Pierfranco Bruni straordinario nell’associare dimensioni visive immagini suoni e ricordi

Un sistema poetico aperto. Le sue creature viaggiano incontrano la musica, coniugando umori e colori lasciandoci liberi di esprimere le nostre intuizioni, di esplorare gli spazi immaginativi... le opere letterarie di Pierfranco Bruni costruiscono una nuova sintassi del vivere quotidiano .Potenza creativa, fra il divino e l’umano...

Lucia Cucciarelli*

Il cocktail é una bevanda raffinata, elaborata da mani esperte, che richiede un’atmosfera speciale, un setting sociale, un rituale codificato.
La poesia di Pierfranco Bruni per me é un cocktail di parole, che il fruitore deve assaporare, con l’intimo piacere di riconoscerne i sapori, gli umori.
Ha un gusto poetico molto intenso, perché Bruni ha un talento straordinario nell’associare dimensioni visive e uditive, immagini e ricordi.
Non solo apre le segrete stanze della sua esperienza umana, ma gli incontri con tanti personaggi che hanno cambiato la storia linguistica, che hanno inventato generi e costruito nuovi percorsi di senso.
Ogni ingrediente concorre a un effetto, modulato diversamente in ogni mente perché ognuno ascolta le parole non solo per il loro colore fonico, estetico o compositivo, ma soprattutto per il potere figurativo ed evocativo.

Lucia Cucciarelli – Pierfranco Bruni


La poesia é dialogo.
Non genera solo senso letterario, ma riflessioni sul significato profondo del vivere e soprattutto del convivere e del condividere.
La poesia é vita, vive di tutti i pensieri degli uomini che l’hanno attrraversata e che hanno lasciato i nuclei profondi delle loro esperienze.
La poesia é un percorso aperto di sensi, é un vento che raccoglie profumi d’amore, immagini durate un instante o dolori di una vita.
Avvicina nei secoli, nel tempo e nello spazio, i sentimenti di uomini e donne che hanno saputo raccontare.
Ulisse nel tormento delle sirene raccontato da Omero, la tensione tragica di Pirandello, la malinconia di Saffo tradotta da Quasimodo, T.S. Eliot raccontato da Montale, i poeti americani vissuti da Pavese, la potenza poetica dei diseredati di De André.
Le scelte compositive di Bruni sono estremamente sofisticate, perché tutta la poesia del ‘900 viene rievocata e rivissuta in una personale rielaborazione.
Il suo sistema poetico é aperto.
Diversamente dalla maggior parte dei poeti che si chiudono in un mondo simbolico, le creature di Bruni possono viaggiare in racconti visuali, incontrare la musica, coniugarsi con altre libere forme di arte e di sentimento.
Lui crea nuovi accostamenti di suoni, umori e colori e ci lascia liberi di esprimere le nostre intuizioni, di esplorare gli spazi immaginativi che in questo mondo di passaggi bloccati e preconfezionati é ormai un punto.
Interrogativo.
Forse la poesia puó costruire una nuova sintassi del quotidiano.
Potenza creativa, fra il divino e l’umano.

Lucia Cucciarelli e Pierfranco Bruni

LUCIA CUCCIARELLI
*già Responsabile per la Cooperazione scolastica Ambasciata D’Italia a Tirana – Ministero Affari Esteri

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Pierfranco Bruni è nato in Calabria.
Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali, presidente del Centro Studi “Grisi” e già componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’estero.
Nel 2024 Ospite d’onore per l’Italia per la poesia alla Fiera Internazionale di Francoforte e Rappresentante della cultura italiana alla Fiera del libro di Tunisi.
Per il Ministero della Cultura è attualmente:

• presidente Commissione Capitale italiana città del Libro 2024;

• presidente Comitato Nazionale Celebrazioni centenario Manlio Sgalambro;

• segretario unico comunicazione del Comitato Nazionale Celebrazioni Eleonora Duse.
È inoltre presidente nazionale del progetto “Undulna Eleonora Duse”, presidente e coordinatore scientifico del progetto “Giacomo Casanova 300”.

Ha pubblicato libri di poesia, racconti e romanzi. Si è occupato di letteratura del Novecento con libri su Pavese, Pirandello, Alvaro, Grisi, D’Annunzio, Carlo Levi, Quasimodo, Ungaretti, Cardarelli, Gatto, Penna, Vittorini e la linea narrativa e poetica novecentesca che tratteggia le eredità omeriche e le dimensioni del sacro.
Ha scritto saggi sulle problematiche relative alla cultura poetica della Magna Grecia e, tra l’altro, un libro su Fabrizio De André e il Mediterraneo (“Il cantico del sognatore mediterraneo”, giunto alla terza edizione), nel quale campeggia un percorso sulle matrici letterarie dei cantautori italiani, ovvero sul rapporto tra linguaggio poetico e musica. Un tema che costituisce un modello di ricerca sul quale Bruni lavora da molti anni.

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