Il mese luglio propiziatorio di centralità culturali nel costante impegno di uno dei maggiori studiosi attuali di Monachesimo Irlandese. Enzo Farinella dopo gli incontri a Monaco di Baviera e Zurigo, raggiungerà St. Gallen per discutere l’8 e il 9 luglio, della indelebile impronta intellettuale lasciata da due pellegrini d’Irlanda, diffusori itineranti di cristianità. Precursori di una Europa unita, secondo il pensiero di Robert Schumann, e San Gallo e Colombano furono eminenti personalità del Medio Evo costruttori di civiltà e pace, uomini di azione e fondatori di celeberrimi, centri monastici, cenobi e Università prestigiose fino ai giorni nostri, in Italia, Austria, Svizzera, Germania, Benelux, Inghilterra, Scozia, Francia e altre nazioni, dove portarono cultura e la luce della cristianità, “pro amore Dei”. Enzo Farinella già docente di Antropologia filosofica nell’Università di Dublino, dove vive da oltre cinquant’anni, autore di pregevoli saggi sulle origini del sistema celtico medievale, unicum per la Storia d’Europa, approfondirà nella prossima conferenza ospitata dalla ricchissima e preziosa Biblioteca di St. Gallen, la profondità storica dei monaci missionari ed evangelizzatori irlandesi. Partendo da Colombano, abile diplomatico, noto per aver fondato da abate numerosi monasteri e chiese in Europa. Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalle Chiese ortodosse e dalla Chiesa anglicana.
Colombano, riprodotto in un mosaico all’entrata della Cappella di S. Paolo nella Cattedrale di Monreale, fu insieme a Carlo Magno, la personalità più eminente del Medio Evo. L’occidente europeo odierno deve in parte a lui la sua storia, quale pioniere di civiltà, fondatore di cenobi, precursore di giustizia e libertà, testimone e assertore della suprema dignità dell’uomo per il suo tempo e anche per il nostro.
In Italia, Colombano fondò l’abbazia di Bobbio nel 614, centro per molti secoli di vita religiosa, filosofica, scientifica, artistica e sociale. Nei secoli successivi alla sua morte, il monastero accrebbe la sua influenza religiosa, culturale e sociale sino a divenire uno dei più importanti centri monastici d’Europa.
Le qualità diplomatiche di Colombano, quale costruttore di pace, la sua vasta cultura e il suo lavoro alle origini cristiane dell’Europa, la sua visione di questo corpo europeo, chiamato a crescere in giustizia e perfezione, fecero di lui l’uomo più dotato di spirito europeo, 200 anni prima di Carlo Magno.
E Colombano fu insieme a Carlo Magno, la personalità più eminente del Medio Evo. L’occidente europeo odierno deve in parte a lui la sua storia, quale pioniere di civiltà, fondatore di cenobi, precursore di giustizia e libertà, assertore della suprema dignità dell’uomo per il suo tempo e anche per il nostro.
Per il suo lavoro, Robert Schumann dichiarò che Colombano è il “Santo Patrono di coloro che si prodigano per costruire un’Europa Unita”, anzi “Il padre dell’Europa moderna”.
Nell’Archivio Capitolare di Bobbio, da lui fondato, Petrarca e Muratori trovarono ben 150 manoscritti latini, anteriori al VII secolo, che portarono alla luce il De Re Publica di Cicerone, opere di Virgilio e Frontone, il “Codice biblico K” e altre, copiate pazientemente da monaci irlandesi. Nel IX secolo Carlomagno mandò Dungal, un altro irlandese, a Pavia, allora capitale dei longobardi e dei franchi, a presiedere la Scuola Palatina locale. Questa Scuola – futura Università di Pavia – era la più importante del suo Impero. Tutti i giovani di Milano, Bergamo, Brescia, Novara, Lodi, Asti, Vercelli, Tortona, Acqui, Genoa, Como, dovevano continuare i loro studi superiori in questa Scuola – “ln Pavia conveniant ad Dungalum” -, secondo il Capitolare di Corteolona dell’825, del Re Lotario I.
Si può, quindi, affermare che dallo studioso irlandese nacque l’Università di Pavia e che ebbe un ruolo importante anche nell’istituzione del sistema scolastico del Regno d’Italia del Medio Evo.
L’irlandese S. Gallo in Svizzera, diede origine a uno dei centri cristiani più importanti d’Europa, il “monastero più famoso della Germania di quel tempo, “culla del sapere per oltre 300 anni”.
La sua cattedrale e la sua biblioteca sono patrimonio UNESCO dal 1983. Dal VI al XII secolo, l’Irlanda con le sue scuole monastiche – vere Università medievali – si è imposta quale faro di civiltà.
I “Santi e Studiosi” di queste scuole si sono riversati in Italia, Austria, Svizzera, Germania, Benelux, Inghilterra, Scozia, Francia e altre nazioni, portando cultura e la luce della cristianità, “pro amore Dei”. Alla fine del VI secolo, Colombano iniziò anche uno straordinario lavoro missionario in Francia, fondando monasteri a Annegray, Fontaines e Luxeuil, che furono per secoli fari di civiltà.
Luxeuil divenne con lui il centro culturale più importante del medio evo. Ventuno monaci che vi hanno lavorato, sono stati additati dalla Chiesa per la pubblica venerazione dopo la loro morte. Altri 63 si sono distinti in Francia, Germania, Svizzera e Italia. Oltre 30 monasteri sono stati fondati da monaci formatisi a Luxeuil. Lo sviluppo culturale e religioso della Francia è collegato alla presenza di monaci e pellegrini irlandesi nel suo territorio.
Di questi due grandi pionieri irlandesi si parlerà l’8 e il 9 luglio a St. Gallen, insieme al professor Enzo Farinella.