Dal 7 maggio al 19 settembre, la Fondazione MAST di Bologna ospiterà Displaced, la prima mostra antologica del fotografo Richard Mosse, curata da Urs Stahel. Un’ampia selezione dell’opera dell’artista irlandese tra fotografia documentaria e arte contemporanea su Migrazione, Conflitto e Cambiamento climatico.
In mostra, 77 fotografie di grande formato, le videoinstallazioni The Enclave e Incoming, i video Grid (Moria) e Quick, dai primi lavori degli anni 2000 nelle zone di guerra di Bosnia, Kosovo, lungo la frontiera tra Messico e Stati Uniti agli scatti più recenti nella foresta amazzonica brasiliana devastata dall’intervento dell’uomo.
Per le sue opere Mosse sceglie tecniche fotografiche di derivazione militare: per gli scatti nella Repubblica Democratica del Congo martoriata da anni di guerra civile della serie Infra, tra il 2010 e il 2015, ha utilizzato la Kodak Aerochrome. La pellicola, sensibile ai raggi infrarossi, registra la clorofilla nella vegetazione trasfigurando la rigogliosa foresta pluviale in un paesaggio surreale dai toni rosati.
Dal 2014 al 2018 il fotografo si è concentrato sulle migrazioni di massa, recandosi in diversi campi profughi in Grecia, Libano, Turchia con una termocamera a infrarosso con cui ha registrato le mappe termiche per “vedere” le figure umane ad una distanza di 30 km. Nascono così la serie di fotografie Heat Maps, la videoinstallazione Incoming e il video Grid (Moria).
Tra il 2018 e il 2019 Mosse sposta il suo interesse sulla natura esplorando la foresta pluviale sudamericana. In Ultra, con la tecnica della fluorescenza UV, Mosse scandaglia il sottobosco trasformato in uno spettacolo di colori fluorescenti. In Tristes Tropiques, Mosse documenta, attraverso la tecnica del counter mapping, la distruzione dell’ecosistema ad opera dell’uomo, soprattutto nella foresta amazzonica.
Ingresso gratuito solo su prenotazione
Orari: martedì – domenica 10:00 – 20:00
https://www.mast.org/
