Roma, 18 luglio 2022 – Un’esibizione incredibile, vibrante, sgorgante di vita pura e voglia di fare musica, quella dei Simple Minds all’Auditorium, Parco della Musica, di Roma.
Lo stesso Jim Kerr, frontman del gruppo, ha ringraziato Roma per il caloroso benvenuto che gli è stato dato. Dopo tre anni di silenzio, impossibilitato ad esibirsi live a causa del Covid 19, ha potuto, il 17 luglio, avere la sua rivincita sulle avversità che la musica, l’arte e lo spettacolo hanno dovuto affrontare in questo periodo così difficile, facendo un meritatissimo sold out.
La band presente sul palco era “atomica” se si può lasciar passare il termine, musicisti di grandissimo spessore, energia pura e con una professionalità incredibile, hanno fatto vivere al pubblico un’esperienza di vita memorabile, tanto da farlo andare in visibilio ogni volta che finivano di suonare un brano. Ogni loro successo era accompagnato da una standing ovation e l’amore puro per il gruppo era palpabile oltre che visibile.
I bambini sulle spalle dei loro genitori, i telefonini alti verso il cielo insieme alle mani che battevano ogni colpo a ritmo con la cassa della batteria.
Il tour che stanno portando in giro per il mondo “ 40 years of Hits Tour” terminerà la sua sosta in Italia con l’ultima tappa stasera all’Arena di Verona.
Festeggiare 40 anni di carriera non deve essere semplice ma lo stile con cui hanno fatto breccia sul palco e nei cuori dei fan è a dir poco indimenticabile.
Lo storico collettivo britannico dei Simple Minds, icona del genere pop-rock e post-punk degli anni ’80 e ’90, durante la serata ha ripercorso tutti i migliori singoli che hanno fatto la storia, dal loro debutto nel 1977.
La band formata da Jim Kerr il frontman dalla voce potente e travolgente, Charlie Burchill il chitarrista del gruppo che cambiava le sue chitarre ad ogni canzone, con quella che sembrava una danza tra lui ed il responsabile del suono, Ged Grimes al basso, Cherisse Osei una batterista incredibile e con una presenza scenica difficile da eguagliare e Berenice Scott che oltre ad aver suonato le tastiere ed i synth ci ha regalato un duetto con la vocalist Robin Clark che ci ha sconvolti con la sua maestria e doti canore.
La serata è iniziata con “Act of love” a seguire la famosissima “Love Song”.
Un momento di altissimo coinvolgimento è stata l’interpretazione di “Mandela Day” duettata da Jim Kerr e Robin Clark, una canzone con un bellissimo significato che ha travolto tutti.
Attesissimo il momento di “Don’t you (forget about me)” che è la colonna sonora del celebre film “Breakfast Club”, un brano che è diventato l’inno di una generazione, soprattutto dopo il Live Aid, e che è stato cantato a squarciagola da tutto il pubblico che era felice e vicino alla band, con Jim Kerr che cercava le mani dei fan tra il pubblico e alzava il dito verso il cielo come a ricordare che nonostante non siamo eterni possiamo vivere eternamente nella memoria della gente per cui siamo stati importanti.
Inutile elencare tutti i brani tra cui possiamo anche ricordare alla fine del III Atto “Alive and Kicking” e per concludere “Sanctify Yourself” santifica te stesso, a te che ti sei regalato due ore per ricongiungerti con la musica, con il rock, con l’amore perché è questo che hanno portato sul palco ieri sera i Simple Minds. Grazie.