Tratto dall’omonimo romanzo di Matteo Bussola (edito da Einaudi Stile Libero), L’invenzione di noi due di Corrado Ceron è la storia dell’amore di una vita e il film di Gala della serata del 16 luglio al Taormina Film Festival. Lino Guanciale, più volte vincitore del Ciak d’oro e Nastro d’argento nel 2021, e Silvia D’Amico, Nastro d’argento Menzione speciale nel 2015, sono i protagonisti di questo viaggio romantico che riflette sulle emozioni della relazione più importante dell’esistenza.
Corrado Ceron, già autore di Acqua e anice, presentato come Evento Speciale alla Giornate degli Autori della Biennale di Venezia 2022, che vedeva protagonista Silvia D’Amico al fianco di una commuovente e appassionante Stefania Sandrelli, spiega che L’invenzione di noi due è il racconto “della distruzione e ricostruzione della storia d’amore fra Milo e Nadia. Una storia che ha a che fare con il tempo che passa, le ambizioni che si ridimensionano, le illusioni che si perdono e l’amore come continua invenzione di sé”.
L’invenzione di noi due, la trama
Milo (Guanciale), sposato con Nadia (D’Amico) da quindici anni, si accorge che lei non lo desidera più. Non lo guarda, non lo ascolta, non condivide quasi più nulla. Ma Milo non si arrende e un giorno le scrive fingendosi un altro, dando inizio a una corrispondenza segreta. In quelle lettere, sempre più fitte e intense, entrambi si rivelano come mai prima.
“La macchina da presa pedina continuamente i due protagonisti – dice il regista –, spesso con piani- sequenza a mano che ci danno la sensazione di essere in scena assieme a loro. È come se fossimo, noi spettatori, parte della storia, vivendo i sentimenti di Milo e Nadia come fossero i nostri. Ho cercato di alternare scene molto realistiche, quasi di presa diretta sulla realtà, il reportage progressivo di un amore che si dissolve, a scene più sospese, evocative, dove la realtà rallenta e c’è posto per il ricordo, il desiderio, le voci-pensiero”.
Il soggetto e la sceneggiatura de L’invenzione di noi due sono a cura di Federico Fava, Valentina Zanella, Matteo Bussola, Paola Barbato. La fotografia è di Massimo Moschin, il montaggio di Davide Vizzini, la scenografia di Massimo Pauletto, i costumi di Marzia Paparini, trucco e acconciature sono a cura di Paolo Manciocchi e Julia Piearcey. Suono in presa diretta di Andrea Guerrini, sound mix di Paolo Favarin e le musiche di Lorenzo Tomio e Maddalena Pasqua. ( Ciak Magazine)