L’omaggio dell’arte del noto artista Francesco Guadagnuolo a sostegno degli infermieri nel corso della pandemia. L’opera ripresa da una foto scattata all’Ospedale di Cremona, rappresenta un’infermiera spossata, distesa in un momento di pausa con la testa chinata su un tavolo da lavoro dinanzi al computer. L’intervallo, doveroso, per riprendere un pò di forza necessaria per ripresentarsi ai suoi pazienti ed affrontare il Coronavirus.
Il dipinto è simbolo di forza per tutti coloro che soccorrono le migliaia di pazienti infettati in tutta Italia.
Anche Papa Francesco nel suo messaggio nella Messa a Casa Santa Marta in Vaticano ha detto: "Preghiamo oggi per gli infermieri, le infermiere, uomini, donne, ragazzi, ragazze, che hanno questa professione, più di una professione, è una vocazione, una dedizione. Il Signore li benedica. In questo tempo della pandemia hanno dato esempio di eroicità. E alcuni hanno dato la vita".
Molti Ospedali in Italia, stanno sopportando l’emergenza dell’attuale virus con turni affaticanti, reparti che trascendono di contagiati, ma non manca la volontà di operosità per guarire chi è infermo.
L’opera di Guadagnuolo è divenuta virale come simbolo della lotta al Coronavirus. La posa dell’infermiera lascia avvertire una condizione pervasa di prostrazione dovuta ad un sovraccarico lavorativo, una limitazione di mancanza di forze dinanzi alla propria sfinitezza.
Nel dipinto osserviamo pennellate di varietà di colori, tonalità calde, ma anche fredde. Si percepiscono le emozioni di stremo che appaiono a non esaurire ciò che affligge in questo momento: la Sanità italiana. Le gradazioni emanano diversi stati d’animo e di emozioni, come il giallo, il viola, il rosso, l’azzurro, il blu con il bianco della divisa da infermiera e il grigio. Ma non sono unicamente i colori ad interpretare lo stato emotivo del dipinto. La posizione dell’ “L’infermiera sfinita”, rannicchiata sul tavolo verso se stessa, la mano nascosta attigua al computer, un volto affaticato, tutto coadiuva nel ricambiare un deciso sentimento di tristezza e difficoltà, oltre che di fiducia verso l’Italia che deve necessariamente farcela!