Sono trascorsi quarant’ anni da quando il Trio elettrico entrò a Roma in Piazza Navona con la sua musica e fece ballare migliaia di italiani durante la più grande rassegna di musica brasiliana mai realizzata in Europa: Bahia de Todos os Sambas, voluta da Gianni Amico. Durò una settimana e il Brasile si presentò con tutta la sua cultura e arte musicale migliore.
Quella manifestazione il grande artista brasiliano Armandinho Macêdo non l’ha mai dimenticata. E finalmente è tornato a Roma per esibirsi sul palco della prestigiosa Casa del Jazz.
Con la sua chitarra baiana e il mandolino elettrico si esibirà venerdì 29 luglio alle ore 21.15, insieme a Yamandu Costa, chitarrista e compositore brasiliano il cui strumento principe è la chitarra a sette corde, usata in Brasile specie nello Choro e nel Samba. Con due artisti di questo calibro, la loro esibizione lascerà un segno importante nella storia dei concerti romani.
54 anni di carriera, 39 dischi all’attivo, il cantante, compositore e strumentista baiano Armandinho Macêdo ha lanciato da poco il suo ultimo CD “Retocando Gil e Caetano”. Parlare di lui è come parlare di un pezzo di storia dell’arte musicale di Bahia: il Trio Elétrico, la chitarra baiana, la formazione del mitico gruppo “A Cor do Som”, fondato negli anni ’70, con cui si è riunito nel 2005, e con cui il 9 agosto farà un concerto nel Palaphita de Cascais, in Portogallo. Armandinho aveva lasciato il gruppo a metà del 1981 per dedicarsi alla sua carriera da solista e al suo progetto con Dodô e Osmar.
Negli anni successivi, ha continuato il suo lavoro strumentale, concentrandosi sullo choro e altri generi, registrando ed esibendosi al fianco di musicisti come Raphael Rabello, Paulo Moura, Época de Ouro, Moraes Moreira, Pepeu Gomes, Caetano Veloso, Yamandú Costa tra gli altri.
Nato a Salvador Bahia, in Brasile, Armandinho è figlio di Osmar che, insieme a Dodô, fu l’inventore sia del “trio elettrico” (quel grande camion che sfila durante il Carnevale brasiliano e che irradia musica e danze), che della famosa Guitarra Baiana (chitarra baiana). A 15 anni, nel programma Grande Chance di Flavio Cavalcanti nella TV Tupi, Armandinho vince il “Concorso delle matricole” a Bahia, ed è al secondo posto nell’edizione nazionale che si tiene al Teatro Municipale di Rio de Janeiro. Alla fine degli anni ’70 fonda il gruppo “A cor do som”, il cui nome proviene da una canzone di Moraes Moreira e Luis Galvão.
La band è stata una delle prime nel paese ad unire la musica regionale al rock, il che rende “A Cor do Som” uno dei maggiori gruppi nazionali. Incisero cinque album, fecero tournées in Europa, negli Stati Uniti, parteciparono al Festival di Montreux, in Svizzera nel 1978. Quella esperienza durò 5 anni. La band si è riunita da pochi anni e attualmente, si esibisce in Brasile e all’estero, con successo di pubblico e critica, dopo aver lanciato un cd per celebrare il suo 40° anniversario, con successo di pubblico e critica.
Il primo viaggio del “Trio elétrico Armandinho, Dodô e Osmar” fuori del Brasile fu verso Roma. Infatti nel 1983, raggruppò una folla incredibile a Piazza Navona. I giornali italiani dell’epoca scrissero che il Trio Elétrico aveva incendiato Roma con la sua vitalità ed energia musicale. Dagli anni ’90, parallelamente alle presentazioni all’estero e al lavoro con il Trio Elétrico Armandinho, Dodô e Osmar, il musicista viene invitato a partecipare al “Brasil Musical“. Il progetto ha riunito i 20 più grandi musicisti brasiliani. Nomi come Paulo Moura, Rafael Rabelo, Altamiro Carrilho, Hermeto Pascoal, Egberto Gismonti, Wagner Tiso, Artur Moreira Lima e Dominguinhos, hanno girato il paese registrando e promuovendo la Musica Popular Brasileira Instrumental. Durante il tour vengono registrati gli album “Brasileirô”, “Armandinho e Rafael Rabelo”, “Armandinho e Época de Ouro”, “Retocando o Choro” e “A Voz do Bandolim”. Nel 2002 durante il tour in Russia presenta il Bolero di Ravel mescolato a ritmi brasiliani.
Due anni dopo viene nominato per il Latin Grammy nella categoria del miglior album strumentale con il CD “Retocando o choro ao vivo”, che gli è valso un tour di oltre 70 spettacoli in Brasile e all’estero. Il 2010 è stato un anno commemorativo per il “Trio Elétrico Armandinho, Dodô e Osmar”, che ha celebrato il suo 60 ° anniversario. Nel 2013, nel 70° anniversario dell’invenzione della chitarra baiana, lo strumento è stato il tema del Carnevale di Salvador.
La musica strumentale brasiliana ha celebrato i 50 anni di carriera di Armandinho nel 2014. Diversi eventi sono stati programmati per ricordare la carriera dell’artista di rilevanza internazionale. Uno di loro era “Armando Convida – 50 Carnavais”. Un altro ha raccontato la storia dell’artista riunendo ospiti della musica popolare brasiliana. Sempre nel 2014 Armandinho ha pubblicato il CD Guitarra Baiana, dell’etichetta Biscoito Fino. A Cor do Som, nel luglio 2020 ha lanciato “Album Rosa”, partendo da uno spettacolo presentato in anteprima a Rio Montreux Jazz. Insieme ai suoi fratelli del “trio elettrico Armandinho, Dodô e Osmar”, gli “Irmãos Macedo”, Betinho, André e Aroldo,
Armandinho ha fatto diverse presentazioni nelle sale e ha pubblicato, nell’aprile 2020, un cd in onore di Baden Powell (che aveva scritto una canzone per lui ), insieme al figlio del grande chitarrista, il virtuoso Marcell Powell. Quest’ album è disponibile su quasi tutte le piattaforme musicali online. Armandinho continua a suonare e a divulgare la sua chitarra baiana. Continua la collaborazione con grandi partner musicali come: Geraldo Azevedo, Luiz Caldas, Baby do Brasil, Robertinho do Recife, Andreas Kisser (Sepultura), Yamandu Costa, Hamilton de Holanda, Diogo Figueiredo, Stanley Jordan e il gruppo “A Cor do Som”.
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Torna a Roma, Armandinho Macedo grande musicista brasiliano protagonista della storia della musica del Carnevale baiano, a quarant’anni dalla magica esibizione musicale a Piazza Navona, che fece ballare migliaia di italiani durante la più grande rassegna di musica brasiliana mai realizzata in Europa: Bahia de Todos os Sambas. Venerdì 29 luglio alle ore 21.15, Armandinho Macedo in concerto alla Casa del Jazz insieme a Yamandu Costa, chitarrista e compositore brasiliano