concordi nel dire che il libro è “una fotografia della nostra quotidianità sul web”. E sono stati sin da subito evidenti la condivisione di determinati valori che del libro costituiscono la motivazione profonda (non a caso Pira ha rinunciato ai diritti d’autore che saranno devoluti alla Lions Club International Foundation per l’acquisto di vaccini destinati ai bambini dei Paesi più poveri) e come il testo sia solo una delle manifestazioni tangibili di quel comune percorso della mente e del cuore, che ciascuno dei relatori ha compiuto e compie con l’autore di un volume che, pagina dopo pagina, “sa” di essere umano. “Conosco Francesco Pira dalla fine degli anni 80, quando da giovani cronisti ci occupavamo di sport per il quotidiano “La Sicilia” – afferma il Direttore Piraneo –. Il senso di una rubrica fissa nell'impaginazione, nella periodicità, nel fil rouge di fondo che lega una tematica all'altra è fidelizzare la lettura in un giornale come il nostro che, seppur capace di reinventarsi, per essere rispondente ai tempi ed alle mutate esigenze, ha voluto mantenere la Terza Pagina culturale domenicale, in cui Pira compie da bucaniere globalizzato le proprie scorribande. Così con ironia spinge il lettore ad interrogarsi sul suo rapporto con i mezzi di comunicazione, con gli smartphone, con le applicazioni per andare insieme oltre il dato oggettivo che, supportato da solide basi teoriche, diviene occasione di una più approfondita analisi sociologica da vivere e condividere. Uno spazio fisico, dunque, in cui delineare con precisione e dare un nome specifico a tanti fenomeni che, incontrollati ed all’apparenza incontrollabili, si stanno consumando sotto i nostri occhi inconsapevoli”. “Gli articoli sono stati raccolti in dodici sezioni che sottolineano i tratti salienti del mutamento sociale in atto e per ogni macro-area è stata offerta una chiave di lettura per mezzo della quale invitare il lettore a riflettere sui suoi comportamenti e in questo modo magari porsi in maniera critica nei confronti delle nuove tecnologie e della rete – sono le parole dell’autore Francesco Pira -. Ringrazio il Direttore Piraneo per la prefazione e per la sua presenza qui oggi. E’ la testimonianza che l’amicizia è un valore indissolubile. Così come ringrazio per la postfazione la preziosissima docente e giornalista Cristina Graziano.
È il primo volume che pubblico con Medinova, la casa editrice dell’intraprendente Antonio Liotta e ringrazio, oltre i presenti, chi ha dato il proprio contributo alla realizzazione dell’opera: Nicolò D’Alessandro, palermitano collaboratore di Repubblica, da vero maestro d’arte ed eccellente intellettuale, ha creato l’immagine di copertina, in cui dietro un pirata dagli occhi buoni ha nascosto il mio volto, giocando pure con il cognome; fotografa taorminese Lidia Bolognari, autrice di straordinari reportage in giro per il mondo, che ha scattato la foto della quarta di copertina – conclude Pira -. Da sociologo e giornalista ho ritenuto utile il contributo che ho potuto offrire su temi, sui quali ci soffermiamo poco perché li consideriamo altro da noi, eppure condizionano i nostri comportamenti e la nostra esistenza non solo di singoli individui, ma soprattutto le relazioni interpersonali, impostandole su nuovi codici e nuovi linguaggi che dobbiamo imparare a riconoscere ed utilizzare in maniera consapevole”.
“La nostra è una società in fieri, in continua evoluzione, in costante trasformazione – sostiene la Prof.ssa Graziano – e in questo contesto che, non a caso il sociologo polacco Bauman, ha definito liquido il grande merito di Francesco Pira, è stato quello di essere riuscito icasticamente a fissare il divenire con delle istantanee nelle quali tutti e ciascuno, indistintamente, possiamo riconoscerci. Ormai le nuove tecnologie fanno parte di noi, scandiscono i ritmi frenetici delle nostre esistenze e ci accompagnano nella nostra quotidianità, perché abbiamo bisogno di sentirci iperconnessi – prosegue -. E Pira da scrupoloso sociologo, da attento giornalista, da fine studioso e soprattutto da persona di profonda umanità, come un novello Orazio, stigmatizzando il "vizio", evidenziando il "comportamento deviante", invita il lettore a riflettere. In questo modo, aiutandolo a prendere coscienza, concorre a una vera e propria rivoluzione culturale, con l’augurio che si traduca in nuovi stili di vita – conclude -. E per questo è necessaria un’azione sinergica e coordinata che coinvolga ogni livello del vivere sociale a partire dalla scuola fino all’informazione, perché il giornalista ha la responsabilità morale di essere un valido punto di riferimento nella giungla dei flussi informativi e per questo è necessario puntare su un corretto uso della rete, caratterizzato dalla selezione accurata delle fonti per un giornalismo di qualità”.
“Medinova ha creduto in questo progetto e crede in Francesco Pira – sottolinea il Dott. Liotta -. E se non è già semplice trattare temi tanti spigolosi per le implicazioni che assumono, farlo in uno spazio ridotto di 1.600 battute, quale può essere quello di un articolo di cronaca, è ancora più difficile. L’autore, però, non solo ne è stato capace, ma il risultato è stato di grande pregio – continua -. Se a questo, poi, si aggiunge l’obiettivo di solidarietà da conseguire, si comprende maggiormente il profondo valore umano di quest’opera. Anche io da editore ho deciso di rinunciare ad una parte dei proventi per concorrere alla causa umanitaria ed andare così insieme “oltre”, quale è la caratteristica peculiare di Medinova che racchiude già nel suo nome le sue molteplici sfaccettature: mezzi di comunicazione, medicina, relazioni in senso lato la promozione della cultura e della letteratura attraverso le quali si costruisce l’identità individuale e collettiva, divenendo patrimonio dei popoli”.