La Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano
Artista: Anna Valeria Borsari | Opera: La quarta Madonna
Sede: Chiesa di San Gottardo in Corte, via Francesco Pecorari 2, 20122, Milano
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti. Obbligo di Green Pass e documento d’identità
L’evento potrà essere seguito anche su piattaforma zoom: https://us06web.zoom.us/j/81565266382
Prenotati entro l’8 novembre scrivendo a eventi@duomomilano.it
ATTORNO ALLA QUARTAMADONNA, Conversazione
Mercoledì 10 novembre 2021 alle ore 18:30, Chiesa di San Gottardo in Corte (via Francesco Pecorari, 2 – Milano)
Saluto di Mons. Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo di Milano; Introduce Anna Maria Montaldo, Museo del Novecento; Intervengono Gianfranco Maraniello, Comitato Scientifico del Museo del Duomo; Iolanda Ratti e Giorgio Zanchetti, curatori della mostra “Da qualche punto incerto”; Anna Valeria Borsari, artista
Al Museo del Novecento di Milano prosegue la mostra “Anna Valeria Borsari. Da qualche punto incerto”, fino al 22 febbraio 2022.
“La quarta Madonna” sarà esposta presso la Chiesa di San Gottardo in Corte fino al 7 gennaio 2022
“LA QUARTA MADONNA” DI ANNA VALERIA BORSARI
La chiesa di San Gottardo in Corte di Milano torna ad aprirsi all’arte contemporanea, proponendo una serata dedicata all’opera “La quarta Madonna” di Anna Valeria Borsari (Bazzano, Bologna, 1943), artista da sempre interessata a innescare operazioni che mettano al centro il rapporto tra realtà e rappresentazione, tra osservatore e ambiente circostante l’opera, così da esplorare le influenze degli agenti esterni sulla composizione.
Storicamente conosciuta anche come “Chiesa degli Artisti” e in origine cappella Palatina di Palazzo Reale, la Chiesa San Gottardo in Corte, parte del percorso di visita del Museo del Duomo di Milano, ospiterà l’opera suddetta quarta Madonna e mercoledì 10 novembre alle ore 18:30 sarà teatro del dibattito: “Attorno alla quarta Madonna, di Anna Valeria Borsari”, evento organizzato in sinergia con il Museo del Novecento di Milano, presso cui è attualmente visitabile la mostra Anna Valeria Borsari. Da qualche punto incerto a cura di Giorgio Zanchetti e Iolanda Ratti con Giulia Kimberly Colombo, una mostra personale che racconta il lavoro dell’artista dalla fine degli anni Sessanta a oggi https://www.duomomilano.it/it/event/2021/11/10/attorno-alla-quarta-madonna-conversazione-con-anna-valeria-borsari/1226/
a sempre interessata a innescare operazioni artistiche che mettano al centro la relazione con gli altri e la partecipazione degli spettatori, Anna Valeria Borsari ha sviluppato, dalla fine degli anni Settanta una personale ricerca concettuale, volta a evidenziare alcuni aspetti dell’emotività e del sentire collettivo.Tra il 1977 e il 1979 realizza una serie di interventi, intitolati Rappresentazione, presentazione, azione, durante i quali, in uno spazio pubblico e senza presentarsi come artista, compone davanti a un pubblico inconsapevole un’immagine stilizzata della Madonna fatta di monete e cereali. Una volta terminata l’immagine è abbandonata ai piccioni e ai passanti, che la consumano completamente.In questo modo Borsari mette in atto una situazione appositamente concepita per far sì che la sua opera si dissolva in una relazione dinamica col pubblico e con l’ambiente circostante, sottolineando il carattere simbolico ed effimero del gesto artistico e, forse, più in generale, del nostro agire nel mondo.L’azione viene presentata tre volte: a Bologna in piazza Maggiore nel 1977, a Firenze in piazza della Signoria nel 1978 e a Milano nel 1979. |
DAL GESTO ALL’OPERANel 1980 l’artista decide di incollare su tavola monete e cereali per realizzare una “quarta madonna” , come rovesciamento della sua operazione site specific. “La quarta Madonna”, come ha scritto l’artista in un libro opera in quello stesso anno, “Potrà essere esposta in una galleria d’arte, in un museo o in una chiesa. Si possono portare offerte alla quarta madonna”.L’azione realizzata in Piazza Duomo è documentata in una serie di scatti esposti presso il Museo del Novecento parte della mostra “Da qualche punto incerto”. |