Al Teatro Trastevere a Roma
Esclusivamente dal 9 al 12 gennaio 2020
CALIGOLA
Regia
Romina Delmonte
Valerio Rosati
Cast
Caligola Romina Delmonte
Cherea Valerio Rosati
Cesonia Isabella Ripoli
Elicone Francesco Bonaccorso
Scipione Emanuel Pascale
Muzio Stefano Pizzigallo
Moglie di Muzio Federica Santuccio
disegno luci
Paolo Fortini
scene
Natalia Di Cosmo
video/grafica
Carolina Silvetti
Marco Scuderi
Una manciata di luce, una clessidra e il dolore umano. La scena si apre su una Roma che potrebbe esistere in qualsiasi luogo e in qualsiasi tempo, su piedi nudi che incedono in un dolore spaesante. Nessun grande imperatore, nessuna corona, nessun potere, Caligola torna a casa spossato e infreddolito con la morte tra le mani, un’anima che ha “amato troppo” e ha perso tutto. Quanto può valere tutto il tesoro di un regno davanti ad un dolore come questo?
LO SPETTACOLO
Certi nella necessità di un teatro che racconti prima di tutto l’animo umano con tutti i suoi colori, nel momento storico in cui viviamo l’opera di Camus diventa “necessaria” per un pubblico che chiamato in causa, assiste alla messa in scena della propria coscienza, della propria solitudine e ambizione. Un’anima nuda che elude l’appartenenza al genere e al tempo, un’ anima che deve credere nella “luna” perché non ha senso vivere se non si crede nell’impossibile. CALIGOLA è il giusto pretesto per raccontare l’esigenza di un teatro di “necessità”, di un teatro che racconti con trasparenza e non troppa delicatezza l’animo umano con tutti i suoi colori. Dietro Caligola vaga una manciata di umanità disfatta, disillusa e mediocre: la bella e vecchia Cesonia che sta sfiorendo, l’acerbo poeta Scipione, il Cherea cinico e manipolatore, un Muzio modesto e pavido e infine, l’ Elicone spettatore.
La platea è chiamata in causa per partecipare alla messa in scena della propria coscienza, solitudine e ambizione, in poco più di cento minuti.
IL PROGETTO
Tutto questo è CALIGOLA, primo progetto teatrale dell’Associazione culturale Three Monkeys. L’amore per il teatro non è l’unica scintilla che ha messo in moto la realizzazione di questo spettacolo; la ricerca teatrale, l’indagine antropologica è mossa dalla volontà di non fuggire il racconto del dolore, ma il coraggio di impregnarcisi e attraversarlo, per risalire in una conoscenza più profonda dell’io. In un momento storico in cui il teatro non ha più un ruolo centrale nella comunità, si ha la necessità di difendere strenuamente tutto ciò che il palco può contenere con la sua potenza catartica, gioie, solitudini, la vita umana con tutte le sue contraddizioni. Il progetto ha avuto, eccezionalmente, il benestare dell’avente diritto Catherine Camus, figlia dello scrittore premio Nobel Albert Camus, nella scelta di portare in scena il personaggio di Caligola da una donna. Ma se Roma non è Roma e il tempo è solo una percezione soggettiva, Caligola interpretato da donna non deve stupire.