Ho conosciuto Matteo tra il 2007 e il 2008; all’epoca scrivevo per una rivista in uscita in allegato alla Gazzetta del Sud “In Scena Magazine”. Matteo era un ragazzone alto alto e sorridente, entusiasta per il suo nuovo progetto e, nel corso della “nostra” intervista fu in grado di trasferirmi tutta la “sua imponenza fiabesca”.
Restammo sempre in contatto; il sorriso dilagante, la voglia di fare, la grande vitalità fanciullesca… Il re di Fiabe.
La nostra ultima chiacchierata risale a gennaio… mi augurava un 2021 degno di una “fiaba”…
Caro Matteo sarà difficile affrontare i giorni che verranno senza sapere che da qualche parte c’è il tuo sorriso, sarà difficile leggere una fiaba, una qualunque senza sentire l’eco dei tuoi passi, il rumore giocoso della tua risata.
Caro Matteo, ovunque tu sia adesso, in uno dei fantastici mondi paralleli, quegli stessi che hai generato da vero “Re di Fiabe”, so che non smetterai di sorriderci e di parlarci attraverso le tue meravigliose fiabe.
“Dalle mie fiabe i bambini apprendono che la Vita è meraviglia, sorpresa ed entusiasmo. Che bisogna sempre chiedersi il perché delle cose, che bisogna essere intraprendenti e coraggiosi nel realizzare il proprio sogno di vita, che non vi è differenza tra sognare e realizzare il sogno. Imparano ad essere morbidi, ironici e a ricercare sempre la Luce, accendendosela da sé, se occorre, apprendendo il modo e la fiducia per portarla fuori, per primi, senza aspettare che siano gli altri a dirti: adesso puoi farlo, oppure, adesso non si può! Apprendono che non esiste una sola strada per giungere, che i percorsi ce li creiamo da noi stessi, che abbiamo in noi questa grande capacità. Apprendono che il metodo per costruire la Realtà è esattamente lo stesso della costruzione delle Fiabe: tanta fiducia in se stessi e grande fantasia creativa. Ed è per questo che la Fiaba è una tappa pedagogica fondamentale per dare slancio alla vita presente e futura dei bambini, se vogliamo avere bambini pieni di entusiasmo e capacità di cambiare le cose”.
NAM MYOHO RENGE KYO MATTEO.
Perché un “Re di fiabe” non muore mai. Ciao amico mio.