La scuola ha avuto un ruolo importante nel Progetto Manzoni che ha visto l’interesse e il coinvolgimento della Presidenza della Camera dei Deputati e del Comune fi Milano oltre che di numerosi organismi istituzionali. Il Manzoni 150 si chiude a Gubbio proprio con il mondo della scuola.
Il Liceo Mazzatinti è tra le 5 scuole italiane che hanno aderito al Progetto Scientifico Nazionale “Manzoni 150”, un importante progetto letterario nato per omaggiare il grande scrittore lombardo a 150 anni dalla morte. L’ideatore e coordinatore scientifico di questo progetto è lo studioso Pierfranco Bruni, già candidato al Nobel per la Letteratura nel 2023 e attualmente Presidente della Commissione “Città capitale del Libro 2024” presso il Mic, che ha voluto raccogliere la voce di 33 docenti e studiosi in un volume su Manzoni, dal titolo “Alessandro Manzoni. La tradizione in viaggio a 150 anni dalla morte” edito da Solfanelli e curato dalla giornalista e scrittrice Stefania Romito.
Per volere stesso del coordinatore scientifico, questo progetto dall’aprile dello scorso anno è stato ospitato da numerose regioni d’Italia partendo da Milano, la città di Manzoni, fino ad approdare alla Camera dei Deputati di Roma dove il 19 Gennaio scorso si è tenuto l’evento clou di queste celebrazioni manzoniane alla presenza di numerose personalità del mondo della politica e della cultura.
Per l’occasione il Liceo Mazzatinti è stato rappresentato dalla prof.ssa Arianna Angeli, una dei saggisti del volume su Manzoni, che ha relazionato sull’attualità del pensiero manzoniano.
Dopo un intenso anno di celebrazioni, la tappa finale di questo straordinario viaggio sarà Gubbio il 2 Febbraio prossimo, presso la Biblioteca Comunale Sperelliana ore 17.30 alla presenza del coordinatore scientifico Pierfranco Bruni e di alcuni saggisti del volume su Manzoni, della Dirigente Scolastica del Liceo Mazzatinti Dott. ssa Maria Marinangeli e di alcuni rappresentanti delle istituzioni.
L’evento di Gubbio vedrà protagonisti anche brani di musica, letture manzoniane e intermezzi della Scuola di danza Città di Gubbio che ha recentemente proposto uno spettacolo ispirato proprio a “I Promessi Sposi” sotto la direzione artistica di Silvia Menichetti.
Il tutto a testimonianza di come la cultura a scuola può ispirare sempre, anche in ambiti diversi, se sappiamo vederla con gli occhi nuovi che questo progetto ha tentato di portare avanti. Per Gubbio e per il Liceo Mazzatinti è dunque un onore ospitare la tappa finale di questo importante viaggio letterario. Tra le altre scuole coinvolte sono il Casalini di San Marzano di San Giuseppe Taranto, L’Istituto Brutium di Cosenza, il Liceo De Sanctis di Manduria. L’appuntamento di Gubbio segna anche l’inizio di un nuovo progetto che sarà dedicato al centenario di Eleonora Duse.
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Pierfranco Bruni
è nato in Calabria. Vive tra Roma e la Puglia da molto tempo. E’ Presidente di Commissione Conferimento del titolo “Capitale italiana del Libro 2024“, con decreto del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano del 28 Novembre 2023. Archeologo già direttore del Ministero Beni Culturali, componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’Estero, presidente del Centro Studi “Grisi”. Ha insegnato in Sapienza Università di Roma.
Ricopre, numerosi altri incarichi istituzionali inerenti la promozione della cultura e della letteratura nei Paesi Esteri. È responsabile, per conto del MiBAC, del progetto di studio sulle Presenze minoritarie in Italia.
Candidato al Nobel per la Letteratura è saggista, poeta e italianista. Esperto di letteratura del Mediterraneo. Vive la filosofia come modello di antropologia religiosa.
Numerosi sono i suoi testi sulla letteratura italiana ed europea del Novecento, tradotti e diffusi all’estero su Pavese, Pirandello, Alvaro, Grisi, D’Annunzio, Carlo Levi, Quasimodo, Ungaretti, Cardarelli, Gatto, Penna, Vittorini e la linea narrativa e poetica novecentesca che tratteggia le eredità omeriche e le dimensioni del sacro.
I due segmenti fondamentali che caratterizzano il suo viaggio letterario sono la memoria e la nostalgia. Il mito è la chiave di lettura. Tutta la sua poetica vive di queste atmosfere. Non ha mai creduto al realismo in letteratura. Il realismo è cronaca, è rappresentazione, è documento.
Il simbolo, invece, è mistero. E’ metafora, è fantasia, è sogno.
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