Venezia – Arte Spazio Tempo in collaborazione dell’Associazione GEA, ospita "Venezia – New Orleans 1975", bipersonale del veneziano Paolo Bertuzzo e dell’italo americano Tony Green, a cura di Martina Campese. Il vernissage venerdì 5 aprile alle 17, 30, nello spazio espositivo Arte Spazio Tempo, Campo del Ghetto Nuovo Cannaregio, 2877 a Venezia. La mostra chiuderà il 28 aprile 2019 e sarà visitabile da martedì a sabato, ore 11 / 14 e 15/18.
I due artisti propongono una selezione di fotografie, in bianco e nero, di due eventi radicalmente opposti, sul piano geografico e culturale, ma ambedue legati da vivacità e carica emotiva.
Nelle immagini di Tony Green, rivivono momenti del New Orleans Jazz Heritage Festival del 1975, mentre Paolo Bertuzzo propone la performance del Living Theatre durante La Biennale di Venezia dello stesso anno. Ambientazioni distanti tra loro che riportano l’esigenza degli artisti di raccontare attraverso le fotografie esposte, un mondo in evoluzione. Necessità di testimoniare, come sempre, attraverso l’Arte i cambiamenti epocali degli anni ’70, periodo di contestazioni, attivismo politico e di desiderio di libertà dalle gerarchie e dalle oppressioni.
La passione di Paolo Bertuzzo per la documentazione di fatti, mostre e teatro permette al fruitore di vivere e rivivere quei momenti fortuiti e rivoluzionari dell’arte. Il Living Theatre mise in atto nel cuore di Venezia, in Piazza San Marco e nell’ex chiesa di San Lorenzo, il progetto “The Legacy of Cain – L’eredità di Caino”-, un ciclo di spettacoli ispirati all’opera incompiuta di Leopold von Sacher-Masoch e a Venezia furono presentati: Sette meditazioni sul sadomasochismo politico, La torre del denaro, Sei atti pubblici. La macchina fotografica è divenuta l’occhio attraverso il quale l’artista è riuscito, e riesce tutt’oggi, a fornirci la bellezza e la motivazione che ha spinto il gruppo di artisti capitanati da Julian Beck e Judhit Malina.
In egual modo, il giovane Tony Green nel 1975 documentò il Jazz Fest, celebrazione annuale della musica e della cultura della città. Il suo interesse era rivolto alla realizzazione di ritratti fotografici dei musicisti e degli spettatori, che si riversavano nell'area del Fairgrounds, dove si svolgeva il Festival. I volti dei personaggi ritratti parlano con immediatezza, raccontano la storia di un evento che ancora oggi è parte del folklore e della tradizione della città di New Orleans. Quei negativi saranno ritrovati dall’artista solo vent’anni dopo e riuniti a Venezia in questa mostra.
L’esposizione permette, come annuncia il titolo stesso, una completa immersione nell’anno 1975, anno che unisce scatti apparentemente diversi, accomunati dalla stessa volontà di documentare fatti e accadimenti attraverso la fotografia.
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Paolo Bertuzzo, nato a Venezia nel 1951, ha studiato alI’Istituto Statale d’Arte grafica e illustrazione, per poi proseguire con gli studi di pittura all’Accademia delle Belle Arti di Venezia, seguendo le lezioni del maestro Emilio Vedova nel 1976.
Ha partecipato a molte mostre e biennali, quali la Biennale di San Paolo (Brasile), Bevilacqua la Masa (borsa di studio 1984), la Biennale di Arte Grafica di Lubiana 198, la Olands Biennal 1985/1986 etc.
Tra le personali ricordiamo: Galleria Performance di Fabriano, “Alberi Piante e Bestie” presso Galleria Bruno Lucchi – Levico Terme 1991, Galleria il Ventaglio palazzo Lovaria Udine, Arte fiera Bologna 1992 e nel 2010 “365° Attorno all’immagine” allo Spazio Espositivo Mondadori di Venezia, “Frammenti 1990” Arte Spazio Tempo, Venezia 2018.
Tony Green nasce a Napoli nel 1954. La sua famiglia si trasferì presto negli Stati Uniti, stabilendosi a New Orleans dove Green trascorre la sua infanzia. Inizia i suoi studi d’arte a Washington DC, presso la Corcoran School of Art. Negli anni successivi continua a studiare e a viaggiare in tutto il mondo e fra le tappe fondamentali per la sua formazione ci sono due anni trascorsi a Bruges, in Belgio, dove studia all’Accademia delle Belle Arti. Ha passato poi un anno in Ghana, da dove parte per il suo viaggio attraverso l’Africa Occidentale in autostop, esperienza questa che contribuisce a piantare i semi del suo stile di vita “zingaro”. Nel 1982 Green torna in Italia per continuare a dipingere, scegliendo di risiedere per alcuni mesi all’anno nella città di Venezia, tradizione che continua ancora oggi.