Roma, 15 giugno 2020 – Il presidente della Consulta Universitaria di Studi Latini (CUSL), prof. Mario De Nonno ordinario all'Università Roma Tre e Prorettore con delega per il coordinamento delle attività di ricerca scientifica dell’Ateneo , sostenuto dall’unanimità dei soci, a proposito dell’annunciato “tavolo” per la formazione dei docenti che andranno a insegnare nelle scuole italiane, lancia un motivato allarme.
Infatti, il D.L. "Scuola" (G.U. di sabato 6 giugno) prevede all'art. 2 bis un "tavolo" di nomina esclusiva (!) del Ministro dell'Istruzione, sul tema cruciale dei percorsi per la formazione insegnanti. Appropriatamente a detto “tavolo” siederanno rappresentanze dei docenti e dei dirigenti scolastici, accanto a «rappresentanti delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative», essi sono tuttavia vagamente indicati, senza ulteriori chiarimenti.
Paradossalmente, per la più alta istituzione formativa italiana, l’Università, sembra non esserci posto: al tavolo è esplicitamente chiamata un’unica sua rappresentanza, quella delle Facoltà e dei Dipartimenti di Scienze della Formazione, specialisti dell’area psico-pedagogica ma, ovviamente, non di tutte le altre.
Il prof. De Nonno, con l’intera CUSL, rileva pertanto il serio pericolo che «ciò voglia dire che coloro che formano ai contenuti dell'insegnamento (tanto per dire: Lettere, Lingue, Matematica, Scienze …) rischiano seriamente di non aver voce in capitolo sui percorsi di qualificazione e di selezione dei docenti delle materie curricolari», e auspica con forza un intervento correttivo che ponga rimedio a tale gravissima svalutazione dei contenuti sostanziali dell'insegnamento nelle nostre scuole, e della funzione dell'Università tutta in tale prospettiva.