Roma, 30 gennaio 2020 – “30 anni di democrazia all’Est” è il titolo della tavola rotonda che si terrà domani alla John Cabot University (JCU) di Roma, a cura dell’Istituto Guarini per gli Affari pubblici, con inizio alle ore 15.30.
«Il politologo Francis Fukuyama forse aveva in parte ragione. Il crollo del comunismo ha significato la fine della storia, quella che conoscevamo noi, ma non di tutta. Perché ha rivelato l’inizio di una nuova storia, ancora più rivoluzionaria e inattesa di prima. Questo convegno rappresenta un’ottima occasione per fare l’inventario di tutti i cambiamenti che ci sono stati negli ultimi 30 anni di questa nuova storia, e delle dinamiche che li hanno generati», ha affermato il presidente della John Cabot University, Franco Pavoncello, che domani aprirà i lavori.
L’appuntamento è suddiviso in due sezioni. Nella prima si terrà la tavola rotonda “È stato un errore allargare la Nato e l’Ue?”. Parteciperanno Costanza Hermanin, docente di Scienze politiche; Radoslava Stefanova, funzionaria della Nato, e modererà Claudia Stamerra, giornalista del Gr1 Rai. Il pubblico in sala, com’è consuetudine negli appuntamenti JCU, potrà intervenire alla discussione. I lavori si chiuderanno alle 16.45.
Nella seconda parte, che inizierà alle ore 17, per concludersi alle 19, avrà luogo la presentazione di una serie di libri. A moderare sarà il professor Federigo Argentieri, direttore dell’Istituto Guarini.
Ecco il programma, con presentatori, autori, titoli e case editrici.
Guido Rampoldi: Angelo Bolaffi e Guido Crainz (a cura di), Calendario civile europeo, Donzelli.
Mario Di Napoli: Francesco Leoncini, Alternativa mazziniana, Castelvecchi.
Anna Zafesova: Aleksandr Solženicyn, Nel primo cerchio, Voland.
Simone A. Bellezza: Serhii Plokhy, Chernobyl, Rizzoli.
Donatella Sasso: Vladislav Van?ura, La fine dei vecchi tempi, Einaudi / Jacques Rupnik, Senza il muro, Donzelli.
Federigo Argentieri: Jen? Sz?cs, Disegno delle tre regioni storiche d’Europa, Rubbettino / Stefano Bottoni, Orbán, un despota in Europa, Salerno / Aldo Ferrari, L'Armenia perduta, Salerno / Paul Hanebrink, Uno spettro si aggira per l'Europa, Einaudi / Donatella Sasso, La caduta 1953-1989, Ed. Del Capricorno.
«Abbiamo contribuito e contribuiamo in modo molto fattivo ad alimentare il filone di studi sulla Ue, con un progetto collettivo a forte conduzione editoriale, come per esempio è Calendario civile europeo. La quantità di Europa che si riuscirà a costruire nei prossimi decenni dipenderà dal grado di consapevolezza della storia e del presente che ciascuno di noi europei riuscirà a raggiungere», ha dichiarato l’editore Carmine Donzelli.
Il “Calendario civile europeo” è «una storia finalmente cosmopolita che interconnette nodi e ferite dall’Europa in un orizzonte largo, in una prospettiva europeista», ha detto Guido Rampoldi, giornalista.
«Il libro di Solženicyn uscì a Mosca nel 1968, tagliato dallo stesso autore per permetterne la pubblicazione. Quella che presentiamo è la prima edizione completa in lingua italiana, stampata in occasione del centenario della sua nascita e del decennale della morte, con il titolo originale: “Nel primo cerchio”», ha spiegato Daniela Di Sora, fondatrice e direttore editoriale della casa editrice Voland.
Appuntamento domani, venerdì 31 gennaio, dalle ore 15.30 alle 19, nell’Aula Magna Regina della John Cabot University di Roma, via della Lungara 233, Trastevere.