Ritorna a casa un antico mosaico romano: era stato utilizzato per quasi 50 anni come tavolo da caffè

Acquistato “innocentemente”, come dichiara la Fioratti, in Italia, il tavolino si è scoperto essere un’antica parte mancante di un mosaico romano che una volta faceva parte del pavimento di una delle due vaste “navi da festa” commissionate da Caligola per galleggiare su un lago vicino a Roma e affondate quando l’imperatore fu ucciso.

Venditti scriveva in una sua canzone “Certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Così, come gli amori del cantautore romano, anche l’arte viaggia nel tempo e nello spazio per ritornare infine nel suo luogo d’origine.


Così un tavolino di Park Avenue, di Helen Fioratti commerciante d’arte e gallerista e di suo marito giornalista italiano, utilizzato come tavolino da caffè, è tornato nel suo luogo di nascita e sarà ora esposto nel Museo delle Navi Romane di Nemi, vicino Roma.
Acquistato “innocentemente”, come dichiara la Fioratti, in Italia, il tavolino si è scoperto essere un’antica parte mancante di un mosaico romano che una volta faceva parte del pavimento di una delle due vaste “navi da festa” commissionate da Caligola per galleggiare su un lago vicino a Roma e affondate quando l’imperatore fu ucciso. In seguito, nel 1930, il mosaico e altre antichità furono recuperate ed esposte nel museo del lago, ma quando, nel 1944, i nazisti si ritirarono dall’Italia molti tesori, tra cui le navi, vennero bruciati.


Settant’anni dopo a fare la scoperta è stato Dario Del Bufalo, architetto romano studioso di materiali lapidei e collezionista, durante la presentazione del suo libro a New York sulla roccia rosso-viola molto usata dagli imperatori romani. All’evento era presente anche Helen Fioratti, che si soprese nel vedere che il libro includeva una foto del “suo tavolino” scoprendo in seguito che si trattava del mosaico da tempo perduto.
Helen Fioratti e suo marito, secondo un’intervista rilasciata al New York Times nel 2017, avevano acquistato il mosaico da una famiglia nobile italiana negli anni ’60. ″È stato un acquisto innocente”, ha detto Fioratti al Times. “Era la nostra cosa preferita e l’abbiamo avuta per 45 anni”.


Dopo una lunga ricerca da parte di alcuni rappresentanti del Ministero dei Beni Culturali, presenti alla presentazione di Del Bufalo, su come quel reperto fosse finito a New York e giunta la questione sul tavolo del procuratore distrettuale di New York, è emerso che la signora Fioratti aveva portato fuori il luogo d’origine senza licenza di esportazione il mosaico. Il bene è stato dunque sequestrato e dopo 7 anni trasportato finalmente nel Museo delle Navi di Nemi.


“Mi è dispiaciuto molto per lei – ha dichiarato Del Bufalo – ma non potevo fare nulla di diverso, sapendo che al mio museo di Nemi manca la parte migliore che ha attraversato i secoli, la guerra, un incendio e finalmente potrebbe tornare al museo”.

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