Colombano fu un grande europeista, ma Cataldo fu il Santo irlandese più celebrato in Italia e in varie altre parti dell’Europa, anche se non abbiamo documenti storici su di lui.
Città, villaggi, chiese, ospedali, monasteri, porti, strade, piazze, basiliche, parrocchie e addirittura una taverna – cosa alquanto singolare pensando alla nazione da dove proveniva il santo – sono stati dedicati alla sua memoria.
Molti prodigi sono stati attribuiti a questo futuro astro luminoso di Taranto prima ancora che Cathal nascesse. L’agiografia di quel tempo è piena di simili leggende. Questo il caso della vita di S. Colombano, descritta da Giona, di poco anteriore a S. Cataldo, o di quella di S. Brigida, secondo quanto ci ha riferito il Vescovo di Fiesole, S. Donato, nell’850. Il monaco Dichus, dotato di spirito profetico, ebbe le visioni della futura grandezza di Cataldo. Diversi agiografi parlano di segni straordinari già prima della nascita del Santo. Questi includerebbero la leggenda di una luce-cometa sulla casa in cui la mamma viveva e dove sarebbe nato dopo Cataldo; la tradizione che la mamma morì, dando alla luce il figlio e questi, cadendo su una pietra all’interno della stanza, vi impresse la forma della sua testa; in seguito la medesima divenne oggetto di culto. ecc. Ora simili elementi venivano descritti comunemente dagli agiografi per i santi di quel tempo e, quindi, anche da questo si può dedurre l’irlandesità del nostro Santo.
Cataldo si dice che studiò a Lismore. Ora la distanza da Canty a Lismore è di circa 15 km. Sembrerebbe, quindi, logico che Cataldo scegliesse questo monastero, fondato da S. Cartago, dove poi ha insegnato, divenendo l’”Astro luminoso di Lismore”.
In seguito gli storici concordano che abbia fondato un monastero a Shanrahan, oggi parte del territorio di Clogheen, nella Contea di Tipperary, vicino Clonmel, città gemella di Gangi.
Cataldo lasciò Shanrahan per recarsi in pellegrinaggio in Terra Santa. Il pellegrinaggio rappresentava allora il culmine della maturità spirituale del monaco, sempre teso ad avvicinarsi a Dio. Anche nella simbologia del viaggiatore nell’età medievale, esso delineava un percorso di avvicinamento al mistero di Cristo. Solo una profonda formazione biblico-ascetica poteva suggerire una simile visione.
Migliaia di monaci irlandesi si sono recati dal VI secolo in poi dall’Irlanda in Europa e, quindi, anche nella nostra Italia, per rievangelizzarla, dopo il crollo dell’Impero Romano nel 476, e soddisfare il loro grande ideale della Peregrinatio pro Christo. Questo è un fenomeno tipicamente irlandese e Cataldo fu uno di questi.
Una tradizione secolare di agiografi lo ha sempre visto come irlandese.
Tale tradizione si basa in particolare sull’incontro nel XII secolo tra il Vescovo Filippo di Taranto e il collega irlandese Malachia nell’Abazia di Chiaravalle in Francia. Tutti e due si son trovati esiliati lì per motivi diversi. Il Vescovo Filippo avrebbe potuto apprendere da Malachia i particolari di Canty, Lismore e Shanrahan, avendo studiato a Lismore, dove la fama di Cataldo era ancora viva. Lo stesso S. Bernardo di Chiaravalle, scrisse una vita di S. Malachia con tanti particolari delle località irlandesi, che aveva appreso dalla bocca del presule di Armagh. Questo incontro potrebbe essere la fonte dei “documenti antichissimi” a cui fanno riferimento vari agiografi, soprattutto Pietro Calò, Pietro de Natalibus nell’anno 1382, e più tardi, nel 1600 Moroni e McColgan che nella loro Vita S. Cataldi, affermano che questa è stata tratta e vetustissimismanuscriptis codicibus – da codici manoscritti molto antichi della chiesa tarantina.
La vita del Santo, scritta in poesia e in prosa, nel XVII secolo, dai fratelli tarantini, Bartolomeo e Bonaventura Marini, raccoglie tale tradizione orale su S. Cataldo che si tramandava di generazione in generazione nella città pugliese. In essa, redatta molti secoli dopo la morte del Santo e da persone che non sono mai state in Irlanda e che quindi non conoscevano Canty, Lismore e Shanrahan, è sorprendente scoprire la conoscenza particolareggiata dell’isola irlandese e delle remote località di Waterford e Tipperary che questi due uomini sfoggiano, segno ulteriore che è sempre esistita una tradizione irlandese di S. Cataldo in Italia.
