
di Goffredo Palmerini
Il 12 giugno 2024 la scomparsa di Sergio Camellini, insigne psicologo e poeta finissimo. VerbumlandiArt, l’associazione culturale della quale egli è stato tra le colonne portanti, per ricordarlo degnamente ha istituito un Premio internazionale di Poesia a lui intitolato. Ne ha dato notizia la Presidente di VerbumlandiArt, Regina Resta, annunciando la celebrazione della prima edizione il 22 novembre 2025 a Modena.

Presidente onoraria del Premio è Marcella Camellini, figlia del Poeta, medico dirigente di cardiologia presso l’Ospedale civile di Sassuolo, e Presidente della Giuria Hafez Haidar, già docente di letteratura araba all’Università di Pavia, scrittore poeta e traduttore, candidato al Nobel per la Pace e la Letteratura, che di Sergio Camellini è stato amico fraterno. Diramato in questi giorni anche il Bando del premio, consultabile attraverso il link qui sotto indicato oppure sul sito web dell’associazione organizzatrice.
Sergio Camellini, un poeta costruttore di ponti d’amicizia e condivisione di valori universali. Era largamente conosciuto e apprezzato nel mondo letterario italiano, soprattutto amato per le sue singolari doti umane, di rispettosa attenzione all’altro, un autentico operatore di pace.

Eccellente nella professione di psicologo clinico, biopsicosessuologo e psicogeriatra, Sergio Camellini aveva nella poesia la sua seconda ragione di vita e nella civiltà contadina il suo rifugio dai rumori e dal parossismo della moderna società. Come poeta ha cantato le piccole gioie, le fatiche del quotidiano, la natura, l’amore, i ricordi, che portano a riflessioni sull’esistenza umana contemporanea. Poesia, la sua, che si sviluppa guardando l’Oltre, con forza e coraggio. Il suo poetare esprime dolcezza, scivola ad inseguire versi ricchi di accelerazioni emotive. La sua penna intinge al rispetto reciproco, vergando sul quaderno della vita i valori di sempre sulle ali della libertà, dell’amicizia e della pace. Appassionato e cultore di arte povera, studioso della civiltà contadina, nella sua casa a Borgo Serrazzone, il suo buen retiro sull’Appennino emiliano, aveva fondato un vero e proprio Museo agreste con attrezzi ed utensili agricoli e dei diversi mestieri artigiani. Migliaia di pezzi esposti nel giardino, sulle pareti e nei locali pianterreno dell’ampia casa di montagna, raccolti e collocati con cura negli anni, costituiscono la straordinaria collezione etnoantropologica di civiltà contadina che Camellini ha creato e che lascia alla libera fruizione culturale.

Sergio Camellini era nato a Sassuolo (Modena) il 14 dicembre 1940. Affermato psicologo, era membro della Società Italiana di Sessuologia Clinica e Psicopatologia Sessuale presso la sede di Torino. Poeta assai fecondo, i suoi versi cantano la natura, l’amore, i ricordi che portano a riflessioni sull’esistenza umana contemporanea. Numerosi i volumi di sillogi poetiche pubblicati, tra cui si ricordano: So di essere (Edizioni Progetto Cultura, 2003), Rivoli di pensiero sulla carta (Pagine, 2013), Poesia sei tu (SD Collezioni Editoriali, 2014), Bagliori (Ed.Ursini, 2015), Sogno di un mattino di primavera (SD Collezioni Editoriali, 2015), So di essere (Edizioni progetto cultura, 2016), Tenero è l’amore (Guido Miano, 2017), L’azzurro del tuo cielo (Il Convivio, 2017), Tra le righe del pensiero (Edizioni Progetto Cultura, 2018), Opera Omnia Sergio Camellini (Guido Miano, 2018), Il canto delle Muse (Guido Miano, 2019), Madre natura è vita (Aletti, 2019), S’accende una luce (Il Convivio, 2020), Viandante dei sogni (Dantebus Edizioni, 2020), I colori della fantasia (Guido Miano, 2021), Ascolto i silenzi (Consulta, 2021). Presente in numerose antologie, sillogi e poesie di Sergio Camellini sono state tradotte e pubblicate in serbo e in inglese. Ha partecipato ad eventi culturali e letterari in India e in Serbia. Innumerevoli i premi e i riconoscimenti alla sua poesia, alla cultura e alla carriera che gli sono stati tributati nei più prestigiosi concorsi in Italia e che ne fanno uno degli autori più noti e apprezzati.
Oltre agli innumerevoli prestigiosi riconoscimenti che gli sono stati conferiti in Italia, a Sergio Camellini è stato tributato il Golden Ace International Award 2021 dal World Pictorial Poetry and Art Forum, istituzione artistica e letteraria con sede centrale in India, fondata dal poeta artista Krishan Chand Sethi. Questa la motivazione del conferimento: «Sergio Camellini, insigne poeta italiano e persona di grande sensibilità umana, viene dichiarato vincitore dei Golden Ace International Awards 2021 su 132 nomination. Gli è conferita una bandiera che rappresenta Amore, Pace e Umanità a livello globale, un artistico trofeo, un diploma a certificazione del premio. Sarà inoltre pubblicato un libro sulla sua vita e sui suoi successi in campo letterario, redatto a cura di Williamsji Maveli». La prestigiosa istituzione culturale World Pictorial Poetry and Art Forum vanta 33 sedi in tutto il mondo ed opera a livello internazionale nella diffusione dei valori di Pace, Amore e Umanità, attraverso la poesia pittorica. Da quel momento, grazie anche alla sensibilità culturale che lo ha contraddistinto, al dialogo tra culture che lo animava e alla spiccata capacità d’intessere relazioni, Sergio Camellini era diventato davvero un punto di riferimento tra la cultura d’occidente e la cultura d’oriente.

