Gli amori che diventano letteratura raccontano il tempo. Un tempo inafferrabile, ma anche indefinibile sul suono di una musica che ha la vibrazione delle corde di una chitarra catalana. Gli amori sono, in letteratura, l’espressione di un canto.
In Pierfranco Bruni questi percorsi diventano il sillabario di un rimare il senso del lorchiano andaluso che si intreccia nel ritmo, appunto, catalano il vento della scrittura. In prima nazionale Pierfranco Bruni presenta a Castrovillari (Cs) il suo “Era bella Teresa”, edito da Nemapress, con saggio introduttivo di Adriana Mastrangelo.
Un racconto lungo o meglio un romanzo breve, nel quale si recita un amore. L’amore nell’amare. Un amore di giovinezza che continua in tutti gli amori che l’io narrante ha vissuto. Ovvero un amore che trova in Teresa, donna affascinante, la sua giovinezza, in Eleonora la forte contraddizione tra sensualità e contemplazione, in Marika, protagonista di diversi romanzi di Bruni, la passione e la magia, in Colette il senso ritrovato del silenzio nel fisicità. Tra Teresa e Marika si inserisce il sogno del cantico dei cantici che sembra centralizzarsi in Eleonora ma che diventano, queste donne – amanti, il misterioso incanto di quella donna orientale e mediterranea per la quale lo scrittore diventa un ladro di profumi nella danza della femminilità araba, che ascolta il suono delle cinque preghiere tra le vie di una Moschea.
“Era bella Teresa” è un libro incantevole perché porta tra le pagine il vissuto misterioso dei segreti che albeggiano in una Roma in cui il mito è poesia, in una Calabria alchemica e in una Sardegna che non smette di viversi in una ballo tondo che richiama il suo primo romanzo “Paese del vento”, i cui echi riportano alla Deledda del mare navigato come isola e bellezza.
Infatti in “Era bella Teresa” è la bellezza degli occhi, la carnalità delle labbra, le linee del corpo che hanno il sopravvento, soprattutto quando lo scrittore racconta l’amore sul tappeto con i colori persiani o le parole che aleggiano sulla scalinata di Trinità di piazza di Spagna.
Sono pagine di una intensa emozionalità in cui il “piacere” ha l’immensità del trionfo della vita. Dannunziano fino allo scavo di e in tutte le pieghe, Pierfranco Bruni scrive una storia di un amore con grande maestria e segue il precedente “Lettere ad Eleonora”, sempre della Nemapress.
È un libro scritto, vissuto, annotato, inciso da un maestro del linguaggio onirico, sensuale e metafisico. Presentato, come dicevo, in anteprima nazionale, a Castrovillari il 31 maggio 2022 alle ore 18.00 nella sala della Galleria Editrice Il Coscile. A dialogare con Pierfranco Bruni, la bravissima giornalista Paola Gentile con letture di Pollino Readers. A fare gli onori di casa, il sindaco di Castrovillari Mimmo Lo Polito e il direttore de “Il Coscile” Mimmo Sancineto.
La manifestazione, organizzata dal Festival Ricorrente dei Lettori di Castrovillari, è parte integrante del Maggio dei Libri del Mic ed ha il patrocinio del Comune di Castrovillari, della Galleria Il Coscile, della Accademia Pollineana che ha redatto il Progetto di Città che Legge”.
Dunque, un incontro importante con uno scrittore importante e unico per il processo linguistico e tematico che presenta un vocabolario letterario profondo e consolidato con numerose pubblicazioni.