"Il Bacio" di Simonetta Caminiti

Ancora una volta la dolcissima Diana ci conduce attraverso il Millennium Bug

“Il bacio è un modo per assaporarsi l’anima” diceva qualcuno ed è proprio l’anima che si ritrova leggendo il romanzo di Simonetta Caminiti.

Una mistura di emozioni che partono dal profondo che ciascuno di noi possiede. L’adolescenza, una fase della vita che plasma l’essenza stessa dell’essere, una fase che la protagonista, Diana, attraversa in un periodo particolare e decisivo, quello del Millennium Bug che avrebbe dovuto cancellare ogni sorta di elemento tecnologico, ma ha, ahinoi, preso parti del nostro cuore per cristallizzarle e non restituircele più.

“Il bacio” non è solo la storia di Diana e Khady sorelle del cuore più che del sangue, sorelle unite dal destino, diverse, ma tanto simili, cresciute allo stesso modo, ma con pulsioni diverse, Khady bella, perfetta nella sua giovane età, nel suo sangue misto, così sicura e apparentemente così forte da sopportare ogni dolore, ogni perdita e Diana, così diafana e fragile, insicura e al tempo stesso capace di trascinare via ogni tristezza, ogni lacrima, con una forza invisibile che nessuno potrà mai portarle via.

Il romanzo non è solo la storia dei loro amici, di Montedibacco, di Lilia dolcissima suora laica, forse la figura più imponente e di sicuro punto di riferimento per la protagonista. È la storia di tutti quelli che hanno provato e provano passioni, di tutti coloro che dentro portano un sogno forse troppo grande e pesante da rendere così difficile e tortuoso il percorso della vita.

Ci siamo, come dire, “innamorati” di Diana e non certo del suo primo bacio, ma del bacio che ha cambiato la sua vita: l’attimo infinito che, in fondo, appartiene a ciascuno di noi, o almeno ai nostri sogni. L’attimo che sopprime le nostre paure.

Diana è la sorella che avremmo voluto avere, l’amica con cui dividere i segreti e stringere i legami, la compagna di banco a cui raccontare i nostri sogni. Almeno per vederceli sviscerati con la sincerità che nessun altro amico aveva.

Simonetta Caminiti ci porta a vivere in un mondo parallelo, un mondo in cui il tempo sembra non dover passare, in cui il possibile è il presente e il presente è fatto di istanti dilatati ed irripetibili.

Il bacio (edito da Words Edizioni), arriva a completare un ciclo che Simonetta aveva iniziato con Gli arpeggi delle mammole seguito dal successo del graphic novel Diana, 1999 (La Ruota edizioni, illustrato da Letizia Cadonici) in cui la stessa protagonista cresce e matura e ci svela la purezza dei suoi sentimenti da ragazzina.

Simonetta ci regala la sua visione della generazione “fortunata”, oserei dire: chi ha vissuto nel solco della speranza, e poi ha imparato sulla sua pelle ad amare e la forza di sopportare l’imprevedibile.

Siamo tutti Diana e siamo tutti Kadhy nella bellezza della sua gioventù. Siamo loro, o almeno lo siamo stati, e, per questo de “Il bacio” ci resterà davvero il sapore, come se potessimo, leggendo, assaporare col calore delle labbra il nettare vitale dei suoi protagonisti.

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