Un libro illuminante, sensazionale per qualità e quantità di informazioni, un racconto avvincente di come il cardinale Jorge Mario Bergoglio è diventato, voto dopo voto, Papa Francesco. Il libro in questione – “THE ELECTION OF POPE FRANCIS. An Inside Account of the Conclave that Changed History” (Ed. Orbis Books) – lo ha scritto Gerard O’Connell, un giornalista irlandese, vaticanista tra i più esperti, che ha lavorato con diverse testate ed è attualmente corrispondente da Roma per “America Magazine”, la rivista dei Gesuiti statunitensi.
L’elezione di Bergoglio a Pontefice è già storia. Il primo Papa proveniente dal continente latino americano, il primo Gesuita a guidare la barca di Pietro, il primo ad avere scelto il nome di Francesco. Le prime domande a cui O’Connell prova a rispondere con il suo libro sono: “Come è avvenuta questa elezione e come è potuto accadere che un candidato che, all’inizio del Conclave, era dato dai bookmaker 45 a 1, sia diventato Pontefice?”. In perfetto stile anglosassone l’autore riporta in maniera dettagliata e oggettiva informazioni, interviste, discussioni, commenti, dei diversi protagonisti del Conclave. Il racconto inizia dalle dimissioni di Benedetto XVI e procede, giorno dopo giorno, con la preparazione del Conclave, le Congregazioni generali, le discussioni dei Cardinali… fin dentro alle votazioni e l’elezione di Papa Francesco. Il libro è scritto in forma di diario a partire dall’11 febbraio 2013 (dimissioni di Ratzinger) fino al 13 marzo 2013 (elezione di Bergoglio).
O’Connell e sua moglie Elisabetta Piquè, corrispondente per l’Argentina, sono molto intimi con Bergoglio. La loro vicinanza all’Arcivescovo di Buenos Aires risale a molto prima dell’elezione a Pontefice. La parte più esclusiva del libro riguarda la cronaca delle votazioni in Conclave, con i numeri esatti dei voti riguardanti i diversi candidati. Informazioni esclusive, che mai sono state pubblicate in un libro, essendo i partecipanti al Conclave impegnati dal segreto a non rivelare nulla. A questo proposito, O’Connell ha precisato, per evitare ogni equivoco o speculazione, che l’anonimo Cardinale che gli ha fornito il diario del Conclave non è tra quelli che ha intervistato o nominato nel libro. Come si può immaginare, il libro è più intrigante di una “spy story”.
Lo shock delle dimissioni di Benedetto XVI. Tutti i Cardinali che vengono a Roma sono ansiosi di conoscere il perché. Una domanda che viene sollevata più volte durante le Congregazioni generali che hanno preceduto il Conclave. I Cardinali vogliono sapere che cosa veramente è successo. Chi e che cosa ha spinto Ratzinger alle dimissioni? Chi erano le persone che lo spiavano e a chi passavano le informazioni? Secondo quanto riportato da O’Connell, i Cardinali hanno chiesto di poter avere accesso al rapporto che, su richiesta di Ratzinger, era stato stilato dai porporati Julián Herranz Casado, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi. Ma la risposta è stata negativa. Le altre domande sollevate dai Cardinali, e rivolte in particolare alla Curia di Roma, riguardano i responsabili e chi aveva coperto lo scandalo della pedofilia. E ancora: cosa accade dentro allo Ior? Chi controlla i conti? Chi sono gli investitori e da dove vengono le ingenti somme di denaro versate nella Banca Vaticana? Da dove vengono e come vengono spesi i ricavi? Chi dirige le operazioni finanziarie? Qual è il vero bilancio? Secondo quanto riportato da O’Connell, a nessuna di queste domande fu data una risposta esaustiva. Né furono messi a disposizione i documenti che riguardavano queste dolorose vicende. Prima di entrare in conclave, i candidati più accreditati erano l’italiano Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, il canadese Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione dei Vescovi, e il brasiliano Odilo Pedro Scherer. Bergoglio, per sua stessa ammissione, non era un candidato di prima fascia, anche se il suo intervento durante le Congregazioni generali aveva convinto molti.
Prima del conclave i gruppi continentali e nazionali di Cardinali apparivano molto incerti. I ventotto elettori italiani erano divisi, anche se in maggioranza puntavano su Scola. Gli undici statunitensi puntavano su Ouellet. I sei Cardinali tedeschi erano divisi. Tra loro si è poi scoperto che il cardinale Lehmann aveva indicato Bergoglio. Gli spagnoli, con cinque Cardinali, erano anch’essi divisi. Anche i quattro francesi erano divisi. Mentre i quattro Cardinali polacchi puntavano su Scola. Messico e Canada, con tre elettori ciascuno, erano indecisi. I due Cardinali dell’Argentina, i due della Nigeria e i due del Portogallo non avevano ancora deciso. Mentre i cinque Cardinali dell’India, insieme ai cinque del Brasile, erano orientati a votare Bergoglio. Nella stessa direzione anche gli altri Cardinali asiatici.
Gli undici Cardinali africani non avevano organizzato un vero e proprio gruppo, erano però tutti orientati verso Bergoglio. Alla prima votazione Scola ottenne 30 voti, Bergoglio 26, Ouellet 22, O.Malley 10 e Scherer 4. Nella seconda votazione Bergoglio ebbe 45 voti, Scola 38, Ouellet 24 e O’Malley 3. Terza votazione: Bergoglio 56, Scola 41, Ouellet 14. Quarta votazione: Bergoglio 67, Scola 32, Oullet 13, Vallini 2, O’Malley 1. Infine, nella quinta votazione, Bergoglio ebbe 85 voti, Scola 20, Ouellet 8 e Vallini 2. Il 13 marzo 2013, con più di due terzi dei voti, Bergoglio è stato eletto Pontefice con il nome di Papa Francesco. Il resto è storia. L’unico limite alla diffusione del bellissimo e interessantissimo libro di O’Connell è che, per ora, risulta disponibile solo in lingua inglese: https://www.orbisbooks.com/the-election-of-pope-francis.html (Antonio Gaspari)
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Antonio Gaspari è nato a Cascia (PG) il 7 marzo 1955. Giornalista e scrittore, direttore dell'agenzia Zenit dal 2011. Svolge da anni inchieste e scrive libri su questioni demografiche, bioetiche, ambientali e difesa della vita e della salute a livello nazionale e internazionale.