Memoria di San Francesco Saverio, sacerdote della Compagnia di Gesù, che, nato in Navarra, fu tra i primi compagni di sant’Ignazio di Loyola. Nacque da famiglia nobile i cui beni erano stati confiscati da Ferdinando il Cattolico dopo la vittoria sugli autonomisti della Navarra filo francesi. Per sfuggire alla sconfitta e alla miseria si rifugiò in Francia, e andò a studiare teologia alla Sorbona di Parigi dove, dopo il primo triennio, divenne Magister. Il titolo lo abilitò a dare lezioni agli studenti del collegio, e gli consentiva di sostentarsi. Nel suo stesso collegio arrivò Ignazio di Loyola del quale riconobbe immediatamente il temperamento combattivo ed ardente.
Fu presbitero, missionario e gesuita spagnolo che, spinto dal desiderio di diffondere il Vangelo, annunciò con impegno Cristo a innumerevoli popolazioni in India, nelle isole Molucche e in altre ancora, in Giappone convertì poi molti alla fede e morì, infine, in Cina nell’isola di Sancian, stremato dalla malattia e dalle fatiche.
Fu sepolto nella chiesa dei gesuiti di Goa, ma il suo braccio destro fu inviato a Roma, dove si conserva, dal 1614, in un reliquiario della Chiesa del Gesù. Beatificato da papa Paolo V il 21 ottobre del 1619 e canonizzato insieme con Ignazio di Loyola da papa Gregorio XV, il 12 marzo 1622.La morte del pontefice impedì che la bolla papale fosse promulgata prima del 1623. La Chiesa cattolica ne celebra la festa liturgica il 3 dicembre e lo considera patrono delle missioni. Il suo culto è ammesso anche dalla Chiesa anglicana. (Interris)