Roma, 24 marzo 2022 – In occasione del Mese della Fotografia, la Galleria SpazioCima di Roma propone sino al 16 aprile la mostra “Appunti fotografici – Diversi punti di vista“, una mostra collettiva che espone gli scatti di dieci fotografi italiani. Circa venti le opere esposte, dai vari formati e colori, per raccontare l’arte fotografica a 360 gradi. Più che i soggetti, che si muovono tra architetture e paesaggi, danzatrici e contrasti di luci, è la perenne ricerca stilistica dei “dieci” il vero leitmotiv dell’esposizione
LE OPERE IN MOSTRA – Circa venti gli scatti esposti, dai vari formati e colori, per raccontare l’arte a 360 gradi. Più che i soggetti, che si muovono tra architetture e paesaggi, danzatrici e contrasti di luci, è la perenne ricerca stilistica dei “dieci” il vero leitmotiv dell’esposizione. Giochi di prospettive, intrecci di linee, soggetti in fuga, sovraesposizioni cromatiche e sovrapposizioni di immagini: i dieci fotografi non cercano la realtà, ma la loro personale interpretazione, emotiva e introspettiva, della stessa.
GLI INCONTRI – Nel corso della rassegna fotografica si sono svolti anche due incontri con i fotografi: uno con Raffaele Canepa, attento ricercatore e promotore del “nuovo”, oggi specializzato nella fotografia ad infrarossi. E l’altro con Massimo Porcelli, la cui ricerca è incentrata nello scovare e immortalare “manifesti strappati”, capaci di raccontare le mille storie nascoste nei suoi scatti. A concludere la rassegna, sabato 26 marzo, è Cristiano De Matteis, le cui opere si dimostrano un’ottima sintesi, apparentemente impossibile, tra pittura e fotografia.
L’OMAGGIO A TINA MODOTTI – Sempre sabato 26, verso le ore 19, si svolgerà un reading dedicato a Tina Modotti. “Corpi dispersi’, scritto e diretto da Silvia Mattioli, con la voce di Laura Landolfi e la fisarmonica di Guglielmo Fulvi. A ottanta anni dalla morte dell’artista italiana, la performance intende ripercorrere la ricerca di Tina Modotti di quel nuovo linguaggio che riorganizzasse la caoticità della vita e rendesse l’arte qualcosa di vivo e carnale. Una ricerca alimentata dall’esilio tra Europa e Americhe in un periodo, dagli anni Venti agli anni Quaranta, nel quale l’esigenza di testimonianza e di impegno sociale e antifascista si fa straordinariamente forte. Una donna indipendente e consapevole che alimenta una vita di una ricchezza straordinaria e inconsueta, nella quale ogni esperienza – operaia tessile a San Francisco, intellettuale nel mondo borghese, fotografa delle lotte contadine, organizzatrice sanitaria durante la Guerra Civile in Spagna, rivoluzionaria in Messico – si somma alle altre senza mai escludere la precedente.
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