Palazzo Bonaparte in Roma ospiterà dal 31 ottobre 2023 al 1°aprile 2024, le opere dell’incisore e grafico olandese Maurits Cornelis Escher, nato il 17 giugno 1898 a Leeuwarden, in Frisia (Paesi Bassi) ultimogenito dell’ingegnere idraulico George Arnold Escher e di Sara Gleichman. Morto a Hilversum (Paesi Bassi) il 27 marzo 1972. La mostra è curata da Federico Giudiceandrea e da Mark Veldhuysen, col patrocinio del Comune di Roma-Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la M. C. Escher Foundation e Maurits.
L’esposizione racconterà attraverso 300 opere tra cui numerosi lavori inediti, il mondo fantastico dell’artista, dove le incisioni e le litografie rappresentano uomini, animali e geometrie in un connubio tra arte, matematica, scienza, fisica e design.
La mostra presenterà capolavori come Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938), la serie degli Emblemata e 12 “notturni” romani composti nel 1934 durante le notti trascorse a disegnare.
Il periodo romano ebbe una forte influenza su tutta la produzione successiva dell’artista, costituita da paesaggi, vedute e architetture della Roma antica e barocca e di scorci rappresentati nella loro dimensione più intima.
Escher visitò l’Italia per la prima volta nel 1921, dopo essere stato in Toscana, Umbria e Liguria, si trasferì a Roma nel 1923, dove visse per 12 anni dal 1923 al 1935, al civico 122 di via Poerio, nel quartiere di Monteverde vecchio. Proprio per celebrare i 100 anni dalla sua prima visita nella Capitale la mostra rende omaggio a uno degli artisti più amati dal pubblico, proprio perché le sue opere racchiudono una grande vastità di temi, legate al mondo matematico e geometrico. Infatti, lo stesso artista avrebbe più volte affermato di sentirsi più vicino ai matematici che al mondo dell’arte. Escher nelle sue opere utilizza diversi punti di vista e diversi piani prospettici lasciando incuriosito lo spettatore e portandolo in luoghi complessi ma ordinati.