Matita di Dio: Santa Teresa di Calcutta, 25 anni dalla morte della Icona di Carità

Nel periodo che viviamo, così tormentano  dalla  profonda decadenza di valori e sgretolamento di ideali e convinzioni, la figura di Madre Teresa oggi piu che mai rimane una fonte inesauribile di ricchezza interiore contro  l'oscuramento del concetto di Umanità.

5 settembre 2022 – A trentasette anni, in strada a mendicare cibo e medicine per sfamare  e curare i poveri, con  indosso il  ‘sari’ indiano dai colori di Maria Vergine, il bianco e l’azzurro incorniciato dalla croce di Cristo. 

Era il 1948 da poco viveva  in una spoglia casupola per accogliere chi, un posto in ospedale veniva negato. Dettata dal cuore impregnato d’amore suor Teresa di Calcutta aveva maturato la decisione di  lasciare  il Saint Mary High School dove insegnava alle ragazzine cattoliche. Dal profondo dell’animo, il desiderio di protezione verso i deboli, i bambini, i più fragili, emergeva con forza. “Io non sono che una piccola matita nelle mani di Dio”.  La vita monacale non si allineava più al segno ricevuto dal Signore.
Papa Pio XII accolse la decisione di Suor Teresa e firmò l’autorizzazione a lasciare il convento iniziato il 24 maggio 1929, con  il suo noviziato a Darjeeling, città indiana  ai piedi dell’Himalaia. Aveva  diciannove  anni. Madre Teresa di Calcutta  al secolo Gonxha Agnes Bojaxhiu, figlia di un droghiere albanese, era  nata nel 1910 nella cittadina macedone di Skopje, nella ex Jugoslavia.
Oggi ricorre l’anniversario della sua morte  a Calcutta il 5 settembre 1997.
Per Madre Teresa, proclamata Beata da Papa Giovanni Paolo II 19 ottobre 2003 e Santa il 4 settembre 2016 in San Pietro sotto il pontificato di Papa Francesco, le celebrazioni nel mondo testimoniano l’immensità della gioia di amare trasferito attraverso le sua vita interamente dedicata ai più poveri tra i poveri. Una mission indelebilmente pronunciata in comunione con Dio nel segno della dignità di ogni essere umano. “Non è tanto quanto si dà, ma è l’amore che mettiamo nel dare che conta…” 

“Rimanere fedeli al suo carisma e alla dedizione ai più poveri dei poveri, insieme alla preghiera”. Così le Missionarie della Carità parlano della Matita di Dio, Madre Teresa di Calcutta, a 25 anni dalla morte, Icona della Carità.

La Missione fondata da Madre Teresa nel 1950 e sparsa in tutto il mondo, testimonia le sue opere. Sono oltre cinquemila le Missionarie riunite nella stituzione religiosa  ufficialmente autorizzata da Papa Pio XII dopo un esperimento iniziato  nel 1949 da  suor Teresa di Calcutta  in una struttura messa a disposizione dal funzionario statale Michele Gomez, all’ultimo piano di una casa di Creek Lane. Dove poco dopo sarebbe giunta  la prima consorella.
Giorno dopo giorno, Madre Teresa dona  la sua vita ai bisognosi. Cerca gli agonizzanti abbandonati per strada e si impone con la sua forza gigantesca che prevale sul fisico minuto, al ricovero negli ospedali.  Le aree adibite all’accoglienza nel tempo si moltiplicheranno. La dedizione inconzionata di Madre Teresa è inarrestabile.
Nel periodo che stiamo vivendo, così tormentano  dalla  profonda decadenza di valori umani e sgretolamento di ideali e convinzioni, la figura di Madre Teresa oggi piu che mai rimane una fonte inesauribile di ricchezza interiore contro  l’oscuramento del concetto di Umanità.

“Icona della carità” la definiscono le figlie spirituali della “matita di Dio” che ogni giorno rivolgono al Signore la loro supplica con preghiere composte da Madre Teresa loro fondatrice. Le stesse preghiere che durante le cerimonie eucaristiche saranno recitate in memoria di Santa Teresa di Calcutta, Premio Nobel per la Pace nel 1979 per la instancabile opera tra i più deboli di Calcutta.

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