L’Aquila, capoluogo della regione Abruzzo si è aggiudicata il titolo di Capitale della Cultura Italiana 2026, vincendo tra Agnone, Alba, Gaeta, Latina, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso, Valdichiana senese. La città ha vinto con il dossier “L’Aquila: Città Multiverso” basata sulla multiculturalità, multidisciplinarità, multitemporalità, multiriproducibilità e multi-naturalità.
L’Aquila è stata premiata dalla giuria presieduta da Davide Maria Desario, il quale spiega: “Il dossier propone un modello di valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale, artistico e naturale.
Mira al recupero dell’identità, puntando sulla cultura intesa come volano per la crescita e come elemento fondante di una comunità. Il progetto coinvolge un numero rilevante di realtà, creando un forte collante con i territori circostanti. Il budget previsto è coerente con gli obiettivi. La strategia di spesa indicata è destinata ad avere un importante effetto moltiplicatore. Il palinsesto degli eventi e delle iniziative si sviluppa per l’intero anno e copre tutto il panorama dell’espressione artistica e culturale: cinema, teatro, musica, arti visive. Apprezzata l’attenzione ai giovani che non saranno solo fruitori ma attori. Il progetto adempie agli indicatori del bando, con una buona integrazione tra pubblico e privato. Molto apprezzata la centralità e il coinvolgimento del sistema museale, bibliotecario e universitario. Il giudizio è eccellente”.
La proclamazione avvenuta durante la cerimonia tenutasi il 14 marzo, nella Sala Spadolini al MIC (Ministero della Cultura) alla presenza del ministro Gennaro Sangiuliano l quale afferma: “Tutte queste città meriterebbero di essere le Capitali della Cultura, vorrei che tutte fossero premiate per la loro bellezza”. Il sindaco del capoluogo abruzzese, Pierluigi Biondi, afferma: “Questo riconoscimento non è un risarcimento per quello che il nostro popolo ha sofferto, ma un elemento fondamentale che esprime la voglia di emancipazione e di crescita verso il futuro. Le altre città candidate saranno nostre alleate e complici per creare una nuova rete italiana della cultura”. “L’ Aquila – continua il sindaco – si appresta a vivere il suo quindicesimo anniversario dal sisma: come ho detto nel corso dell’audizione il riconoscimento di Capitale Italiana della Cultura non può essere un risarcimento per quanto accaduto perché non può esserci risarcimento per ciò che il nostro popolo ha sofferto, ma rappresenta un elemento con cui ricostruire il tessuto sociale le nostre comunità”.