Narcisa Monni, lockdown e arte: in mostra le opere. Museo Stazione dell’Arte di Ulassai dal 13 agosto

Insieme a te non ci sto più:Il distanziamento sociale tradotto con il linguaggio dell’arte nella esposizione inedita di Narcisa Monni a cura di Davide Mariani . progetto grafico di Progetto grafico di Alessandro Gori

– A cura di Davide Mariani 
– Museo Stazione dell’Arte,  S.P. 11, ex stazione ferroviaria, Ulassai 08040 (NU) 
– Orari: dal martedì alla domenica, dalle 9:30 alle 19:30 (orario continuato – ingressi contingentati max 10 persone) | Chiuso: lunedì
– Ulteriori informazioni:  Tel  0782 –787055 | e-mail: 
stazionedellarte@tiscali.it | sito www.stazionedellarte.com
– Progetto grafico: Alessandro Gori
– Partner istituzionali: Regione Autonoma della Sardegna, Comune di Ulassai, Fondazione di Sardegna

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Il distanziamento sociale tradotto con il linguaggio dell’arte: la pandemia sta influenzando il processo creativo di pittori, scultori e musicisti, e il risultato è nelle opere che oggi raccontano il periodo del cosiddetto lockdown. È questo il filo conduttore di “Insieme a te non ci sto più”, mostra inedita di Narcisa Monni, visitabile dal 13 agosto alle 19 negli spazi museali della Stazione dell’Arte di Ulassai.

LA MOSTRA
La rassegna, curata dal direttore Davide Mariani, con il supporto del Comune di Ulassai, della Fondazione di Sardegna e della Regione Autonoma della Sardegna, si compone di oltre 40 opere inedite realizzate dall’artista negli ultimi mesi ed esposte per la prima volta al pubblico.

LA STAZIONE DELL'ARTE, MUSEO-LABORATORIO
L'emergenza sanitaria ha imposto una riorganizzazione tanto delle modalità di fruizione dell'arte quando della programmazione del museo. In linea con quanto proposto dalle altre istituzioni nazionali e non, anche la Stazione dell'Arte vuole dare il suo contributo alla riflessione di quanto accaduto e di quanto tutt'ora sta accadendo. “La mostra di Narcisa Monni – afferma il direttore del Museo, Davide Mariani – è un fuori programma, e questo perché le opere in mostra fino a tre mesi fa non esistevano e forse non sarebbero neanche mai esistite. Abbiamo scelto di dare spazio a questa serie di opere perché crediamo fortemente che i musei abbiano il compito di intercettare le espressioni contemporanee più significative e proporle al pubblico. Siamo nel pieno di una frana e, ancora una volta, per citare Maria Lai, l'arte può suggerire una direzione, una via da seguire per la salvezza, come quel nastro celeste che legò le case alla montagna per chiederle pace”.
Le opere di Narcisa Monni, in questi mesi, hanno vissuto in una dimensione virtuale perché diffuse sui social – prosegue Mariani – ora crediamo sia arrivato il momento di consentire ai visitatori di apprezzarle per la prima volta dal vivo in un museo e di stimolare nuovi dialoghi e nuove riflessioni su un periodo così denso di incertezze e di inquietudini”.


In copertina:  Narcisa Monni. La pace non può durare più di quanto già sappiamo. Acrilico e tempera su carta, cm 18×16, 2020. Courtesy dell’Artista

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