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Profonda immersione ontologica nel viaggio introspettivo dell’essenza metafisica della propria esistenza. Un alternarsi emozionale forte e simbolico degli echi del tempo. Destini e sentieri della memoria che intrecciano nostalgie oniriche in un immaginario pervaso da ardenti connessioni sensoriali e spirituali. Un confronto tra essere ed esistere che diviene consapevole coscienza dell’infinito oltre la morte, in un costante superamento del confine umano del compiuto che, porta in sé la finitezza di un percorso irrisolto.
Il Pathos nella tensione del desiderio che si rinnova nel pensiero del dolore esistenziale, attraversano l’intensità antropologica della lirica poetica di Pierfranco Bruni, magico regista del pensiero filosofico-letterario contemporaneo.
Dalla raccolta antologica
“Piove su Istanbul e la luna sfoglia i ricordi”
di Pierfranco Bruni
Ascolto il profumo di cipria sul tuo viso
ed ho la bellezza degli anni maturi tra le dita
che sfiorano le parole e il tuo sguardo.
I miei occhi hanno i tramonti del meriggio
nelle distanze degli infiniti. Ti avrò amato
tantissime volte fino ad amarti ancora
per tantissime notti in un imbrunire di voci.
Siamo amanti in silenzio che si cercano
lungo la brughiera del vento. Sul tuo viso
scende una linea d’alba come se fosse
mattino e le labbra in un bacio soltanto
hanno un rigo della sera. È quest’amore
che sigilla i nostri destini.
..
Mi racconti una storia. Il tempo del mare è navigato. Sfoglia il cerchio del vento. Ti raggiungerò sull’incavo della pioggia.Poi sulle rive della vita ci ameremo.
….
A dir di sera ciò che in aurora taccio non è virtù di tempo ma consolazione di malinconie che legano le tue alle mie mani. Lo spazio della stanza è un luogo di passi che osservo mentre cammino dalla porta alla poltrona. Piove. Dalla finestra ascolto il tinteggiare delle gocce sui vetri che sanno di freddo nell’inverno di mare dei tuoi occhi. La città si muove lenta e ogni rumore è stanco. Viverti vorrei addormentato sul tuo seno con i tuoi capelli sul mio viso.
…….
C’era il crepuscolo nel battere delle sere
Tra me e te
Non più àncore e porti
I viaggi sono pensieri sospesi
……….
Pierfranco Bruni, nato in Terra Calabra cui è profondamente legato, vive tra Roma e la Puglia da molto tempo. Archeologo, antropologo, letterato e linguista, fecondo saggista e poeta è presidente del Centro Studi Francesco Grisi e vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani. Dal carismatico e sopraffine stile letterario, Bruni è alla seconda candidatura al Nobel per la Letteratura. Già Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali e componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’Estero, nel corso della sua carriera è stato docente in Sapienza Università di Roma ed ha appronfondito lo studio rivolto alla tutela e alla conoscenza delle comunità di minoranze etnico-linguistiche.
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