14 ottobre 2020 – Dai Leaders europei si attendono sempre più misure illuminate che possano guidare l’Europa nel nuovo millennio, dandole un volto più umano e solidale, sicuri che percorsi economci e finanziari saranno l’impronta di queste decisioni.
Corsi e ricorsi storici .
Da molto tempo gli occhi dei cattolici belgi sono rivolti all’Irlanda con ammirazione e gratitudine. Fu ai primi pionieri della civiltà Cristiana: i Santi Levan, Foillan, Ultan, Monon, Etto, Dymphna, Rumold, Willibrord, Fredegant che il Belgio deve in gran parte la grazia, la più grande delle grazie, di appartenere a Cristo”, ha scritto il Cardinale D.E.F.J Mercier in una lettera all’Episcopato irlandese.
La loro venerazione potrebbe offrirci nuove vie da seguire per la ricostruzione dell’Europa post Covid-19. ‘’In the Land of Tulips. Irish Pilgrims in Benelux and Europe’’ (Nella Terra dei Tulipani – Pellegrini irlandesi nel Benelux e in Europa) Amazon, 2020, il libro scritto da Enzo Farinella a Dublino dove vive da cinquant’anni, durante i drammatici giorni della crisi pandemica, narra molti episodi, importanti spunti di riflessione e approfondimento sul cammino indelebilmente segnato nella storia dell’Europa dai pellegrini medievali d’Irlanda.
Chiediamo a Enzo Farinella, già docente nell’Università di Dublino, partendo da Santa Dymphna di raccontarci alcuni tratti caratterizzanti della loro opera civilizzatrice, modello di umana solidarietà e libertà nei secoli :
‘’Santa Dymphna del VII secolo, una bella ragazza la cui vita venne recisa a solo 15 anni da un padre acciecato dalla passione e anche dalla sua instabilità mentale, tragedia che si ripete spesso ai nostri giorni, quando si perdono di vista i veri valori, quali l’amore, il rispetto per l’altra persona e altri diritti fondamentali, divenne la protettrice di quanti soffrono di disturbi mentali.
Fuggita in Belgio dall’Irlanda per sottrarsi agli impossibili desideri incestuosi del padre, trovò rifugio nella città di Geel. La rabbia del padre la raggiunse qui, e vittima lui stesso della sua passione, troncò la sua giovane vita.
Gli abitanti della cittadina apprezzarono subito le virtù e il candore di questa giovane donna, le cui reliquie attirarono gente da ogni parte del mondo, richiamati dai suoi miracoli. Non potendo l’ospedale locale accogliere le tante richieste di aiuto, case private iniziarono ad aprir loro le porte, non come pazienti ma membri della loro famiglia.
I “malati” svolgevano attività utili quali parte della comunità, la cura migliore per chi si sente ai bordi della società. Simile tradizione dura già da oltre 500 anni ed è esempio eccellente di solidarietà umana da parte degli abitanti di Geel.
Di vari altri Santi irlandesi, soprattutto di S. Maelruba e di S. Fillan si dice che godono fama di poteri speciali sugli insani.
Santa Brigida, venerata nel mondo intero, ci offre altre riflessioni per la nostra Europa. Questa Santa ha dedicato la sua vita ai bisognosi della terra, come secoli dopo avrebbero fatto Madre Teresa e la Principessa Diana. La sua compassione non conosceva confini. Si dice che un giorno, mentre era impegnata in un viaggio attraverso l’Irlanda, decise di sostare all’ombra di un castello. Quando la proprietaria fu informata, riempì un cestello delle mele più belle e gliele portò. Brigide accettò con gratitudine. Ma subito dopo un gruppo di poveri le si avvicinarono. Non avendo nient’altro, regalò loro le mele. Sorpresa da questo gesto, la “castellana” le si avvicinò, dicendo: “Ho raccolto le mele per Te e non per quei poveracci”; al che lei rispose: “Cristo è presente in ogni creatura, quindi, quel che è mio è anche loro”.
Questa storia o leggenda ha molta importanza oggi come nel V o VI secolo e la parola chiave è “compassione”. La compassione della Santa dovrebbe essere il punto focale per le diseguaglianze del nostro mondo dove il 20% della popolazione controlla oltre l’80% della ricchezza, mentre più di 50,000 poveri, soprattutto bambini, muoiono di fame, sete, malattie, guerre e altre calamità, ogni giorno.
Un altro Santo che lavorò nel Benelux, St. Willibrord, ispirò, secoli dopo la sua scomparsa, un gruppo ecumenico internazionale a promuovere il dialogo tra anglicani e cattolici d’Inghilterra, Benelux, Germania, Svizzera, Austria, Italia, Repubblica Ceca e USA.
Nel dialogo si possono ricomporre le diversità’’.
Professore Farinella, nel tuo saggio emerge l’urgenza di riconsiderare il messaggio culturale lanciato in epoca medievale dai pellegrini irlandesi, pietra miliare della nuova Europa e linfa vitale dei principi fondanti di libertà, democrazia, del rispetto della dignità umana, dell’uguaglianza. Cosa aggiungeresti ancora?
‘’Il tempo è arrivato per rivisitare l’eredità celtica dell’Europa e il ruolo che i monaci irlandesi hanno avuto storicamente nel promuovere una società più equa nel quadro di un’integrazione europea nuova.
Robert Schuman ha voluto insieme ai principali leaders europei del dopoguerra, tra cui Alcide de Gasperi e il diplomatico e filosofo spagnolo, Salvador de Madariaga, l’Università Europea, con sede a Bruges, per tessere insieme le culture dei singoli Stati europei in un ruolo variegato più ricco e unificante.
Ma tanto ancora rimane da fare e la responsabilità è nelle mani di chi ci rappresenta.
‘’In the Land of Tulips. Irish Pilgrims in Benelux and Europe’’ (Nella Terra dei Tulipani – Pellegrini irlandesi nel Benelux e in Europa), è l’ottavo volume sui Pellegrini irlandesi in Europa che abbiamo pubblicato con l’intento di guardare al lavoro di questi intrepidi uomini e donne irlandesi nelle varie nazioni d’Europa.
L’Irlanda di questi coraggiosi Santi irlandesi medievali potrebbe divenire l’elemento catalizzatore per l’evoluzione di nuove comunità, di città-smart e di accademie di ricerca, tramite un viaggio di trasformazione radicale che tenga conto della “sacralità della persona umana” nella sua visione di rinnovamento’’.
Il libro, che esplora il movimento monastico irlandese nel Benelux e in Europa dal VI al XIV secolo, si può scaricare da Amazon Kindle.
www.enzofarinella.com
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Autore: Biografia
Enzo Farinella, nato a Gangi in provincia di Palermo, già docente di Antropologia filosofica nell’Università di Dublino, studioso di monachesimo irlandese in Europa, giornalista corrispondente per ANSA e Radio Vaticana dall’Irlanda, dove vive da 50 anni. Per 20 anni Addetto Culturale presso l’Istituto Italiano di Cultura a Dublino, in atto fondatore e direttore di Casa Italia, organismo diretto agli scambi culturali Italia – Irlanda. Priore d’Irlanda per l’Ordine Capitolare dei Cavalieri della Concordia, referente a Dublino dell’Associazione di Volontariato: I Cittadini contro le mafie e la corruzione.
Biografia completa https://www.paeseitaliapress.it/album_18_Enzo-Farinella-biografia.html