Da queste brevi riflessioni e su altre di carattere circostanziale, ci sembra di poter affermare che S. Cataldo è un figlio dell’Irlanda.
Alcune date importanti:
S. Patrizio, 385 – 461
S. Colombano, 540 – 615
S. Cataldo, Inizio sec, VII – 685
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Biografia
Messaggero di Pace per le Nazioni Unite, Cavaliere della Repubblica Italiana, Priore d’Irlanda per l’Ordine Capitolare dei Cavalieri della Concordia, Membro dell’Accademia Zelantea, referente a Dublino dell’Associazione di Volontariato: I Cittadini contro le mafie e la corruzione, plurilaureato, è stato per 20 anni Addetto Culturale presso l’Istituto Italiano di Cultura di Dublino dove vive da molti anni.
Molte le sue conferenze sui legami tra Italia e Irlanda e in particolare sul lavoro dei monaci irlandesi nelle varie nazioni europee in Europa e in USA.
Il Prof. Enzo Farinella ha organizzato:
Alcune sue pubblicazioni sull’Irlanda:
Un’ombra sull’Europa – La tragedia dell’Irlanda del Nord – Roma 1990;
L’Irlanda: Terra di Magia – La cultura gaelica e l’Europa Unita – Catania, 1995;
Irish Italian Links – A long lasting friendship now at work in the EU; Italia-Irlanda: Un’amicizia secolare al lavoro nell’Unione Europea, Catania, 1997;
San Cataldo, an Irish Monk? Acireale-Roma 2002.
Twinnings between Ireland and Italy; Gemellaggi tra Italia e Irlanda – Acireale-Roma, 2004.
Cultural Links between Ireland and Sicily – Sicilia –Irlanda: Legami culturali, – Palermo, 2005
Italia – Irlanda: Cultura e valori, – Alle radici dell’umanesimo personalistico europeo; Ireland and Italy: Culture and values – At the roots of the European personalistic humanism, Szombathely, 2009
Sulle Strade del Mondo – Monaci irlandesi in Europa e in Italia. – On the Pathways of the World – Irish Monks in Europe and Italy, Szombathely, 2015
Dall’Atlantico al Mediterraneo – Santi e Studiosi Irlandesi all’Origine della Storia Europea, Roma, 2015.
On the Summits of the Highest Love – Irish Monks in Europe and Switzerland, Auf den Gipfeln der Hoechsten Liebe – Irische Moenche in Europa und in der Schweiz, Troina (EN), 2017.
Through Mountains and Valleys – Irish Monks & Pilgrims in Europe & Austria – ÜberBerge und durch Täler – Irische Mönche und Pilger in Europa und Österreich, Troina (EN), 2018.
From the Emerald Island to the Black Forest – Irish monks at the Roots of European and German History – Von der Grünen Insel zum Schwarzwald – Irische Mönche an den Wurzeln der europäischen und deutschen Geschichte, Troina (EN), 2018.
Culture and Politics – Yesterday and Today – Irish Monks at the Roots of the European and French History – Culture et politique – Hier et Aujourd’hui – Les Moines Irlandais aux Racines de l’Histoire Européenne et Française, Troina (EN), 2019.
E-Books:
Dall’Atlantico al Mediterraneo, Appstore Apple “New Life Book”,
2015.
At the Roots of the History of Europe: Amazon, 2017
Italy and Ireland – Two Stars under the Sky of Europe –, Amazon, 2020
Under the Sky of the ‘Fair’ Islands – Irish Pilgrims in Britain and Europe, Amazon, 2020
In the Land of Tulips – Irish Pilgrims in Benelux and Europe, Amazon, 2020
Born in Ireland, Lit up Austria, Irish monks and Pilgrims in Europe and Austria, Amazon 2021
Time for Action – Bonds between Italy and Ireland, Amazon 2021.
Born in Ireland, Lit up Switzerland – Irish monks in Europe and Switzrtland, Amazon, 2021.
Born in the Emerald Ireland, Lit up the Black Forest – Irish Pilgrims in Europe and Germany, Amazon 2022.
Enzo è sposato con Barbara; ha quattro figli: Santina, Gioacchino, Aisling ed Enzino Làszlò; e sei nipoti: James, Giulia, Franca, Skye, Olive-Elisa e Willow.
Email: enzo.farinella@gmail.com
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