GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA
Perugia, Palazzo dei Priori (Corso Vannucci, 19)
T +39 075 58668415 – E gan-umb@beniculturali.it
Informazioni: T +39 0755 86 68 436; E gallerianazionaleumbria@beniculturali.it
Orari: Da aprile a ottobre
Lunedì 12.00 – 19.30 (ultimo ingresso ore 18.30)
Martedì – domenica 8.30 – 19.30 (ultimo ingresso ore 18.30)
Da novembre a marzo
Lunedì chiuso; Martedì – domenica: 8.30 – 19.30 (ultimo ingresso ore 18.30). Chiuso il 25 dicembre e il 1° gennaio
Informazioni: Tel. 075.58668436; gan-umb@beniculturali.it;
www.gallerianazionaledellumbria.it
Dal 1° luglio 2022, la Galleria Nazionale dell’Umbria, diretta da Marco Pierini, ha riaperto al pubblico con un nuovo allestimento, nuovi spazi e nuove metodologie di fruizione.Uno dei musei italiani più importanti e ricchi di capolavori, che conserva il maggior numero di opere al mondo di Perugino, si presenta con un rinnovato percorso espositivo all’avanguardia per quanto riguarda la conservazione del patrimonio, la sicurezza dei beni e delle persone, la sostenibilità ambientale, la comunicazione interna ed esterna, l’interdisciplinarità e l’internazionalità della ricerca.
Per la prima volta, la Galleria Nazionale dell’Umbria si apre al contemporaneo.Nella parete di fondo della Cappella dei Priori, Vittorio Corsini ha reinterpretato, utilizzando la medesima tecnica di allora, le distrutte vetrate e plasmato nell’altare ligneo il nuovo fulcro sacro di Palazzo dei Priori.La Sala 20 ospita l’intervento che Roberto Paci Dalò ha realizzato a grafite acquerellabile e inchiostro indiano Ductus. Sono immagini e parole che rimeditano alcuni spartiacque della storia e dell’arte in Umbria, offrendo al visitatore suggestioni, elementi di riflessione, rimodulazioni formali capaci di attivare meccanismi di conoscenza diretti e intuitivi.Il nuovo allestimento della Galleria Nazionale dell’Umbria dedica la Sala 39 ad artisti umbri o che abbiano a lungo operato in regione quali Gerardo Dottori, Alberto Burri, Piero Dorazio, Adalberto Mecarelli che, con la loro presenza e il loro spessore culturale, hanno partecipato da protagonisti al dibattito sul contemporaneo in Italia, influenzandolo profondamente.Il Tramonto lunare di Gerardo Dottori, lirico paesaggio futurista datato 1930, e il Bianco e nero C2 di Alberto Burri del 1971, appartenenti alla collezione del museo, s’integrano con un catrame dello stesso maestro tifernate (Nero) e con una tela del romano Piero Dorazio (Andi(i)Rivieni, 1970), entrambe giunte da collezioni private in comodato d’uso. Completa la sala un’opera realizzata agli esordi del terzo millennio in India, Bissau Hotel à Jaipur del ternano Adalberto Mecarelli.
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da Artribune copyright immagini: Marco Giugliarelli