Inaugura il 16 febbraio a Venezia, presso lo Spazio SV-Centro espositivo San Vidal, la mostra Alchimie su carta. Omaggio al maestro Alberto Valese, fino al 27 marzo, curata da Silvia Previti.
Alberto Valese, nato a Venezia nel 1951 e morto nella sua città Natale nel 2022, è stato un artista di fama internazionale, dedicatosi per più di quarant’anni alla legatoria; è rimasto affascinato dalla carta marmorizzata, che riproduce la superficie marmorea, e ha imparato da autodidatta a padroneggiare la tecnica Ebrù a tal punto da essere riconosciuto a livello internazionale unico Maestro di Arte Ebrù Turchia. Un’arte quella Ebrù che consiste nel disegnare sull’acqua utilizzando dei colori ad olio o sostanze insolubili, decorazioni ipnotiche o floreali, che poi verranno fissate su un foglio di carta. L’arte Ebrù risale alla fine del IX secolo in Giappone e poi con la Via della Seta si è spostata in Turchia, dove conobbe un grande successo, prendendo proprio il nome di Ebrù, che deriva dal persiano e significa “nuvoloso”.
“Sintetizzerei i passaggi della vita artistica di Alberto”-spiega Giampietro Freo, amico e collaboratore dell’artista- “e quindi dell’esposizione in questo modo: la sua passione che nasce con le carte marmorizzate (marbled) lo porta a fare innumerevoli viaggi in Turchia fino ad impadronirsi così bene della tecnica Ebrù da diventare addirittura unico Maestro Ebrù non turco. Comincia a produrre carte sempre più raffinate, poi sete finissime. Marmorizzava tutto, piramidi piedi, facce, teste, lampade, sfere, qualsiasi cosa, fino ad arrivare agli oggetti d’arte marmorizzati. La curiosità, la perseveranza, il buon gusto e la meticolosità che si oggettivizzano in termini creativi come un fiume in piena, lo fanno entrare a pieno titolo nell’arte sia con le carte che con gli oggetti ed alla mostra ci si potrà rendere conto di tutto ciò. Questa evoluzione porta la sua sperimentazione a raggiungere apici mai raggiunti da nessuno”.
La mostra è un’occasione per celebrare il maestro e la sua arte artigiana, attraverso una selezione tra le tipologie di carte da lui prodotte, carte marmorizzate, ebrù, decorazioni che spaziano dall’astratto al floreale, quaderni, libri, scatole. Il visitatore entrerà nel mondo di Valese attraverso dei supporti video che spiegheranno il modo di operare del maestro e il suo immaginario. Inoltre, si potranno ammirare altre creazioni che fondano l’ebrù con la modellazione della carta pesta, le piastre oscillanti che assomigliano a piccoli universi in miniatura, sculture a forma di teste e oggetti di design.
Oggi, nello stesso luogo dove aveva sede il negozio Ebrù in Campo Santo Stefano, si trova l’Antica Legatoria Ofer, bottega che porta avanti l’arte della legatoria tramandando i saperi lasciati da Alberto Valese a una nuova generazione di giovani artigiane. “Quella bottega è stata un riferimento certo per migliaia di veneziani e di turisti”-ricorda Toni Jop, scrittore e giornalista-“che si sono infilati più o meno consapevolmente in campo Santo Stefano, Venezia. Le sue vetrine, illuminate proprio di fronte all’ingresso della chiesa del campo, tenevano compagnia, confermavano uno scenario; il suo interno era un luogo di abbracci, di parole, di pensieri, di risate senza limiti, di spritz, di bicchieri, si fumava fuori. Quella vetrina era un luogo eccentrico per una Venezia in cui ormai tutto ciò che è in vendita o in mostra viene prodotto altrove, in coda a gigantesche linee industriali. (…) Era un posto vero, leale, fuori da ogni scena, da ogni recita, da ogni trucco destinato all’apparire”.
Foto in alto di copertina Alberto Valese nel suo studio