Lo spazio, il tempo, la ragione e la storia, concetti universali che hanno attraversato la letteratura e la filosofia. Parole ricorrenti che hanno valicato il secolo dell’Illuminismo e dell’800. L’analisi di tali lessemi nelle opere di autori romantici francesi apre la strada a nuove interpretazioni , “a fasce di senso”che allontanano dalla vis semplificatoria del binomio ragione/sentimento che distingue il 700 dall’800. Come nel bel saggio “ Il presente nella Storia Chateaubriand , Lamartine, Hugo”. Di Massimo Blanco, Edito da Leo Olschki (19 €)
Se il ruolo del poeta nel Romanticismo è stato visto dalla critica come quello di guida spirituale, quasi messianica rispetto all’Umanità, capace di diffondere attraverso la poesia i valori liberali, progressisti e democratici, l’autore compie un percorso che mira a correggerne il tiro. Partendo dall’analisi di gruppi di parole nei corpora dei 3 protagonisti del Romanticismo francese(accomunati anche dall”impegno politico attivo) individua delle “variabili latenti” che denunciano tensioni, incertezze e contraddizioni. Il quadro ideologico del periodo sembra infrangersi, dando vita a nuove evoluzioni di pensiero a “vocazione conservativa”. Se la saggistica è lo stile più ancorato all’ideologia del periodo, è proprio nella prosa e e nella poesia che vengono messi in discussione i cardini dell’ideologia romantica. L’eredità dell’Illuminismo e della grande Rivoluzione del 1789 vanno ora ricollocati in un ordine nuovo, cercando di dare stabilità continuativa alla Storia, in una linea continuativa del tempo, innestando i concetti nuovi di Ragione, Libertà Democrazia, egualitarismo alle vie robuste del passato e delle tradizioni. Un “innesto” reso possibile dalla religione e dalla Providenza, (Lamartine , Hugo) che mitiga le forze troppo violente e individualiste, in un continuum storico regolato da una volontà divina, che tuttavia rende la storia “fluttuante”, astratta e lontana dalle radici umane. Il raggiungimento di un obiettivo troppo remoto dilata il tempo e il presente e alimenta le incertezze, provocando una sorta di paralisi dell’azione, una paralisi amletica. Sfruttando le istanze ‘frenanti’ del presente, i romantici sembrano contestare presupposti e conseguenze di una fiducia generazionale nel progresso.
Massimo Blanco insegna Letteratura francese presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “La Sapienza”. I suoi interessi di ricerca vertono sulla poesia francese del XIX secolo (Mallarmé, Baudelaire, la poesia parnassiana) e del XX secolo (Paul Valéry, le avanguardie). Ha pubblicato numerosi saggi in rivista e ha curato un’edizione delle Poesie di Mallarmé (2014). Tra le sue monografie si ricordano: Cerchi d’acqua. Materiali per Paul Valéry (2003), Vedere il pensiero. Breton, Artaud, Tzara (2010), Corpi nell’intervallo. Da Mallarmé a du Bouchet (2012), Edipo non deve nascere. Lettura delle Poésies di Mallarmé (2016), La poesia operaia in Francia [1830-1850] (2016). – (febbraio 2016) –