Da oggi quasi tutta l’Italia è tornata in zona gialla, compresi Lazio e Lombardia. Cinque le regioni che restano arancioni: Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Alto Adige. I musei tornano ad aprire le porte ai visitatori dal lunedi al venerdi, sempre seguendo le regole del contingentamento Covid. Ancora tutto chiuso invece nel weekend e nei festivi. La boccata d’ossigeno per il mondo della cultura in Toscana, Campania, Basilicata e Molise era già arrivata dal 18 gennaio. Ed ecco come si ripopolano di cultura Roma, Firenze e altre città d’arte italiane.
Nella Capitale, come annuncia il Campidoglio in una nota, si comincia con la tappa unica italiana della mostra Josef Koudelka, Radici Evidenza della storia enigma della bellezza, organizzata da Contrasto e Magnum Photos, al via lunedi al Museo dell’Ara Pacis.
Al Macro dal 3 febbraio tutte le sezioni ospiteranno il Museo per l’Immaginazione Preventiva, il programma del direttore artistico Luca Lo Pinto che presenta otto nuovi progetti espositivi.
Sarà dedicata agli scavi promossi da Bonaparte a Roma la mostra Napoleone e il mito di Roma, che sarà ospitata ai Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali, che riaprirà dal 4 febbraio. E ai Musei Capitolini si parte con la mostra sulla storia del collezionismo dei marmi antichi, romani e greci. Al Palazzo delle Esposizioni la Quadriennale d’Arte 2020 e molto altro ancora in un programma ricco, finito congelato dalla pandemia.
L’accoglienza degli scavi archeologici di Ostia, a Paese Italia Press, conferma l’apertura da martedi, raccomandando di seguire le news sul sito e la prenotazione online. E si torna così a viaggiare anche nella Roma antica del mare.
A Bologna una lotta contro il tempo per godere del Polittico Griffoni di Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti, esposto a palazzo Fava. Restano solo due settimane e saranno prolungati gli orari.
Dal 1 al 5 febbraio il Museo Egizio di Torino apre le porte gratuitamente. E’ anche questo uno sforzo economico per riportare la cultura a vivere tra la gente e promuovere il turismo.
Firenze aveva aperto i suoi musei due settimane fa. Il giardino di Boboli, Palazzo Pitti e i giardini, solo due giorni prima della riapertura del Museo degli Uffizi.
Nelle sale del Palazzo Blu a Pisa ecco finalmente arrivata l’attesa mostra antologica ‘De Chirico e la Metafisica. La mostra, come riporta la Fondazione Pisa in una nota, è l’occasione per ripercorrere la ricerca, in continua evoluzione, dell’artista, padre della Metafisica. La sua pittura propone manichini e fantocci come raffigurazione dell’uomo moderno ridotto a ‘cosa’ e in mano al consumo.
Un vento un po’ diverso quello che invece si respira in Lombardia. Come riportato da diverse testate nazionali la riapertura dei musei avverrà con cautela estrema. A Milano, dal Castello al Museo del ‘900, da Palazzo Reale alla Gam, così come per molte realtà culturali più grandi, non sarà un ritorno automatico alla visita in presenza. E sembra così addirittura rinviata a marzo la primavera della cultura a Milano.
Tiziana Maffei, direttrice della Reggia di Caserta, all’agenzia Dire, come si legge sul sito della testata, aveva accolto con entusiasmo l’ufficialità della riapertura dei musei tanto attesa quando la Reggia aveva finalmente potuto riaprire i solenni cancelli. Speranza, attesa, gioia i sentimeni più diffusi per chi è al timone di questi siti di cultura, per gli appassionati, per gli studenti, per i turisti e anche solo per chi ama vivere la città e vederla illuminata e animata.
La necessità di trovare strumenti nuovi resterà comunque una priorità per il mondo della cultura perché per diverso tempo il turismo di massa, questo sembra chiaro a tutti, non ci sarà. Tutte le sperimentazioni in digitale resteranno quindi in abbinamento alla visita classica. Solo in parallelo speriamo. Ed è tutto un ‘Il museo a casa tua’, ‘collegamenti virtuali e dirette’. Ma resta difficile pensare che qualcuno, giovani compresi, possano preferire una telecamera sul proprio smartphone all’osservazione diretta del nostro patrimonio artistico. Oltre 4.000 musei, 6.000 aree archeologiche, 85.000 chiese e 40.000 dimore storiche censite. Troppo immenso questo valore per diventare solo un set senza anime vive.
*Foto ‘Musei capitolini’ da web, press kit mostra