VENTOTTODICEMBRE
Secondo autorevoli storici e profondi conoscitori di storia locale il terremoto che distrusse Messina il 28 dicembre del 1908 cancellò per sempre l’identità dell’antica città dello Stretto. Seppur alcuni attribuiscono all’attuale Messina sottilissimi e fragilissimi elementi di continuità con la scomparsa città, l’abitato che adesso ne porta il nome ne avrebbe schiacciato la memoria soffocandone soprattutto lo spirito di indipendenza, di propensione alle novità, al rischio e al forte sentimento identitario proprio della città dello Stretto ante 1908.
Prima che un luogo fisico e geografico le città hanno radici nell’animo degli abitanti e “vivono” nella loro memoria, memoria fondata su continuità di generazioni che si tramandano i valori propri,le tradizioni, i culti. Memoria che si rinnova col vedersi intorno, chiaramente, i segni fisici, i reperti, le strade, gli edifici, i monumenti della città antica e della città perenne. Cancellata la storia, rimane la poesia. Come scrisse Giovanni Pascoli.
???? Veduta del porto di Messina, 1900 circa. Louis Francois Cassas