Poeta finissimo, delicato e intenso, elegiaco e penetrante, Sergio Camellini. “La poesia elegiaca di Camellini – scrive tra l’altro Guido Miano in prefazione alla silloge Il canto delle muse – ha avuto il sopravvento fin dal secolo scorso sugli orientamenti e sulle motivazioni estetiche del linguaggio poetico, adottati in precedenza dallo sperimentalismo, dal neorealismo, dagli echi memoriali e recuperi del classico, ad eccezione dei linguaggi originali di taluni maestri, quali ad esempio la limpidità di Francesco Petrarca e lo stile decisamente personale di Ugo Foscolo […] Dal canto suo Vittorio Sereni, altro singolare poeta rinomato, è del parere che, sulla scia dell’esperienza linguistica di Ungaretti, i dati della quotidiana realtà vengono omologati in taluni aspetti del paesaggio dell’anima […].”

Così ha scritto Regina Resta in un’annotazione critica: “Quella di Camellini è una poesia che tende a rievocare l’atmosfera della memoria del poeta, fanciullo ed uomo, amore, ricordi, dolore appena accennato, speranza e consolazione. È inoltre, la sua, una scrittura che sa tenere insieme tutti i tasselli di una vita fatta di scelte audaci di risolutezza¸ soprattutto, è una scrittura che canta le piccole gioie e le fatiche del quotidiano, che indaga e porta a riflessioni intrinseche di respiro universale che toccano l’esistenza umana in tutti i suoi aspetti. Possiamo definire la poetica di Camellini una poesia che cura, come medicina preventiva per guarire gli affanni, domande a cui risponde, perché il mondo ha bisogno di poesia per guarire da se stesso e dall’individualismo. ”
“Gli armoniosi versi del poeta – annota sulla poetica di Camellini il critico letterario Vincenzo Granavi – al lettore cantano un messaggio universale, il telos dell’opera. Sergio ha tessuto con le trame auree delle arti e con la leggerezza sublime un abito dorato di luce e colori. È la veste dei sogni, di cui invita a rivestirsi l’umanità, in questo mondo così opaco, spento, materialista e grigio, per vivere per sempre nel chiarore della bellezza e delle emozioni”. E ancora Fulvio Castellani sottolinea: “Se, come diceva Diderot, ‘la saggezza non è altro che la scienza della felicità’, nella poesia di Sergio Camellini troviamo un concerto di momenti che vivono di saggezza e di felicità nello scrivere, nel cercare in sé uno spazio in cui tuffarsi per captare echi di un ieri vissuto a viso aperto e voci di un presente che si racconta con bagliori di luce e di sogno. La parola scivola così con gioia, quasi un inseguirsi di versi liberi, brevi o brevissimi, dialoganti, ricchi d’amore e di accelerazioni emotive […].”
Inoltre, Francesca Liuzzo commenta “Non è un caso che la letteratura propone tantissimi poeti e scrittori che in ogni tempo hanno fatto dell’amore il tema fondamentale della loro produzione artistica. Pur limitandosi solo alla poesia, si potrebbe fare una lunga elencazione a partire dal mondo greco-romano (Saffo, Catullo, etc.), sino ad arrivare ai nostri tempi (Merini, Caproni, Prévert, etc.). Sergio Camellini si può inserire in questa elencazione”. Infine Tommy Anton Ily, nella nota di presentazione della silloge Tra le righe del pensiero, tra l’altro asserisce: “[…] A ben vedere, l’intero corpus di questa silloge vive nel segno di una libertà raggiunta o da raggiungere, un invito che si fa pressante soprattutto di fronte alla cruda realtà di chi voglia innalzare bandiere devastanti. Messaggi che inesorabilmente segnalano una società non in linea col benessere dell’uomo e che la poesia ha il compito di non sottacere creando, con le immagini e il canto intimo delle parole, quella parte mancante di umanità e d’amore per guardare oltre, stringendo le mani a quanti si trovino in difficoltà. Quindi libertà, vita, pensiero, amore, dignità, diventano piccoli grandi bagliori ai quali affidarsi. ”
Il Premio internazionale di Poesia “Sergio Camellini”, cui certamente corrisponderà un’ampia partecipazione di poeti da tutto il mondo, si terrà nella sua terra emiliana, che egli ha onorato con la valentia professionale, con il talento poetico e con la straordinaria sensibilità. Davvero un degno tributo per onorare la memoria di Sergio Camellini, la sua ricchezza interiore, la sua testimonianza di valori umani universali, la sua vita pienamente dedicata agli altri, attraverso la professione e la cultura.