La Notte Nazionale dei licei: Un gymnasium di vita

di Francesco Mazzarella

“La Notte Nazionale dei licei” è un’ interessante ed innovativa manifestazione, giunta alla sesta edizione, organizzata nei licei classici d’ Italia. L’idea parte dall’ispirazione del professore Rocco Schembra docente di latino e greco presso il liceo classico Gulli e Pennisi di Acireale (CT).

In contemporanea il 17 gennaio dalle 18 alle 24, 430 licei italiano hanno aperto le loro porte alla cittadinanza e gli studenti dei Licei Classici d’Italia si sono esibiti in svariate performances: maratone di letture di poeti antichi e moderni; drammatizzazioni in italiano e in lingua straniera; esposizioni di arti plastiche e visive; concerti ed attività musicali e coreutiche; presentazioni di libri e incontri con gli autori; cortometraggi e cineforum; esperimenti scientifici; degustazioni a tema e ispirate al mondo antico … e molto altro ancora, lasciato alla libera inventiva e creatività dei giovani guidati dai loro docenti.

Così come recita il comunicato stampa: L’idea di partenza si è rilevata vincente: nata per dimostrare in maniera evidente che il curricolo del classico, nonostante tutti gli attacchi subiti in questi anni, era ancora pieno di vitalità ed era popolato da studenti motivati, ricchi di grandi talenti e con abilità e competenze che oltrepassano di gran lunga quelle richieste a scuola, la Notte Nazionale del Liceo Classico ha contribuito in maniera rilevante a focalizzare l’attenzione dei media e della gente comune su quello che è il fiore all’occhiello del sistema scolastico italiano. La Notte Nazionale del Liceo Classico è più di una festa. È, innanzi tutto, un modo alternativo ed innovativo di fare scuola e di veicolare i contenuti, un puntare su una formazione di natura diversa che non va a sostituire quelle tradizionale, ma le si affianca in maniera produttiva e proficua.”

Sembra un nuovo modo di vivere sia la scuola, che è oltre ad un luogo di formazione curriculare, anche un luogo di incontro e di relazioni. Una scuola che sembra aver capito, e che vuole riprendersi il compito di formazione umana e scientifica del futuro della nazione. Certo il cambiamento culturale non passa solo dai banchi di scuola e questa iniziativa, in cui i “banchi” e le strade si incontrano sembra un laboratorio culturale altamente interessante.

 

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