Roma, 30 luglio 2019 – BNL Gruppo BNP Paribas concede in comodato d’uso per cinque anni le statue di epoca romana del proprio patrimonio artistico, risalenti al I e II secolo d.C., a Palazzo Altemps, una delle quattro sedi del Museo Nazionale Romano che, nell’edificio rinascimentale, conserva celebri raccolte di scultura antica appartenute all’aristocrazia romana del Cinquecento e Seicento che attestano la storia del collezionismo antiquario in quei secoli.
Per questa esposizione, le cinque sculture sono state sottoposte a un accurato intervento conservativo e di restauro curato dal Museo e a indagini petrografiche per l’identificazione dei materiali costitutivi.
Tra le opere della Banca spicca, per notorietà, la statua del Pugile concessa in prestito in più occasioni: al Museo di Belas Artes di Rio De Janeiro per la mostra “I Giochi in Grecia e a Roma” in occasione delle Olimpiadi 2016; nel 2006, per i Giochi Invernali di Torino; tra il 2002 e il 2003 per l’esposizione “Lo sport nell’Italia Antica” presso le Terme di Diocleziano a Roma e, sempre a Roma, al Colosseo, per la mostra “Nike. Il gioco e la vittoria”, dal 2003 al 2004.
Le altre sculture sono: Lucilla (II sec. d. C.)Meleagro (fine I – inizio II sec. d. C.)il busto di Afrodite pudìca (I sec. d. C.)il torso di Discoforo (fine I sec. a. C. – inizio I sec. d. C.).
La collaborazione tra BNL e il Museo Nazionale Romano nasce dalla comune volontà di condividere con un pubblico più ampio l’attrazione e l’interesse suscitati da queste opere di scultura antica contribuendo a diffondere la conoscenza della storia e delle caratteristiche artistiche di ognuna.
La collezione della Banca è stata collocata, mantenendo il carattere unitario, in spazi del Museo allestiti per l’occasione, ad esaltare la bellezza delle figure e dei marmi.
In queste sale di Palazzo Altemps, in un allestimento raffinato e luminoso, le opere potranno essere ammirate anche durante un’apertura straordinaria serale del Museo giovedì 29 agosto con orario 20-22.30.
L’esposizione è stata inaugurata alla presenza di Daniela Porro, Direttore del Museo Nazionale Romano; di Luigi Abete, Presidente di BNL; di Andrea Munari, Amministratore Delegato di BNL e Responsabile del Gruppo BNP Paribas in Italia. Ospiti dell’evento, rappresentanti del mondo istituzionale, della cultura, dell’economia e della finanza.
“Abbiamo voluto che le cinque statue, Patrimonio della Banca, – ha dichiarato Anna Boccaccio, Direttore Relazioni Istituzionali di BNL Gruppo BNP Paribas – fossero ospitate da Palazzo Altemps per essere apprezzate dalle tante persone che, da ogni parte del mondo, visitano le sedi del Museo Nazionale Romano e le bellezze della Capitale. BNL, azienda attenta alla Società e alle persone, è costantemente impegnata nella diffusione della cultura e della conoscenza come fattori di crescita individuale e collettiva, in un‘ottica inclusiva e di sostegno a chi ha meno opportunità”.
“Ci è sembrato del tutto naturale accogliere questa proposta di comodato, poiché le cinque opere che esponiamo negli spazi di questa residenza storica, dimora del bello, si inseriscono con coerenza nella prestigiosa collezione di scultura antica del Museo di Palazzo Altemps”, spiega Daniela Porro, Direttore del Museo Nazionale Romano.
Per esaltare il pregio e la visione delle cinque sculture, BNL ha commissionato a Luigi Spina il progetto “L’imperfezione della Bellezza” che esplora, con i suoi scatti di artista, la bellezza antica, ricreata attraverso l’arte fotografica, rendendola contemporanea.
Con i suoi ritratti in bianco e nero, infatti, Luigi Spina dà una lettura diversa della scultura antica, non solo quale mirabile prodotto del talento umano, ma soprattutto arte capace di trasmettere il senso dello stratificarsi del tempo. Le superfici del marmo raccontano le storie di coloro che hanno custodito e preservato queste opere, facendole giungere fino a noi in nome della cultura e della bellezza universale che sono, oggi come ieri, patrimonio di tutti.
La Collezione artistica di BNL, che conta circa 5mila opere, nasce all’inizio degli anni ’30 per arrivare fino ai giorni nostri, e comprende – oltre alle opere di scultura antica – capolavori assoluti dell’arte moderna, come l’importante sezione di pittura dal XV al XIX secolo, oltre a notevoli esempi di arte applicata e di orientalia.
Inoltre, l’attenzione per le tendenze dell’arte contemporanea, costante nel tempo, è alla base della formazione di un consistente nucleo di pittura e scultura del ‘900 italiano che prosegue con opere dalla seconda metà del secolo agli inizi degli anni Duemila, fino alle recenti acquisizioni, soprattutto, nel campo della fotografia d’arte.
Le statue di BNL a Palazzo Altemps
La statua di Pugile (I sec. d. C.): l’opera, acquistata dalla Banca nel 1939, è stata rinvenuta nel 1739 e restaurata da Vincenzo Pacetti tra il 1770 e il 1775. Si tratta di una copia romana da un originale greco della I metà del IV secolo a. C.. L’atleta è identificato dai suoi strumenti di combattimento, gli himantes, fasce di cuoio che coprono le mani e si intrecciano sugli avambracci.
Lucilla (II sec. d. C.): la statua femminile panneggiata indossa il chitone lungo fino ai piedi, solcato da fitte pieghe e coperto dall’himation, lungo mantello che ricade dal capo. È una variante di una creazione del IV sec. a. C.
La statua Meleagro (fine I-inizio II sec. d. C.): la scultura è la replica del tipo statuario tratto da una creazione del greco Skopas o di un suo seguace della fine del IV secolo a. C. La funzione portante della gamba destra è sottolineata dal rialzamento del fianco, alla quale si contrappone la spalla sinistra portata in avanti. Indossa soltanto la clamide: la nudità del corpo ne mette in risalto la prestanza fisica e l’atteggiamento chiastico.
Il busto di Afrodite pudìca (I sec. d. C.): la scultura rappresenta la Dea dell’Amore, in una delle numerose varianti romane riprese dalla scultura greca. È il risultato di un restauro, realizzato in età moderna, di quanto rimaneva di una statua antica. Dal movimento delle spalle conosciamo la posizione delle braccia: il destro era più avanzato e nella statua originaria portava la mano davanti al seno.
Il torso di Discoforo (fine I secolo a. C.- inizio I secolo d. C.): è un’opera romana da un originale di Policleto della I metà del V sec. a. C. Il giovane, nudo, è gravitante sulla gamba destra, con la sinistra in riposo, leggermente piegata e portata in avanti. Sebbene la statua sia frammentaria, questo è quanto è possibile dedurre dalla posizione del corpo che presenta la spalla sinistra e il fianco destro leggermente sollevati.