Fondazione Conservatorio della Svizzera italiana | Fondo di solidarietà per gli studenti
– https://www.conservatorio.ch/it/fondazione/sostienici
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Se riflettiamo sugli effetti diretti di questa pandemia sulla cultura, specialmente sulle arti performative che basano il loro sostentamento sullo scambio dal vivo, ci appare evidente che senza aiuti rapidi e concreti le ricadute negative saranno enormi. Si può congelare la nostra vita comune, ma non si può azzerare il costo della vita. Così i musicisti che non possono prendere parte a concerti si trovano a dover aspettare che la terribile emergenza sanitaria si esaurisca e riaprano i teatri. Uno scenario che sembra ancora lontano a venire.
IL FONDO PER LE BORSE DI STUDIO D'EMERGENZA
Nella catena del valore del settore musicale, chi soffre maggiormente di questa situazione sono, naturalmente, gli studenti. Per molti di loro, specialmente chi non può contare sull'aiuto della famiglia, l’impossibilità di suonare dal vivo annulla del tutto le entrate economiche e spalanca il varco della povertà. Il Conservatorio della Svizzera italiana a Lugano, che annovera studenti da più di 40 Paesi del mondo (specialmente italiani, iberici, russi e sudamericani) e che vanta un corpo docente internazionale con una nutrita presenza di prime parti delle più prestigiose orchestre italiane e svizzere, il primo aprile scorso ha attivato il Fondo di solidarietà per gli studenti per assegnare ai più bisognosi una Borsa di studio d’emergenza. Un bonifico immediato sul conto corrente dello studente, selezionato non per merito ma per necessità, su richiesta e previo controllo dei requisiti.
100MILA FRANCHI
In sole tre settimane il fondo ha raccolto quasi 100mila franchi e assegnato già 45 borse d’emergenza. “Questi giovani dedicano alla loro arte passione e sacrifici, tengono vivi in noi i valori più alti e sono d’esempio per tutti noi” ha detto Ina Piattini Pelloni, Presidente della Fondazione che gestisce il Conservatorio. Se la crisi economica globale è alle porte, quello che possiamo fare ora servirà a vivere un domani meno difficile. “Music seems to help the pain, seems to cultivate the brain”, cantavano i Pink Floyd. Impegnarci tutti per il futuro della musica potrebbe essere una priorità.