
Nel cuore di Roma, tra le eleganti sale del ristorante Mamma Mia, ho avuto il piacere di partecipare a una cena degustazione dedicata ai vini di Livia Fontana, rinomata produttrice piemontese. Un’esperienza che ha unito buon cibo, ottimo vino e la compagnia di altri appassionati, tra cui la stessa Livia, donna di grande eleganza e simpatia.

Ascoltarla raccontare la storia della sua azienda è stato come passeggiare tra i filari delle Langhe, respirando il profumo della terra e percependo il legame profondo che unisce passato e presente. La passione con cui parla del suo lavoro è autentica e coinvolgente, la stessa che continua a guidarla ogni giorno nella gestione dell’azienda, affiancata dai figli Lorenzo e Michele.
Insieme, portano avanti con orgoglio l’eredità familiare, custodendo la tradizione ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro. Tra calici alzati e racconti di vigna, la serata si è trasformata in un viaggio attraverso i sapori e le storie di una terra ricca di fascino, il Piemonte.

La serata è iniziata con il Roero Arneis 2023 DOCG, un bianco che ha subito colpito per la sua freschezza e acidità, decisamente inaspettate rispetto alle caratteristiche più zuccherine che spesso si associano a questo vitigno. Il vino ha saputo sorprendere, mostrando una giovinezza vivace e una sapidità che ha stimolato il palato, preparando i degustatori al resto della serata.

Subito dopo è stato il turno del Langhe Nebbiolo 2022 DOC, un vino che ha mostrato tutte le caratteristiche tipiche di questa varietà: eleganza e finezza. Con note floreali di rosa e violetta, unite a sentori di frutta rossa come la ciliegia e la fragola, il Nebbiolo si è presentato con tannini delicati, ma ben presenti, e una struttura equilibrata. Un vino che si è rivelato perfetto per introdurre i Baroli più complessi che sarebbero seguiti
Il culmine della serata è stato segnato dalla degustazione di tre Barolo che hanno messo in evidenza la maestria della famiglia Fontana.

– Barolo Fontanin 2020: Questo vino porta il nome della cascina Fontanin, acquistata nell’Ottocento da uno dei fratelli Fontana. È un Barolo robusto, con una struttura decisa che regala una complessità aromatica straordinaria. Le note di frutta matura, come la prugna e la ciliegia, si mescolano con sentori di spezie dolci, pepe nero e una lieve sfumatura di cuoio, segno di un invecchiamento che inizia a dare i suoi frutti.

– Barolo Villero 2020: Proveniente dal rinomato cru Villero di Castiglione Falletto, questo Barolo ha un bouquet ricco e sfaccettato, con note di frutta rossa matura, come la mora e la fragola, accompagnate da fiori secchi, pepe bianco e un tocco di cuoio. La struttura è potente, ma l’equilibrio è perfetto grazie a tannini setosi e un’acidità vibrante che dona freschezza al palato, mentre il finale si sviluppa lungo e persistente.
– *Barolo Villero 2016*: L’annata 2016 ha espresso una complessità che ha incantato tutti. Al naso, il vino si apre con profumi di sottobosco, terra bruciata e nocciola tostata, seguiti da una sottile nota di canfora. In bocca, il Barolo rivela una concentrazione notevole, con aromi di ciliegia nera, liquirizia e un leggero sentore di caffè tostato. I tannini, pur essendo vellutati, sono ben definiti, donando una struttura solida e una lunga persistenza, che preannuncia un’ulteriore evoluzione nel tempo.
Accanto ai Barolo, è stato servito un piatto straordinario di Simmenthal austriaca, una carne pregiata nota per la sua marezzatura e la tenerezza. Questo abbinamento ha esaltato le caratteristiche dei vini, soprattutto la struttura tannica dei Baroli, che si è armonizzata perfettamente con la succulenza della carne.
Una piacevole particolarità che ha arricchito ulteriormente la degustazione è stata la presenza di un QR code nel retro dell’etichetta del Barolo. Scansionandolo, è possibile accedere a una mappa interattiva a 360 gradi, che permette di esplorare virtualmente i vitigni e i terreni dove nascono questi straordinari vini, un’innovazione che aggiunge un tocco moderno e coinvolgente all’esperienza.

La serata è stata un vero e proprio viaggio nella tradizione, nell’amore per la terra e nell’impegno di una famiglia che, da generazioni, porta avanti un’eredità con passione e dedizione. Livia Fontana, con il suo entusiasmo, ha saputo mantenere viva la tradizione della cantina, affiancata dai figli Lorenzo e Michele. Lorenzo si occupa della viticoltura, mentre Michele gestisce la parte commerciale, assicurando che i vini di Livia Fontana siano apprezzati e conosciuti a livello globale.
Livia, con il suo approccio appassionato, ha saputo trasformare la sua azienda in un modello di sostenibilità e qualità, portando i suoi vini a essere apprezzati a livello internazionale. Lorenzo e Michele, con la loro energia e professionalità, stanno scrivendo il prossimo capitolo di questa storia, imparando dalla tradizione ma guardando con determinazione al futuro. La serata ha messo in luce proprio questo: la capacità di una famiglia di adattarsi ai cambiamenti senza perdere mai di vista il cuore pulsante della sua terra.

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