La melodia dell’universo nel romanzo di Salvo Zappulla. Il Violino di Dio

Ampie riflessioni coinvolgono importanti aspetti escatologici della condizione umana. Forte il monito al rispetto della terra e del divino che alita in tutto il racconto. Un manuale prezioso di sopravvivenza nel mondo

 

Un testo originale dai forti contrasti che consente una profonda riflessione su tematiche di ampio respiro che  coinvolgono importanti aspetti escatologici della condizione umana, in un dettato agile ed elegante. Così appare il romanzo breve di Salvo Zappulla (“Il Violino di Dio”, Asti 2019 C.E. Scritturapura pg.148) ma in realtà, ad una lettura più profonda, esso si rivela un manuale prezioso di sopravvivenza nel mondo.

Lo scenario è quello di una città dei nostri tempi, caotica e alienante in cui si agitano individui  spinti da necessità economiche e da velleità di miglioramento sociale. Automi in un mondo uniforme e privato di ogni slancio creativo, residui senz’anima di una realtà  in marcescenza.

 Il ragioniere Alfredo Morelli apparentemente paradigma di questa umanità priva di stimoli, appiattita  e uniforme , trova una via di fuga inaspettata e inusuale. Da impiegato in crescita esponenziale, diviene “maitre a penser”acquistando consapevolezza dei veri valori dell’esistenza umana e della esigenza di proiettarsi verso il divino. Un mendicante ed un violino gli permetteranno di allungare lo sguardo verso un altrove misconosciuto in cui apprenderà cos’è la morte dell’anima e come si può trovare una via salvifica.

""Alfredo vivrà esperienze straordinarie da cui apprenderà che le regole morali vanno rispettate con vigore e fedeltà. A questo punto la narrazione vede alternarsi piani spaziali e temporali in un gioco combinatorio molto efficace che affascina il lettore: il mondo reale ha il suo specchio nel “mondo di lassù” e viceversa. La fantasia, l’ironia e il gusto del paradosso servono a dare un sapore allegorico al romanzo che racchiude in sé un profondo messaggio: la vita, basata sull’affratellamento degli uomini e sulla condivisione del bene  è l’unica via di salvezza per l’umanità confusa e deviata. Il romanzo ha quindi un profondo valore escatologico e propone profonde riflessioni, in un contesto mosso da una serpeggiante ironia  sotto forma di un bonario umorismo. L’abilità dello scrittore consiste proprio in questa maestria narrativa: il saper dosare  il perfetto equilibrio tra  il dolore per la miseria umana e la speranza  di un sicuro riscatto.

L’opera assume quindi un rilievo catartico ed ha una profonda morale.  Il giusto cammino dell’uomo nel suo percorso terreno, deve essere lineare e attento. Al di là delle mistificazioni e dell’ambiguità che deve imparare a riconoscere, egli  deve cercare “quel filo”  invisibile che lo lega agli altri uomini per scalare insieme quel percorso  erto, accidentato, pericoloso che è la vita. Alfredo Morelli che” ha un cuore che batte ed è capace di provare sentimenti” è prescelto per un viaggio nel tempo e nello spazio proprio per cogliere quel filo. 

Scoprirà che il cielo e la terra non sono “realtà” antitetiche ma facce della stessa medaglia che è l’essenza divina che pervade ogni essere ma non da tutti è percepita. Il testo, quindi, in chiave metaforica ma suggestivamente reale , rappresenta il viaggio interiore dell’uomo alla ricerca della sua essenza.

Alfredo Morelli è un novello Dante, prescelto per le sue doti morali ma soprattutto per la profondità del suo pensiero , per la generosità del suo animo e per la “curiositas” che lo anima. Il suo lasciapassare è un violino,un oggetto carismatico simbolo di amore universale. Nel suo viaggio oltremondano egli riuscirà a comprendere profonde verità nascoste , familiarizzerà  con i grandi del cielo e scoprirà che questo è un mondo rovesciato, una sorta di astronave dove ognuno ha un ruolo e su tutti prevale  un vecchio saggio che si muove su una sedia a rotelle:  il Padreterno. Gesù è un ragazzone biondo che gioca a tennis con grande maestria.  E’ disponibile al dialogo con Alfredo, anche se molto adirato con gli uomini che hanno sovvertito le leggi umane e violato quelle divine.

Alfredo  tenta di salvare il pianeta, intercedendo per gli uomini, Gesù allora gli affida  il suo violino dotato di valore  salvifico. ”Dio…ha pianto, ha raccolto tutte le sue forze, ha spazzato l’aria inquinata…. Ha rivoltato il mare liberandolo dalle sue scorie, ha rimesso a nuovo le montagne,…. Lavato la terra con le sue lacrime”.

Forte il monito al rispetto della terra e del divino che alita in tutto il racconto.  La storia si chiude ad anello: la melodia del suono prodotto dal violino torna a diffondersi per mano divina, rivelando la connessione tra il mendicante che ha dato il via alla storia e Gesù che la chiude.

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""Salvo Zappulla è nato nel 1961 a Sortino (Siracusa) dove vive.
È critico letterario per la pagina culturale del quotidiano “La Sicilia” ed è  tra i redattori di “Notabilis”. 

Ha pubblicato Lo sciopero dei pesci, vincitore del premio Prata, Il pollaio dice No!Kafka e il mistero del processo e I ladri di sogni, finalista del premio Massimo Troisi.

 

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