Nei giorni da giovedì 7 a sabato 9 marzo si è tenuto a Friburgo in Bresgovia, nella regione tedesca del Baden, il XIII Convegno internazionale dell’Associazione degli italianisti di lingua tedesca (Deutscher Italianistik Verband), che si tiene con cadenza biennale in una città sempre diversa del mondo germanofono.
Il tema di quest’anno era “Categorie: formazione, trasformazione, (inter-)azione“ presso la sede prestigiosa e antica Albert-Ludwing-Universitat Freiburg, fondata nel XV secolo e chiamata Università Albertina, dal nome del suo fondatore Alberto VI d’Asburgo. Come d’abitudine, il convegno, durante il quale si incontrano italianisti provenienti da tutte le università tedesche, austriache, svizzere, e dall’Italia, è diviso in tre sezioni: Letteratura, Linguistica e Didattica delle lingue.
Per la sezione letteraria la direzione scientifica era composta da Henning Hufnagel (Friburgo/Salisburgo), Barbara Kuhn (Eichstätt), e Christian Rivoletti (Erlangen-Norimberga). Il convegno prevedeva sessioni parallele e tre sessioni plenarie alle quali hanno partecipato tutti, aperte ciascuna da una relazione tenuta da prestigiosi studiosi. I relatori plenari invitati quest’anno erano Franco D’Intino (Sapienza Università di Roma, Laboratorio Leopardi), Michele Loporcaro (Universität Zürich); Massimo Vedovelli (Università per Stranieri di Siena)
I lavori sono stati introdotti dal Vice-Rettore dell’Università di Friburgo, Michael Schwarze, dalla Presidentessa del Deutscher Italianistik Verband, Barbara Kuhn, e dalla Console italiana a Friburgo, Francesca Toninato.
Subito dopo ha preso la parola, inaugurando la lunga serie di relazioni scientifiche, il primo relatore plenario, Franco D’Intino, che nel suo discorso su Classificare l’inclassificabile ha disegnato, a partire da Linneo e Buffon, una panoramica della dialettica tra pensiero teorico-classificatorio e pensiero descrittivo-ecologico tra Settecento e Ottocento, passando in rassegna molti autori, tra cui Casti, Manzoni e Leopardi, nonché alcuni filosofi poco noti di primo Ottocento.
Non sono mancati intermezzi con brani musicali eseguiti dal duo di archi composto da Simone Schermi e Giovanni Bogdanovic. Nel corso del Convegno sono stati assegnati ben nove premi a tesi di laurea, di master e di dottorato su temi di italianistica, da parte del Deutscher Italianistik Verband e della Fondazione Ulderup. Al termine dei lavori i congressisti hanno visitato la Mostra “Fashion Panorama – Italian New Wave” a cura del Consolato di Friburgo.
L’appuntamento è al prossimo Convegno, che si terrà nel 2026 in Austria, presso l’Università di Granz.