Si è svolta sabato 2 dicembre presso Palazzo Chigi a Formello (Roma) la conferenza dal titolo: “La Sindone, specchio del Vangelo”. Al centro dell’evento lo svelamento della copia autentica della Sacra Sindone, concessa dalla Confraternita del SS. Sudario di Torino. Ha partecipato all’evento il cardinal Angelo Comastri , Rosario Filippo Tomarchi, presidente Tersicula; il Professro Francesco Franceschi Odinario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Il Professor Bruno Barberis, Vicepresidente della Confraternita del Santissimo Sudario, già Direttore del Centro Internazionale di Sindonologia di Torino.
A fare gli onori di casa il Sindaco di Formello, Gian Filippo Santi.
”La Sindone silenziosamente parla” ha spiegato il Cardinale Comastri citando il libro di Giulio Ricci, “L’uomo della Sindone è Gesù” conclusione alla quale l’autore è giunto senza pregiudizi, semplicemente leggendo tutto cio’ che è custodito dalla trama e nella trama del lenzuolo di Torino. La sindone commuove ed emoziona, non lascia indifferenti, perché nelle sue trame è impresso il volto di un uomo sofferente” ha proseguito Comastri. “La sindone è lo specchio di tutta la pazienza e della bontà infinita di Dio. E’ un grido di verità scaturito dalla passione di Gesù. E’ l’esatta immagine di cio’ che leggiamo nei 4 vangeli canonici”.
A seguire l’intervento di Rosario Filippo Tomarchi, che ha illustrato la storia della Sindone nei secoli.
La simbologia della Resurrezione raccontata dalla Sindone è il tema centrale della relazione del Professor Franceschi, che partendo dalle immagini della Passione del film di Zeffirelli in contrapposizione alle scene della Resurrezione dell’omonimo film ha evidenziato il contrasto fra le tenebre della morte, e la luce del Cristo che risorge testimoniato dalla Sindone, la cui immagine sembra essere un negativo fotografico, dalla quale, invertendo i toni, si ottiene una sorta di fotografia: un lampo di luce nel miracolo della Resurrezione che ha suggellato l’immagine del Corpo di Gesù imprimendola nella tela di lino. La luce di Dio, che vince le tenebre della morte e del peccato è un simbolo costantemente presente nelle antiche scritture e nei Vangeli.
Ha concluso il convegno Bruno Barberis con una panoramica esaustiva su tutte le ricerche scientifiche fatte sul tessuto della Sindone, sull’immagine impressa del corpo, e sulle tracce ematiche. Bruno Barberis ha espresso il suo punto di vista confutando i risultati emersi nei vari studi, che considerano non autentica la Sindone ma al contrario valutati dagli studiosi i poco attendibili, basati su prove insufficienti.
Tra le ricerche illustrate Barberis si è soffermato in particolare sulla datazione del tessuto con il metodo del carbonio14 , eseguito contemporaneamente e indipendentemente dai laboratori di Oxford, Tucson e Zurigo nel 1988 che ha datato la Sindone in un intervallo di tempo compreso tra il 1260 e il 1390, periodo corrispondente all’inizio della storia della Sindone certamente documentata. Tale datazione è stata messa in discussione in particolare per le contaminazioni subite dalla Sindone nei secoli (una fra tutte l’incendio del 1534 che l’ha parzialmente danneggiata) .
Barberis ha spiegato che anche riguardo la colorazione del tessuto per ottenere quell’ingiallimento particolare delle fibre servirebbe un lampo di energia simile a quella di un potentissimo laser moderno, o di una enorme scarica elettrica. Insomma un miracolo. “Il problema della datazione non è ancora risolto, come molti misteri che avvolgono il lenzuolo di Torino” ha proseguito Barberis. Per questo, come disse Papa Giovanni Paolo II, “la Sindone è una provocazione all’intelligenza”: l’uomo puo’ arrivare a spiegare i fenomeni naturali, non quelli soprannaturali. La ricerca continua, è una sfida che la Sindone lancia alla Scienza per il nuovo millennio e questa sfida è già iniziata e continuerà”.
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